Difensore gentile”. Con questa definizione ci viene ri-presentata Margherita Fava perché la centrale classe ’04 ha proseguito sulla strada già descritta lo scorso anno: zero cartellini gialli. Pregio o difetto che sia, il tratto distintivo di Fava continua ad essere una costante della sua carriera e, per quanto venga spronata da mister e compagne ad essere più “aggressiva”, l’ammonizione proprio non arriva.

“L’ho cercata e l’avrei meritata contro Crema e Rivanazzanese – scherza Fava –, ma gli arbitri non mi ammoniscono. Quest’anno il mister è stato il primo a spronarmi nell’essere più determinata nei contrasti o, all’occorrenza, fare il classico fallo tattico; eppure è più forte di me, non riesco.

Ammonizione e gol erano gli obiettivi dell’anno scorso, li rinnoviamo?
“Lì rinnoviamo (ride, ndr)”.

Battute a parte, la vittoria di domenica contro il Cesano Boscone ha confermato l’ottimo momento di squadra. Che partita è stata?
“Una partita strana, quasi noiosa a tratti, perché rispetto alle ultime uscite abbiamo tenuto un ritmo più basso, legato anche alla qualità delle avversarie che è inferiore rispetto a chi abbiamo incontrato recentemente. Al netto di ciò siamo state brave a vincerla e, quindi, nel complesso è stata una buona partita”.

Quanto è stato importante non prendere gol?
“Le reti al passivo restano purtroppo un nostro problema anche se, rispetto all’anno scorso, abbiamo subìto meno; malgrado il valore avversario chiudere con un clean sheet è sempre positivo e aiuta a tenere alto il morale”.

Domanda retorica guardando la classifica: ci sono 35 punti di distacco tra voi e il Lesmo. Posto che il Lesmo è fuori categoria, la distanza è veritiera? Il confronto possiamo farlo anche con il -25 dalla Doverese
“La classifica dice questo e va accettato, poi si possono fare altri tipi di discorsi e a tal proposito ribadisco ovviamente che una distanza del genere non riflette affatto il nostro valore. Ci sono tante colpe nostre e questo sarà uno spunto per migliorare in futuro, ma di certo non siamo una squadra che merita di stare a 25 punti dalla Doverese: per quello che ho visto di loro credo che l’anno scorso fossero più forti”.

E sul Casalmartino? La distanza è ampia anche in questo caso (-14) e, ripetendo il ritornello delle ultime settimane, può essere l’ennesima partita della conferma?
“Può e deve esserlo. All’andata non ho giocato, ma ricordo una bella vittoria, forse una delle nostre migliori partite in cui il gol al passivo è arrivato da un rigore alquanto dubbio. Sarà comunque difficile andare a giocare là perché affronteremo una squadra giovane e veloce in un campo davvero molto grande. Siamo comunque pronte a riconfermarci”.

Sei giovane, ma già un elemento importante dello spogliatoio. A tuo giudizio quanto è cresciuto il gruppo rispetto all’anno scorso?
“Non so dire se e quanto sia cresciuto, considerando anche che parliamo di uno spogliatoio diverso. Posso sicuramente affermare con certezza che anche quando le cose non andavano bene il clima all’interno dello spogliatoio è sempre stato positivo. L’unione di squadra non è mai venuta meno e, anche se forse in campo non si vedeva, noi eravamo consapevoli del nostro legame; questo ci ha permesso di affrontare le difficoltà”.  

La solita domanda, però, è: perché non siete riuscite a correggere subito il tiro?
“Mi tocca darti la solita risposta: non abbiamo una spiegazione. Ogni partita eravamo sempre cariche per cambiare la situazione, poi in campo non andava come speravamo. Forse ci è mancato un filotto di risultati, forse a livello inconscio sapevamo che anche nella maggior parte delle partite vinte non avevamo giocato ai nostri livelli o forse semplicemente è così che doveva andare la stagione. Sta di fatto che da gennaio abbiamo cambiato atteggiamento in campo, ma non so dire da dove sia arrivata quest’inversione di trend”.

Qual è stato il momento più difficile della stagione?
“A livello di squadra sicuramente dicembre perché abbiamo perso un filotto di partite in campionato e non è stato facile arrivare a Natale in quelle condizioni. Personalmente, invece, ho faticato più a inizio stagione: non ero in forma a livello fisico e non ero titolare, ma io stessa mi accorgevo di allenarmi male per cui mi ripetevo che la colpa era solo mia. Fortunatamente sono tornata sui miei standard, gli allenamenti sono sempre andati meglio e alla fine mi sono ripresa il posto”.

Cosa ti auguri per il finale di stagione?
“Di salire il più possibile e migliorare la posizione finale dello scorso anno. Il quinto o il sesto posto, per quanto difficile, credo possano essere alla nostra portata; di certo dovremo chiudere in crescendo e prendere questa stagione nel suo intero, tra cose positive e negative, perché potrà essere propedeutica per il futuro e, perché no, l’inizio di qualcosa di importante”.

Matteo Carraro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui