Una stagione lunghissima ed emozionante va in archivio, la Prima Categoria non delude mai quanto a qualità, bagarre, intensità, aneddoti e molto altro. E quando una stagione va in archivio arrivano puntuali le pagelle. Promossi, rimandati, bocciati: chi si sarà salvato e chi no?
Ecco la panoramica sulle 16 squadre che nell’anno 2023/24 si sono rese protagoniste nel girone A di Prima Categoria.

MORAZZONE 9

La perfezione non esiste nella vita, tantomeno nel calcio, ed il Morazzone non fa certo eccezione, non è stato perfetto. Ma 72 punti in 30 giornate, seconda migliore squadra in tutta la Lombardia, è qualcosa che alla perfezione ci si avvicina molto. 66 gol fatti (al pari dell’Olimpia), 23 subiti (seconda miglior difesa), ma soprattutto la capacità di adattarsi: mister Cau le ha sperimentate tutte ed alla fine ha avuto ragione, perché quella che doveva essere una corazzata ad inizio anno da cui ci si aspettava che potesse ammazzare il campionato, è stata sì una corazzata quando poteva essere corazzata, ma poi è stata anche operaia, quando c’era da essere operaia, bella e spietata a volte, capace di leccarsi le ferite e rimboccarsi le maniche, altre. Perchè il lavoro paga, perchè Mattia Ghizzi, 38 primavere, non smette mai di segnare, perché mister Cau conosce bene la strada verso la vittoria e perché questa società, con i tasselli al posto giusto, si ciba di pane, umiltà ed ambizione, ed è così che è tornata nel Paradiso della Promozione. Il Morazzone è…coi fiocchi!

LUINO 9

In due parole, un sogno. Arrivare in Promozione tramite il percorso più difficile, ovvero la Coppa Lombardia, è qualcosa che non capita tutti i giorni e per dirla tutta è qualcosa che non era mai successo in 114 anni di storia rossoblù. La stagione dei ragazzi di Giallonardo è un crescendo continuo, di risultati, di entusiasmo, di consapevolezze, fino all’acuto, alla gioia ultima che vale tutto. Forse in tanti ad inizio anno avevano piazzato questa squadra nella bagarre playoff, alla fine ne esce un 6° posto (54 punti) al pari della Nuova Abbiate ma dietro per gli scontri diretti, la post season resta a 4 punti; ma parallelamente c’è il percorso coppa, quello dei tanti dentro o fuori, quello della semifinale in casa che vale 500 persone al campo, quello che al 94′ di domenica 28 aprile sembra svanire e che invece viene ripreso un minuto più tardi, coronato, poi, dagli undici metri. Poi c’è Lercara tra i primi 5 del Pallone d’Oro di Prima Categoria, poi c’è mister Giallonardo Panchina d’Oro, poi c’è tutto il resto, e in tutto il resto è compresa anche la Promozione. Il Luino è…eroico!

OLIMPIA 8.5

Un’annata lì lì, vinco io, no vinci tu, no vinco ancora io. Sorpassi e controsorpassi, ma sempre in alto, a fare la voce grossa, a prendersi i gradi di big del girone. Che bel calcio che gioca l’Olimpia, che bell’annata quella di Piazza, leader a tutti gli effetti di questa squadra, che numeri questa squadra: 2° in classifica con 67 punti, 66 gol fatti, miglior attacco al pari del Morazzone, 18 gol subiti, muraglia difensiva senza eguali in Lombardia. Se non fosse stato per quel paio di dettagli probabilmente il campionato sarebbe arrivato ad uno spareggio, ma se in entrambe gli scontri diretti con i rossoblù la bilancia si è inclinato lato Morazzone. E allora che si fa? Si vincono i playoff del girone, facile…che poi facile non lo è mai, ma bello, esaltante, lodevole, assolutamente sì. L’Olimpia è…the show must go on!

GORLA MINORE 8.5

Alzi la mano chi, ad inizio anno, avrebbe scommesso un euro sul Gorla Minore in finale playoff. Io no, sono onesta, ma anche piacevolmente sorpresa. L’entusiasmo di una neo promossa che non scema, anzi si fortifica sul più bello, un carattere mai domo, una voglia fuori dal comune di stupire in primis se stessi, ed un sprint finale nell’ultimo mese da capogiro, valso il 3° posto ed i 61 punti finali (57 gol fatti, 33 subiti). E poi come non citare Patrick Schulz? Trascinatore di questa squadra, Pallone d’Oro di Prima Categoria, un piacere per gli occhi, un lusso per un campionato così che ha preso il 2004 ad inizio anno ragazzo e lo ha forgiato come calciatore e come uomo. Mister Viceconti non ha mai mollato un centimetro, ha insistito, programmato, urlato, festeggiato e si è commosso…tutto al primo anno di Prima Categoria, chapeau verrebbe da dire. Il Gorla Minore è…il futuro!

FOLGORE LEGNANO 7.5

Se in questo campionato non ci fosse stata la Folgore Legnano sarebbe stato un campionato meno bello, meno avvincente, e questo è un grande merito per una squadra che torna nel girone A con una rosa non da piani alti ma che ai piani alti ci ha vissuto praticamente per un anno intero. Ha fatto paura a chiunque, ha sofferto di vertigini là in vetta quando ha guardato tutti dall’alto, ha trovato in quell’alchimia di gruppo una chiave di lettura di un campionato difficile ma vissuto con intensità e cuore. Si è tolta persino qualche sfizio, peccato solo abbia finito la benzina ad un centimetro dal traguardo, anzi ad un punto, visto che proprio quel punto non le ha permesso di mettere piede nella post season. Ma bisogna lodare il lavoro di mister Amendolara e dei suoi ragazzi, perché per diventare enormi devi passare da una serie di step e quest’anno lo step ha permesso ai legnanesi di guardare tutti negli occhi e non tremare più. La Folgore Legnano è…diventata “grande!”

SAN MICHELE 7

Il doppio lato della medaglia. Fino a dicembre questa squadra era incappata in un tunnel così buio da non vedere via d’uscita e guardare la classifica, ogni domenica, era una pugnalata al cuore. 9 punti nel girone d’andata contro i 21 nel girone di ritorno ed una salvezza conquistata a 180 minuti dal termine. 39 gol fatti, 55 subiti, completano i dati statistici ma andare oltre ti trova al cospetto di mister Barassi che si è rigettato nella mischia con grande umiltà e temperamento, ed al cospetto del suo lavoro, fatto in primis di fiducia in un gruppo che sembrava averla smarrita. Un passo alla volta, un punticino alla volta, risalita la china ecco che lo spiraglio in fondo a quel tunnel è diventato un pertugio, il pertugio una finestra, la finestra una porta balcone da oltrepassare e richiudersi alle spalle con tanti sospiri di sollievo. Ed anche una bella pacca sulla spalla. Il San Michele è…il lavoro che paga!

CANTELLO BELFORTESE 6.5

Tornare in Prima Categoria, seppur dopo solo un anno di seconda, non poteva essere facile, e non lo è stato soprattutto nei primi mesi, quando la squadra non riusciva ad assestarsi e mister Fusillo non a trovare la formula giusta (anche al cospetto del poco tempo che gli è stato concesso). Primo e unico cambio in panchina, ecco Epifani, un tecnico che quest’ambiente lo conosceva già e la categoria ancor meglio. Ed è così che nasce un nuovo percorso, non senza affanni, ma con grande convinzione, ovvero raggiungere la salvezza quanto prima. Nel mezzo anche qualche mezzo sgambetto alle “grandi”, ed una solidità ritrovata valsa non solo la salvezza, ma anche un 10° posto con 34 punti, 40 gol fatti e 48 subiti. Nota di merito anche al ds Cortazzi che arrivando da altri lidi, si è calato nella parte, ed ha studiato al meglio la categoria, intervenendo al momento giusto e nei posti giusti. Il Cantello Belfortese è…niente male!

SOMMESE 6.5

Doveva essere tutto più difficile, ed invece…ed invece la Sommese si è salvata, ancora una volta, senza nemmeno passare dai playout e con pieno merito. Lo ha fatto con 33 punti, con 33 gol messi a segno e con 49 subiti, lo ha fatto con la determinazione e la grinta che da sempre contraddistinguono i leoni di Somma Lombardo, lo ha fatto andando anche contro qualche pronostico. Non che sia stata un’annata semplice, non sono mancate le salite, ma non sono mancate nemmeno le discese, qualche sfizio persino con le big, ed i senatori leader, trascinatori in un percorso che ha permesso a mister Peloso ed ai suoi ragazzi di rimanere ancorati, in primis, a quell’amore per la maglia che a Somma ha un certo peso specifico. E alla fine, il prossimo anno, sarà ancora Prima Categoria. La Sommese è…io sono ancora qua, eh già!

VICTORIA 6

Ad inizio anno, dopo una stagione difficile, l’obiettivo era chiaro ovvero compiere un cammino senza bombole d’ossigeno, appoggiandosi sui propri polmoni e prendendo fiato a più non posso perché si sapeva che la strada sarebbe stata lunga. Ma niente paura: con Turri guida tecnica ed un gruppo che si è confrontato strada facendo, che ha imparato dai propri errori, e che è cresciuto al ritmo di “Facciamo un passo mai più lungo delle gamba”, ne è venuta fuori una stagione senza sussulti, ma in apnea, e soprattutto in crescendo. Dopo aver collezionato tutti i punti necessari per mantenere la categoria, i ragazzi di Ferno hanno iniziato a giocare con leggerezza, mostrando un calcio propositivo e frizzante, non sfigurando su nessun campo, anzi ricevendo spesso complimenti e note di merito. I numeri dichiarano che il Victoria è l’8ª forza del campionato con 42 punti, 49 gol fatti e 46 subiti. Ma dopo una stagione così, il Victoria è…rigenerato!

TRADATE 6

Ci era tanto piaciuto il Tradate della prima metà di stagione, un Tradate che aveva dato filo da torcere a chiunque, un Tradate di poche parole e molti fatti, un Tradate che aveva messo al tappeto persino il Morazzone, e ritrovarlo a ridosso della zona playoff aveva lasciato ben sperare per il girone di ritorno. Invece qualche meccanismo si dev’essere inceppato sul più bello, perché Aloe & co hanno retto bene fino a 2 mesi dal termine, poi le sconfitte con Folgore Legnano e Union Villa Cassano hanno condizionato lo sprint finale in cui è mancata un po’ di energia e di lucidità per tenere il passo playoff. La stagione si è comunque conclusa con un 9° posto e 40 punti (35 gol fatti, 36 subiti). Il Tradate è…senza infamia, senza lode!

NUOVA ABBIATE 5.5

No, non è bastato un finale in crescendo, una serenità ritrovata quando i giochi erano fatti, numeri in netto miglioramento come i 50 gol messi a segno (nel girone d’andata erano stati appena 18 ndr), ed i 29 subiti (3ª difesa del campionato), 5ª piazza con 54 punti (davanti al Luino per gli scontri diretti), non sono bastati per avere la sufficienza perché da questa squadra ci si aspetta di più, molto di più. E non è nemmeno tanto una questione di titolo o playoff, è più che altro il non essere mai stati fra le protagoniste di questa stagione, non essere mai stati in bilico fra una partita decisiva o meno. Perché dopo un girone d’andata fatto di mille difficoltà, lo switch dove avvenire all’inizio del girone di ritorno, dove era necessario vincere, vincere e ancora vincere per dare una svolta alla stagione. Ed invece sono arrivati 5 punti in 5 partite e la corsa alla post season si è praticamente chiusa lì. Nota di merito la gara a Morazzone, giocata con qualità e con il piglio giusto, valsa anche un “mettiamoci alle spalle tutto quello che è stato e non sbraghiamo”. Da lì in poi tutta un’altra storia, ma il treno playoff era già andato. La Nuova Abbiate è…una lezione da imparare per il prossimo anno!

UNION VILLA CASSANO 5

Insufficienza tonda per il Cassano perchè nero su bianco finisce una stagione un po’ bruttina, a tratti inspiegabile, ma troppo spesso lontana dagli obiettivi prefissati ad inizio anno e alla portata di questo gruppo. Se a metà campionato ci eravamo lasciati con un “Cassano cosa vuoi fare da grande?”, oggi ci ritroviamo ad analizzare un girone di ritorno fatto di pochi acuti e tanti errori. Forse a partire da una società che non ha trovato le risposte che cercava in certi giocatori, forse a partire da un mister che qualche scelta potrebbe averla sbagliata, sicuramente passando da ragazzi che in campo non hanno sempre rispettato la loro nomea, il concorso di colpa è chiaramente la strada più indicata per dare un senso ad un 7° posto (46 punti, 58 gol fatti, 43 subiti). L’Union Villa Cassano è…una stagione no!

ARSAGHESE 5

Mamma mia, che fatica salvarsi. Dopo una stagione così complicata, fatta di tanti bassi, mille complicazioni, scelte sbagliate, gare sottotono anche quando si viveva con l’acqua alla gola e più di tutto serviva il carattere, l’unica cosa che si può fare è tirare una riga, imparare da ciò che è stato, e ripartire. La scelta forzata del cambio di allenatore (da Sciarini a Marchiorato), è stata necessaria per dare una scossa ad un ambiente che aveva perso la bussola, ma che effettivamente ha navigato in mare aperto tutto l’anno, cosa a cui non eravamo abituati conoscendo la storia di questa società. Posizione numero 13, 24 punti, 32 reti fatte e 47 subite…alla fine doveva (e poteva) essere “solo” salvezza e salvezza è stata. L’Arsaghese è…un sospiro di sollievo!

LONATE CEPPINO 4.5

Ci si aspettava di più, tanto di più da questa formazione che era pronta a stabilizzarsi in questa categoria. Mister Castiglioni al via e qualche innesto di fiducia ed esperienza avrebbero dovuto dare nuova linfa all’ambiente lonatese, ne esce fuori una stagione piena di dubbi ed incertezze, offuscata anche nella rotta da seguire (dopo Castiglioni mister Airoldi e dopo Airoldi mister Boy, per un totale di 3 allenatori in un anno) dimostrano un disordine che in Prima Categoria paghi a caro prezzo. Sì perchè alla fine di tutto sarebbe bastato un solo punto per giocarsela almeno al playout, ma se non vinci nemmeno nell’ultima giornata, in casa, con un Laveno già retrocesso, è perché la presa l’hai mollata già da un po’, ed è questo che fa più male, non averci davvero creduto fino alla fine. Posizione numero 14, 17 punti totali, 25 gol fatti, 74 subiti (peggior difesa del girone). Il Lonate è…affondato!

CERESIUM BISUSTUM 4.5

Diciamoci la verità, se ti ripescano a luglio, quando le rose sono già praticamente fatte ed i programma ampiamente stilati, diventa difficile e parti con una zavorra che ti trascinerai dietro per il resto della stagione, salvo miracoli. Il miracolo non è avvenuto, la volontà del gruppo storico e di mister Devardo, però, non si può mettere in discussione. Perchè Ceresium ci ha provato finché reggevano le gambe. L’unico rimprovero è per quel mercato invernale in cui si doveva tentare di metterci qualche pezza in più. 15° posto, 17 punti, 25 gol fatti, 63 subiti. Il Ceresium Bisustum è…mission impossible, fallita!

LAVENO 4.5

Quando fai una scelta ben precisa in estate, ovvero quella di rivoluzionare completamente una rosa affidandoti ai giovani del tuo settore giovanile, e gettandoli nella mischia di una categoria impietosa ed esperta, sai già che stai compiendo un atto coraggioso, certo, ma deleterio. Ed è da lì che è partito tutto. Tanto onore, però, a mister Perna e ai suoi ragazzi che non hanno mai sfigurato, che hanno fatto tutto con il piglio giusto, che non si sono comunque tirati indietro nemmeno di fronte alle corazzate. Alla fine è 16° posto, 15 punti, 15 gol fatti e 70 subiti, numeri specchio di una retrocessione che lascia poco spazio ad altre immaginazioni. Il Laveno è…causa, effetto, conseguenza!

Mariella Lamonica

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