Il percorso di crescita della MXP Tennis Academy e dei suoi atleti prosegue spedita. Stasera Mattia Bellucci giocherà i quarti di finale dell’ATP 250 di Atlanta, nella giornata di oggi Remy Bertola si giocherà l’accesso alla finale di doppio del Challenger di Zug (insieme al compagno Luca Margaroli), ma soprattutto Moez Echargui domani, sabato 27 luglio, esordirà nel torneo olimpico di tennis. Il tunisino classe ’93 si è conquistato la possibilità di disputare la rassegna olimpica grazie alla vittoria dei Giochi Africani di marzo 2024 e adesso è prontissimo a giocarsi tutte le sue carte per poter far bene in terra francese. La cornice sarà quella del Roland Garros, con i campi in terra rossa della capitale transalpina pronti a ospitare i giocatori migliori del mondo a poco più di un mese e mezzo di distanza dalla finale maschile vinta da Carlos Alcaraz contro Alexander Zverev. Echargui, attualmente numero 384 della classifica ATP, è un giocatore da terra battuta e, nonostante una prima parte di stagione non troppo positiva, è carico per dare una svolta positiva alla stagione.

Il tunisino, unico rappresentante della sua nazione nel tabellone maschile, sarà accompagnato da coach Marco Brigo nella trasferta parigina. Brigo, fondatore insieme a Fabio Chiappini della MXP Tennis Academy nata Casorate Sempione, è spesso insieme a Echargui durante le trasferte per i tornei internazionali e conosce benissimo il suo assistito. Il rapporto professionale tra il nordafricano e MXP prosegue ormai da tre anni e, grazie al lavoro di Brigo & Co., Echargui è arrivato a conquistare il proprio best ranking di 271 del mondo, raggiunto nell’ottobre 2023. Questo legame professionale si è trasformato anche in un legame umano e l’atleta classe ’93 ha scelto proprio di avvalersi del supporto del suo coach in un’esperienza così importante e prestigiosa.

Che entrambi siano entusiasti e pronti a iniziare quest’avventura ce lo conferma proprio Marco Brigo: “Essere in questo contesto è bellissimo. Le Olimpiadi sono la manifestazione sportiva più importante in assoluto e poter essere qui è veramente un privilegio. Da qualsiasi parte ti giri vedi un campione, incontri atleti di varie discipline e condividi spazi con leggende dello sport. L’altro giorno ad esempio siamo tornati dai campi al villaggio olimpico con la navetta e ci siamo trovati di fianco a Zverev e Nadal. Tutte queste componenti la rendono un’esperienza unica e indimenticabile, ma domani c’è un match da affrontare e vogliamo farci trovare pronti, sapendo che ci sono tutte le opportunità di far bene”.

Il sorteggio metterà Moez Echargui di fronte a Daniel Evans al primo turno (sabato 27 luglio, terzo match a partire dalle ore 12, ndr). Il britannico al momento non vive un buon momento di forma ed è retrocesso sino al 59esimo gradino della classifica ATP. “Non è uno specialista della superficie ma rimane comunque un avversario di livello assoluto e complicato da affrontare prosegue Brigo -. Sarà stimolante entrare in campo e sapere comunque che una chance concreta di passare il turno esista. Ciò che non dovrà mancare da parte di Moez saranno l’atteggiamento e la mentalità. Dovrà stare concentrato su ogni punto, leggere i punti deboli dell’avversario e rimanere costante durante tutto l’arco del match. In fondo, si va sempre in campo per vincere”. 

Dimostrare di poter stare sui livelli raggiunti lo scorso anno è l’obiettivo principale dell’atleta di MXP Tennis e ritrovare consapevolezza nei propri mezzi tramite una buona prestazione potrebbe essere la chiave per chiudere al meglio una stagione iniziata in sordina: “Nei primi mesi non abbiamo performato come volevamoconclude coach Brigo -, ma questa è l’opportunità giusta per ritrovare stimoli ed energie mentali. Il tennis di Moez si incastra bene con la superficie sulla quale si gioca il torneo e speriamo di poter tornare a competere ad alto livello. L’obiettivo rimane sempre quello di giocare le qualificazioni dei tornei dello slam.

L’allenatore gallaratese classe ’90, insomma, traccia la strada per il proprio assistito sapendo che quella olimpica sarà un’esperienza da vivere a pieno, ma anche che la rassegna a cinque cerchi sia un torneo come tanti altri dove un professionista deve pensare prima di tutto al risultato sportivo. Per Marco Brigo, dunque, un altro step verso l’alto nella sua carriera professionale, da istruttore di circolo ad allenatore di un atleta olimpico. 

Filippo Salmini

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