E’ partita la nuova stagione della Robur Saronno.

Il club biancoazzurro si è ritrovato martedì 16 luglio agli ordini di coach Stefano Gambaro che ha incontrato per la prima volta la squadra (non ancora al completo) che l’anno prossimo giocherà il campionato di B Nazionale.

Proprio con il coach ex BasketBall Gallarate abbiamo fatto una chiacchierata su questa nuova avventura e sulla fine con BBG.

Perchè la scelta di accettare una sfida come quella di Saronno, pur sapendo che l’anno prossimo sarete l’outsider del campionato…
“Sì, saremo un pò la mosca bianca del campionato anche a livello di organizzazione della settimana e del numero di allenamenti, saremo gli unici a non farlo come professionisti. La scelta è stata dettata dalla categoria che andremo a giocare, lavorando a livello alto e in una società che ha sempre fatto in questi anni più di quanto gli altri si aspettassero, basandosi su principi ben chiari che funzionano ottimamente da tanti anni. Una sfida che mi stimola parecchio”.

L’anno scorso con Gallarate ha affrontato Saronno in un’annata eccezionale per l’AZ. Quanto l’aveva impressionata e quanto terrà di quel sistema di gioco che ha dominato la B Interregionale nella passata stagione?
“Mi aveva impressionato tantissimo. Ne ho parlato anche con coach Biffi e con la società, era strabiliante vedere la consapevolezza nei loro mezzi che avevano acquisito nel corso dell’annata, a partire dalla gara con BBG che era la terza di campionato, fino alla fine in un costante crescendo. La forza, mi hanno confermato essere sempre stato il gruppo, e la scelta di quest’anno di confermare per 8/10 la stessa squadra dell’anno scorso è stata quasi naturale, proprio per dare continuità a quanto fatto l’anno scorso. Abbiamo perso due pedine importanti come Romanò e Ugolini, uno l’abbiamo sostituito con Maspero, l’altro vedremo cosa ci porterà il mercato, però l’obiettivo è quello che ha ribadito il presidente Vaghi alla squadra, ovvero quello di continuare a crescere perchè ci sono ampi margini di miglioramento e concordo con lui”.

Com’è andato il primo incontro con la squadra?
“Bene, ho trovato un gruppo volenteroso di lavorare che si è messo subito a disposizione. Ho trovato una squadra con ottime qualità tecniche si allena in un bel clima globale e questa è la cosa più importante”.

Pensa che uno dei lavori più importanti che dovrà fare sarà sotto il punto di vista della gestione mentale di un gruppo che, a differenza dell’anno scorso, rischia di incontrare maggiori difficoltà, soprattutto a livello di risultati, nel prossimo campionato?
“Senza dubbio questo sarà fondamentale. Ora non ho guardato la percentuale precisa di vittorie di Saronno negli ultimi due anni ma deve essere sicuramente altissima. Dovremo essere bravi a rimanere uniti e compatti e a giocare con entusiasmo anche quando, quest’anno, ci dovessero essere dei periodi di difficoltà. Detto questo, voglio una squadra che abbia la sana ambizione di stupire e di sovvertire i pronostici”.

Quant’è cambiato secondo lei in un anno, da quando lo ha affrontato con BBG, il campionato di B Nazionale, ormai sempre più diretto verso il professionismo?
“E’ cambiato tanto. Due anni fa era ancora la B da 64 squadre, c’era l’A2 ancora più numerosa sopra, quindi a cascata c’era un livello più uniforme, ma questo ormai penso sia diventato un campionato a tutti i livelli professionistico anche se inquadrato come dilettantistico: sia sotto il profilo fisico e tecnico dei giocatori che vi partecipano ma anche di preparazione delle partite. Secondo me è molto più vicino all’A2 che alla B Nazionale di qualche stagione fa, anche visti gli investimenti che fanno realtà storiche del nostro basket presenti e di cui è pieno questo campionato”.

Chiudiamo facendo un passo indietro, ovvero alla passata stagione con Gallarate. Cosa non ha funzionato secondo lei e quanto dispiacere si porta dietro per com’è finita?
“Tantissimo, perché ho sempre dato tutto a Gallarate nei due anni in cui ho lavorato lì, Mi piace ricordare il percorso che abbiamo fatto: dalla vittoria del campionato di C Gold all’anno di B Nazionale, che secondo me è stato molto costruttivo culminato con un Play – In con Legnano in cui abbiamo dimostrato tutto il nostro valore. Sicuramente nella passata stagione ci sono stati degli errori da parte di tutte le componenti, non c’era un solo colpevole, semplicemente non abbiamo mai trovato la giusta chimica di squadra in un campionato nuovo e diverso sia dalla B che dalla C che tanti giocatori avevano fatto per anni. Quindi il dispiacere è moltissimo perché mi sarebbe piaciuto concludere il mio ciclo a Gallarate in un altro modo. Per me BBG rimane un ricordo ed un’esperienza più che positiva in cui abbiamo fatto tante belle cose, purtroppo quest’anno è andata male ma andiamo avanti”.

Alessandro Burin

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