Giusto per aggrapparsi a corsi e ricorsi. La Pro Patria ha vinto gli ultimi 2 turni preliminari di Coppa Italia (sarebbero stati 3 senza il Boffelli Gate di Salò). La Pergolettese ha perso gli ultimi 4 e non si impone nella seconda competizione di Serie C dal 2010 (quando all’anagrafe faceva ancora Pergocrema). Insomma, ce n’è abbastanza per stabilire l’inerzia della sfida. Ma l’acqua passata macinerà comunque il giusto domenica sera (ore 18) quando allo “Speroni” biancoblu e cremaschi si affronteranno per il battesimo agonistico della stagione 2024/25. Coppa da prendere (come sempre) con le pinze. Perché solo dopo il secondo turno (domenica 18 alle 21 contro la vincente di Pro Vercelli – Lucchese), arriverà il bersaglio grosso costituito dal Campionato: domenica 25 bustocchi opposti al Renate, lunedì 26 Pergo al “Piola” proprio contro le Bianche Casacche. Valori più compiuti si vedranno solo allora.            

A qualcuno piace caldo

Farà caldo. Anzi, facciamo pure caldissimo (34 gradi previsti, 3 di più quelli percepiti). Ma la priorità per Riccardo Colombo sarà quella di proseguire il percorso di crescita mostrato nel Pro Patria Summer Tour 2024. Ad eccezione della sola parentesi del test con la Castellanzese. Al netto dell’ultima seduta di allenamento di domai mattina e della conferenza stampa a seguire (ore 12.45), ai box dovrebbe rimanere ancora Lombardoni. Certa invece l’assenza di Christophe Renault di cui si attendono gli esatti tempi di recupero.       

Roulette Mussa

Ci mancano diversi giocatori. A partire da un play di ruolo”. Il telegramma del tecnico Giovanni Mussa in calce all’allenamento congiunto di mercoledì con l’Ospitaletto (interrotto causa furia degli elementi), fotografa la contingenza di mercato della Pergolettese. Olivieri, Scarsella e l’ex (oltre a Piu) Sean Parker (nella foto a maglie invertite) con poca autonomia e gambe pesanti in virtù dei carichi di lavoro. In ossequio al manuale dialettico di ogni allenatore sotto Ferragosto. Nella vaga impressione (ma siamo alle congetture) che alla fine la Coppa sia poco più (o poco meno), di una trascurabile seccatura.     

Il Toro Ferdinando

Designato Ferdinando Emanuel Toro di Catania (Carlo De Luca di Merano e Giuseppe Minutoli di Messina gli assistenti, Domenico Mirabella di Napoli il quarto ufficiale di gara). Il fischietto etneo rientra nella classe dei promossi alla CAN di Serie C dallo scorso luglio. Nel rispetto dell’omonimo bovino disneyano, il direttore di gara siculo ha mostrato una spiccata empatia in occasione del playout del 12 maggio vinto nettamente (3-0) dall’Anzio sul Gladiator. In quella circostanza Toro si è illustrato rincuorando uno per uno i giocatori della squadra battuta.         

Non c’è due senza quattro

Come nello stracult di E.B. Clucher (al secolo Enzo Barboni). Perché due sarebbero le vittorie consecutive biancoblu al primo turno preliminare di Coppa Italia (entrambe per 1-0 a Mantova la stagione scorsa e con l’AlbinoLeffe nel 2022/23), e quattro la serie a cui la Pro Patria potrebbe aspirare se nel 2021/22 non si fosse messo di mezzo il sopracitato Boffelli Gate a trasformare in 3-0 a tavolino per i gardesani lo 0-1 sul campo con la FeralpiSalò. L’anno precedente la competizione non fu disputata causa Covid mentre nel 2019/20 i tigrotti entrarono in gioco dai sedicesimi superando a domicilio il Monza (2-3 dopo i supplementari). Discorso esattamente opposto per la Pergolettese che ha perso al primo barrage nelle ultime quattro edizioni (2-0 ad Alessandria nel 2023/24, 1-3 con il Sangiuliano City nel 2022/23, ai rigori con la Pro Vercelli nel 2021/22 e due volte con Juventus U23 e Reggio Audace nel girone del 2019/20). Per ritrovare un successo canarino nella Coppa Italia di categoria bisogna riavvolgere il nastro fino al 25 agosto 2010 (3-2 al Renate). Ma il club era ancora registrato come Pergocrema. Nello stesso girone preliminare che comprendeva anche Tritium e Lecco, Pro Patria e gialloblu si incrociarono il 18 agosto con 3-2 allo “Speroni” griffato Bruccini, Pacilli, Ghidotti, Rizza e Ripa.                                  

Giovanni Castiglioni

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