Leonardo Okeke è pronto a prendersi la Pallacanestro Varese.

Il centro azzurro, che ieri, martedì 16 luglio, ha compiuto appena 21 anni (a proposito, tanti auguri) è pronto a riprendersi la scena e la carriera che il pesantissimo infortunio all’anca di ormai un paio di stagione fa gli aveva tolto.

Okeke sta facendo tutto questo con l’unico metodo possibile, oltre che il più efficace: ovvero il lavoro. Incessante, senza sosta, nella palestra del Campus, tra campo, pesi e fisioterapia.

La risposta del corpo, ad oggi, è ottima, tant’è che il ragazzo si sente al 100% in vista della prossima stagione, voglioso di prendersi quel posto da titolare in quintetto per il quale dovrà “battagliare” in allenamento con Akobundu-Ehiogu.

Al di là di quella che potrà essere la risposta al contatto e allo sforzo, che solo dai primi test stagionali contro avversari veri in un ritmo partita reale potrà fuoriuscire, ciò che fa tanto, in questo momento, è la testa: la fame e la voglia di Okeke di riprendersi spazio e tempo che l’infortunio gli ha tolto, la voglia di ripagare la fiducia che la Pallacanestro Varese sta riponendo in lui.

Perché, lo abbiamo scritto più volte, è inutile nascondersi dietro un dito: i biancorossi puntando fortemente su Leo, sul suo recupero e su quello che, a pieno regime, può dare a questa Varese (un assaggio lo abbiamo avuto nella partita di Sassari dello scorso campionato, nella quale Okeke a sorpresa fu dominante sotto le plance) si sono giocati una bella scommessa, tanto rischiosa quanto capace, però, di ripagare dividendi preziosissimi per un giocatore in grado di fare la differenza con i suoi 212 centimetri sotto canestro ma anche con il suo atletismo e la sua pericolosità nel gioco pick’n’roll, tra le soluzioni primarie d’attacco della Varese targata Moreyball.

Il lavoro di Okeke prosegue incessante e andrà avanti fino al giorno del raduno di metà agosto, quanto Leo vuole farsi trovare più che pronto agli ordini di coach Herman Mandole, di cui si aspetta l’esito dell’esame per la qualifica di Allenatore Nazionale entro questa settimana, e con cui ha già avuto modo di lavorare durante la passata stagione in sedute individuali di lavoro che hanno aiutato Okeke nel percorso di recupero, reso possibile in tempi molto ridotti rispetto alle aspettative grazie al lavoro, magnifico, fatto dallo staff medico e dal preparatore Silvio Barnabà nei confronti del giocatore.

Okeke dunque pronto a prendersi la scena, una scena che se fosse condivisa con Mannion (il condizionale è d’obbligo ma ogni giorno che passa le probabilità di vedere il Red Mamba in biancorosso l’anno prossimo si alzano) sarebbe di altissimo livello per una Pallacanestro Varese di forte stampo americano che potrebbe basare le sue fortune, però, su un’asse play-pivot, il più importante nella struttura di una squadra, a tinte azzurre.

Alessandro Burin

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