Se è vero che le uova sono buone anche dopo Pasqua, non sarà di certo un problema scartarle con qualche ora di ritardo, per scoprire quale sorpresa troveranno al loro interno i club di Eccellenza, ancora in piena corsa per i rispettivi obiettivi. Ma attenzione: in realtà non ci sarà neanche il tempo di fare grosse scorpacciate di cioccolato, perché il ritorno sui campi è veramente dietro l’angolo. Sono sette le squadre del nostre girone che scenderanno in campo già questo mercoledì 3 aprile: Accademia Pavese e Verbano, Base 96 Seveso e Casteggio, Pavia e Accademia Calcio Vittuone recupereranno in notturna la 26^ giornata, mentre la Solbiatese disputerà la semifinale di ritorno di Coppa Italia.

Una vera e propria sosta, di fatto, non c’è proprio stata, visto anche il fitto calendario della Settimana Santa, a causa dei rinvii dei turni precedenti. Attualmente, solo nove squadre su diciotto hanno disputato tutte le 29 giornate in programma, mentre chi è rimasto più indietro di tutti è il Pavia, ancora fermo a 27. Insomma, la situazione è più incerta che mai e nell’ultimo mese di campionato ci si può aspettare qualsiasi stravolgimento immaginabile (e non). Intanto, scopriamo che sapore ha questa Pasquetta nelle varie fasce di classifica.

La Pasquetta in alta classifica

“Alta classifica”, nella stagione attuale, è un concetto alquanto elastico, dato che l’intera left side può ancora rientrare a pieno titolo nella lotta playoff. Chi ha più certezze di tutti è sicuramente l’Oltrepò, insediatosi stabilmente in vetta, ora con 62 punti, a +6 sulla seconda Magenta, fermatasi bruscamente proprio a partire dalla sconfitta di Broni. Da allora, per i gialloblù, è arrivato solo un punto sui dodici a disposizione, per un tracollo dalle stelle… al secondo posto, con un margine di due punti sulla terza Ardor Lazzate, che al contrario ha infilato una striscia di sei risultati utili consecutivi, per un totale di sedici punti che l’hanno portata a quota 52. Segue, con 49, il Pavia, la prima delle big ad aver mollato la presa dal vertice, ormai a secco di vittorie da un mese e mezzo, ma con due jolly da giocarsi per allungare sulle inseguitrici.

La Pasquetta nel limbo

Da lì, si entra – anzi, si sgomita – nella mischia che affolla l’ingresso (o l’uscita) dei playoff: cinque squadre spalla a spalla, a partire dalla Caronnese, nona con 46 punti, e salendo gradino dopo gradino dall’FC Milanese alla Calvairate, dal Casteggio alla Solbiatese, tutte a quota 47.

Cosa c’è nell’uovo della Solbiatese?

O forse la domanda più appropriata sarebbe: che uovo ha ricevuto la Solbiatese? Probabilmente un uovo bigusto, in linea con le più moderne invenzioni gastronomiche. Fuori, fondente 50%, come la Solbiatese in versione mezzo servizio che abbiamo visto in questa seconda parte di campionato. Dentro, un cremosissimo ripieno al latte, dolce come la galoppata in Coppa Italia, dove i nerazzurri hanno mandato al tappeto un avversario dopo l’altro. Quindi, ripetendo la domanda: cosa c’è nell’uovo della Solbiatese? Tutti al “Felice Chinetti” si augurano che nel bussolotto ci sia un biglietto per Firenze, con data 17 aprile. L’ultima parola al campo, questo mercoledì.

Cosa c’è nell’uovo della Caronnese?

Spostiamoci a Caronno Pertusella, dove le tre vittorie consecutive delle ultime tre giornate stanno rallegrando non poco questi giorni di festa. In tavola, un uovo di cioccolato al latte, che potrebbe diventare finissimo se la scalata dei rossoblù li porterà a raggiungere l’obiettivo prefissato a inizio stagione. Aritmeticamente, centrare la qualificazione ai playoff non è per niente impossibile, anzi, è altamente probabile. A -8 dalla seconda, i ragazzi di Gatti avrebbero tutte le carte in regola per lottare per la promozione; ma per farlo, dovranno mettere la freccia a sinistra e superare qualche diretta concorrente fino ad appropriarsi almeno del quinto posto.
Ma questo limbo è strutturato su tre piani. In quello di mezzo, troviamo Base 96 Seveso e Saronno, totalmente tranquille con i loro 42 e 41 punti.

Cosa c’è nell’uovo del Saronno?

Uno sportivo poco attento, limitandosi a osservare la classifica, potrebbe pensare erroneamente che i biancocelesti siano appagati della salvezza. Al contrario, in casa degli Amaretti non può che esserci rammarico per aver staccato il piede dall’acceleratore proprio quando c’era più bisogno di dare gas per tenere il passo delle altre pretendenti ai playoff. Ora che l’obiettivo, sebbene non aritmeticamente sfumato, sembra piuttosto difficile, l’uovo di Pasqua, in quel di Saronno, è fondente 40%. Non troppo amaro – si tratta comunque di una neopromossa – , ma neanche troppo dolce – perché le ambizioni e i risultati di inizio stagione lasciavano immaginare ben altri scenari. La sorpresa all’interno? Probabilmente la consapevolezza che questa piazza, negli anni a venire, può puntare e raggiungere traguardi ben più alti di un dodicesimo posto.


Al piano inferiore, troviamo altre due squadre della nostra provincia, ovvero Sestese e Vergiatese, a una differenza di due punti l’una dall’altra: 31 per i biancoazzurri, 29 per i cugini granata; nel mezzo, la Castanese, ferma da due settimane a quota 30, altrettanto coinvolta in questo agognato fuggi-fuggi dalla zona arancione. Poco più in basso, ecco l’Accademia Pavese con i suoi 27 punti, nettamente in risalita grazie alle vittorie riportate nelle ultime due giornate contro Castanese e Magenta. Staccato di tre lunghezze, il neopromosso – o meglio, ripescato – Meda, che ha tutta l’intenzione di giocarsi la permanenza di categoria per mezzo dei playout. Nelle ultime tre gare, sono infatti arrivati cinque punti su nove per gli uomini di Cairoli, che dopo il pareggio con i neroverdi di Castano Primo, hanno superato la Solbiatese e impattato con i galletti di Vergiate.

Cosa c’è nell’uovo della Sestese?

Annata di pochi alti e tanti bassi per i biancoazzurri, impegnati per il secondo anno consecutivo nella lotta per la salvezza. Con una partita in meno (il derby con la Caronnese) rispetto a gran parte degli avversari, gli uomini di Gennari, artefice del ritorno ai tre punti dopo un digiuno durato sei giornate, hanno ora bisogno di ingranare una marcia superiore per scartare con sicurezza un uovo che al momento resta ben chiuso in attesa dei prossimi eventi. Sull’etichetta si legge: cioccolato extra fondente 74%. Chissà che il finale di stagione non abbassi la percentuale di cacao, per risvolti dalle noti più dolci in quel di Sesto Calende.

Cosa c’è nell’uovo della Vergiatese?

Analogo discorso per la truppa di mister Rovrena, che in qualità di quattordicesima classificata ha ricevuto un uovo extra dark. Nonostante gli evidenti passi avanti tra fine febbraio e marzo, con due vittorie e due pareggi in cinque partite, i galletti sono ancora invischiati fino al collo nella zona playout. La sorpresa non può essere di certo il calendario, dato che negli ultimi cinque match decisivi dovranno vedersela con tre big del calibro di Pavia, Ardor Lazzate e Oltrepò, per poi concludere con il derby per eccellenza contro la Sestese.

La Pasquetta nella red zone

Non solo Pasquetta, ma qualsiasi giorno dell’anno nella red zone non può essere un buon-giorno. A popolarla, in questo momento, Verbano e Accademia Calcio Vittuone. Con i loro cinque punti e 108 gol subiti, i milanesi già da tempo stanno programmando la prossima stagione in Promozione. Discorso diverso per i rossoneri, che vivono una situazione al limite, dove il confine tra retrocessione e possibile ancora di salvataggio dei playout è davvero questione di pochi punti. Il bottino attuale è di 23, a una lunghezza di distanza dal Meda e a sette dalla tredicesima.

Cosa c’è nell’uovo del Verbano?

Al momento retrocessi, gli uomini di Celestini 2.0 difficilmente riusciranno ad assaporare con serenità il loro uovo di cioccolato fondente 99%. Troppi gli inciampi stagionali, più sporadiche, ma decisive in queste ultime settimane, le prove di forza contro avversari di ogni lato della classifica, dalla Sestese al Saronno, fino alla big Ardor Lazzate. A Besozzo si desidera un’unica piccola ma grande sorpresa: uscire finalmente dalla zona rossa per conquistarsi l’opportunità playout. E se così dovesse essere… questa squadra sta dimostrando una forza d’animo tale che non sarebbe il caso di porre limiti all’immaginazione.

Silvia Alabardi

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