Quel 20′ di penalità apparso immediatamente dopo la fine di gara4 non aveva lascito presagire nulla di buono e il responso del Giudice Sportivo lo conferma: Hector Majul è stato squalificato per una giornata e non prenderà parte a gara5. Decisione che sicuramente non andrà giù al popolo giallonero, infuriato con la direzione arbitrale del match che in alcune situazioni ha complicato la sfida per i gialloneri. Mastini che dunque domani sera alla Acinque Ice Arena non avranno a disposizione l’attaccante messicano per una delicatissima gara5.

A peggiorare l’umore della tifoseria contribuisce la disparità di trattamento visto che Matthias Pardatscher, al termine di gara3, aveva a sua volta preso una penalità per proteste: in quel caso i 10′ non sono confluiti in una squalifica, bensì in una semplice ammonizione in quanto non era stato proferito alcun insulto nei confronti dell’arbitro. Due pesi due misure? La versione giallonera è che Majul, uscendo dal campo, si sia limitato ad un ironico “good job” nei confronti del direttore di gara: stando al responso del giudice sportivo l’arbitro ha riportato ben altro e la sanzione: “Bravi arbitri, proprio un bel lavoro, siete proprio scandalosi e dei co****** andate a fare in c***“. Come si legge nel comunicato del Giudice, la squalifica minima per offese del genere prevede due giornate di stop, ma al messicano sono state riconosciute delle attenuanti legate al clima di tensione derivante da una semifinale playoff. Majul è quindi stato “graziato” con una giornata di sconto e, in caso di passaggio in finale, sarà regolarmente in campo per l’eventuale gara1 di sabato prossimo.

La sua assenza rischia comunque di condizionare pesantemente l’ultima partita della serie per Varese, ma i Mastini hanno sempre dimostrato di saper trovare quel qualcosa in più nelle situazioni più delicate. Testa a domani sera.
Di seguito la sentenza completa

Dal rapporto arbitrale emerge che, a partita conclusa, mentre la squadra ospite stava lasciando il campo, passando davanti agli ufficiali di gara posizionati nella zona dell’area riservata agli arbitri (lunetta), il predetto giocatore (#71 Varese) si girava verso questi ultimi ed in modo intimidatorio rivolgeva loro le seguenti frasi (pronunciate in inglese e riportate in italiano): “Bravi arbitri, proprio un bel lavoro, siete proprio scandalosi e dei coglioni andate a fare in culo.” Le parole rivolte agli arbitri da parte del predetto giocatore sono state considerate offensive e ingiuriose, in quanto idonee a compromettere il rispetto e l’etica sportiva. Di conseguenza, si riteneva necessaria l’inflizione della penalità di partita di cattiva condotta, in base alla regola 39.5 II) del Regolamento ufficiale di gioco.
Ciò premesso, si osserva che l’atteggiamento di protesta inscenato dal citato tesserato è sfociato nel pronunciamento di termini chiaramente volgari ed offensivi, inequivocabilmente rivolti ai direttori di gara presenti sul campo di gioco.
La norma ritenuta violata prevede, quale sanzione minima, la squalifica per la durata di due giornate. Tuttavia, nel caso di specie, può farsi luogo alla concessione delle circostanze attenuanti generiche, ai sensi dell’art. 52, n.2 del Regolamento di Giustizia, con conseguente riduzione dell’applicanda sanzione disciplinare, in ragione del contesto in cui il fatto illecito si è consumato, caratterizzato da un clima certamente teso per un finale di una gara di play off molto combattuto, risoltosi in favore della squadra di casa, con un gol segnato negli ultimi secondi di gioco.
E nella descritta situazione è facilmente immaginabile che il predetto tesserato non sia riuscito a contenere la propria frustrazione, di fronte ad una sconfitta addebitabile, secondo il citato giocatore, ad una conduzione di gara censurabile.
Conclusivamente, posto che epiteti a carattere ingiurioso non possono mai andare esenti da sanzione disciplinare, la condizione di forte stress emotivo, dettata dal contesto sopra descritto, può valere, nel caso de quo, quale circostanza idonea ad attenuare, come già anticipato, l’entità della comminanda sanzione disciplinare della squalifica, quantificabile quindi in 1 (una) giornata di campionato.

Matteo Carraro

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