A lume di report pubblicato da La Gazzetta dello Sport, nel campionato 2023/24 la Serie A ha retrocesso alla Lega Pro 27 milioni di euro. Frutto della mutualità figlia della Legge Melandri che prevede che il 10% dei diritti TV fatturati dalla massima serie vengano ripartiti tra Serie B (6%), Serie C (2%), Serie D (1%) e Federcalcio (1%). Prendendo come riferimento la cifra base di 130 mln (10% dell’ammontare dei diritti TV), 27 finiranno quindi alla Lega di Matteo Marani e ai suoi club affiliati. Con esclusione di Juventus Next Gen, Atalanta U23 e Milan Futuro (seconde squadre che per soprammercato versano 1 mln ulteriore per l’iscrizione), i club retrocessi dalla Serie B che accedono alla mutualità cadetta e i club falliti o non iscritti. Una torta da 30 mln (compresi i 3 delle Squadre B), la cui ripartizione contribuisce ad alleviare i costi di gestione di ogni società di terza serie. L’altro giorno il Presidente del Milan Scaroni ha sentenziato: “La Serie A paga per tutti ma non conta niente in FIGC”. Punto di vista dalle ricadute di cui sopra.   

Giovanni Castiglioni     

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