Può tirare un sospiro di sollievo Stefano Sottili. Dopo sei partite di sofferenza, tra sconfitte e pareggi, è arrivata la tanto attesa in vittoria. A decidere contro il Crotone, in una partita non troppo esaltante, una doppietta di Pavoletti, re della classifica dei marcatori al pari del modenese Babacar.
“A fine partita la curva mi ha chiamato e io ho fatto loro un inchino doveroso -racconta il tecnico biancorosso-. Mi hanno sempre dimostrato tantissimo affetto accogliendomi come mai fatto in nessuna altra parte. Sono ancora in debito con loro perché non ho dimostrato nulla, per questo voglio ottenere con il Varese il massimo che posso”.
Sulla partita. “L’atteggiamento è stato giusto, da Varese; con il passare dei minuti la squadra si è anche sciolta a fronte di un inizio piuttosto contratto. Anche oggi però gli episodi potevano avere un peso specifico sulla partita. Eppure, contrariamente da quanto fatto a Bari, stavolta avevamo lo spirito e l’atteggiamento giusto”.
Forte per Neto? “Ha fatto bene così come tutti gli altri, anche se non avevo dubbi sulle risposte che i ragazzi mi avrebbero dato. Neto purtroppo, pur essendo un giocatore di un’altra categoria, sta vivendo un periodo discendente, perché gli stiamo chiedendo anche dei sacrifici non da lui e questo lo porta ad un dispendio di energie che lo rende meno lucido sotto porta. Eppure anche oggi, appena entrato, ha dato una sterzata decisiva alla nostra gara. Tornando a Forte, ha confermato la gara fatta con l’Under 20 in settimana. Lui è il prosieguo della ‘stirpe’ di giovani talenti che sforna la società biancorossa”.

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“Sono molto soddisfatto anche degli esterni -prosegue- che quest’oggi hanno fatto una gara di quantità; il solo che ha sofferto è stato Fiamozzi. Corti? Decisivo, ha tenuto sveglio l’intero reparto difensivo grazie ad una caratteristica che gli appartiene di natura: la parola. Sa leggere le situazioni dando consigli ed indicazioni ai suoi compagni”.
“Mi sono ricordato di essere un attaccante e sono tornato a fare gol -racconta l’eroe di giornata, Leonardo Pavoletti-. Mi sono voluto prendere la responsabilità del rigore, pur non essendo un grande rigorista, perché sentivo di poterlo fare ripagando la forte fiducia che sento nei miei confronti da parte di società e tifosi. Alla fine l’ho buttata dentro. Fisicamente la settimana di riposo mi ha reso più debole, perché ho perso un po’ di ritmo. Fare sette giorni di scarico, però, mi ha permesso di ritrovare un po’ più di grinta. Oggi era importante vincere con le buone o con le cattive; non ci dovevamo formalizzare sullo stile perché eravamo in un periodo un po’ giù. Se riusciremo a fare bene anche a Lanciano, sono convinto che si alzerà anche il livello del gioco. Con i risultati e la continuità riusciremo a riempire i nostri ampi margini di miglioramento. Un plauso a Forte che ha fatto una grande gara da giocatore vero”.
“Di quello che si dice fuori e che si legge sui giornali noi non facciamo attenzione -racconta Daniele Corti, oggi baluardo difensivo-. Stiamo cercando di uscire da un periodo difficile ma oggi è solo un piccolo, ottimo, passo, fatto contro una squadra veramente forte che fa dell’offensività il suo punto di forza grazie a giocatori ottimi. Ci hanno creduto fino alla fine, al contrario di quanto fatto da noi nelle ultime partite; per cui dobbiamo imparare da questo aspetto. Il gol annullato loro? Non so cosa sia successo sinceramente, perché mi sono girato subito. I rigori reclamati da loro? Forse qualcuno c’era, ma per una volta si può dire che sia andata bene a noi. Oggi era importante vincere dando una bella prova di compattezza; abbiamo sofferto verso la fine ma è normale. Abbiamo ancora molti margini di miglioramento, in particolare sulla lucidità”.
“Per la prima volta mi sono sentito impotente -racconta Massimo Drago, mister dei rossoblu-, perché sono stati troppi i torti subìto dalla mia squadra questo pomeriggio. Io di solito tendo la mano all’arbitro, ma quando ci sono giornate come oggi non so proprio cosa pensare. Non ho nulla da recriminare ai miei, perché due minuti prima del vantaggio varesino, c’è stato un mano netto di Laverone in area biancorossa; inoltre, oltre al loro rigore inesistente, ci sono notevoli dubbi sulla posizione di partenza di Pavoletti, giocatore di un’altra categoria, in occasione dell’azione che ha propiziato la seconda rete. Ad ogni modo il Varese è una squadra tosta che gioca per i piani alti della classifica. Noi, dall’altra, abbiamo accusato l’assenza di alcuni elementi fondamentali”.

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Marco Gandini