Terzino di nome (pardon, di ruolo), ma non di fatto: l’esterno della Cuassese si è reso protagonista di un’annata speciale. Le cinque reti messe a segno pur partendo dalla difesa, rappresentano perfettamente le qualità tecniche e fisiche di Lorenzo Caldogno: la grande corsa, unita alla capacità nell’uno contro uno sia offensivo che difensivo, rendono il classe 2002 una vera minaccia per tutte le avversarie. Con ancora grandi margini di miglioramento, la Cuassese è intenzionata a tenersi stretto il suo talento.

Come è andata la stagione?
“La stagione secondo me è andata bene. Non potevamo fare tanto di più, all’inizio si pensava di poter salire ma col passare del tempo ho capito di non poter puntare ai playoff. Abbiamo perso contro squadre contro cui avremmo dovuto vincere e abbiamo perso punti che potessero portarci almeno ai playoff”.

A chi daresti il Pallone D’oro?
“Per come ho visto andare la stagione lo darei sinceramente a Cosso della Valceresio. Con la palla tra i piedi è davvero forte pur non correndo tanto e davanti alla porta non fallisce mai. Anche in Prima aveva fatto 20 gol, quindi penso abbia grande qualità”.

Quale è stata la tua miglior partita?
“Direi contro il Buguggiate all’andata, più che altro per quello che avevo creato in campo. Dico quindi quella contro l’Induno in cui avevo fatto doppietta nel 2-2 finale”.

Chi è il tuo idolo?
“Il mio idolo è Theo Hernandez. Alla fine, mi sento di fare praticamente quello che fa lui, e quando lo vedo giocare mi fa pensare di voler arrivare ad avere il suo stesso impatto in campo”.

In caso di vittoria, a chi dedicheresti questo premio?
“Lo dedicherei in primis a me stesso. Poi ci sono compagni e società perché comunque sia mi hanno subito cercato e hanno creduto in me, e ovviamente alla mia famiglia perché viene a vedermi ed è anche bello dedicarlo a loro”.

Andrea Vincenzi

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