Piaccia o non piaccia, nel bene o nel male, Paolo Leonardo Di Nunno è il classico personaggio di cui il mondo del calcio vive e si anima: schietto, scorbutico, divisivo, vulcanico, eccentrico, istrionico e costantemente sopra le righe. Le “sparate” con il Lecco sono ormai diventate celebri, così come di rilievo assoluto è il risultato sportivo ottenuto con i blucelesti, percorso culminato con la promozione in Serie B al termine della stagione 2022/23.

Poi la querelle estiva per le problematiche legate allo stadio di Lecco, con l’ammissione a stagione già iniziata, e le mille difficoltà che hanno inevitabilmente condotto all’immediata retrocessione: da lì la vendita del 100% delle quote societarie ad Aniello Aliberti. Senza calcio, però, Di Nunno non ci può stare. E allora ecco che l’ex presidente del Lecco ripartirà dalla Promozione, più precisamente dalla Branzatese che dista pochi chilometri dalla sua Cormano.

A Baranzate sarà un presidente “senza portafoglio” (come scrivono i colleghi de “La Provincia Unica”) e, come da sua prassi, non ha certo lesinato “complimenti” al Comune di Lecco reo, a suo giudizio, di avergli spillato un paio di milioni di euro per rifarsi lo stadio gratuitamente. A Baranzate la notizia dell’arrivo di Di Nunno è stata ben accolta e, inevitabilmente, c’è tanta attesa per capire cosa l’ex Lecco potrà portare all’ambiziosa compagine di Promozione che, come l’anno scorso, potrebbe essere inserita nel Girone A insieme alle nostre varesotte.

TC

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