Nel secondo test match della pre-season, la Solbiatese incappa in una sconfitta indolore per 0-1 contro la formazione di Serie D del Sant’Angelo, che ha la meglio grazie a una prodezza messa a segno a ripresa inoltrata.
Gioco, amalgama e vena offensiva non mancano tra i nerazzurri di un soddisfatto e sorridente mister Danilo Tricarico, che commenta così l’uscita odierna: “Il risultato ci interessa davvero poco; anzi, sono contento perché per settanta minuti abbiamo tenuto testa a una squadra importante, più avanti di noi a livello di allenamenti, e posso dire che il percorso iniziato il primo di agosto prosegue in modo fluido”.
Come fluide, del resto, sono state le manovre in campo, non solo tra gli elementi più esperti – come la retroguardia nuova di zecca formata dal trio Gabrielli-Puka-Lorusso – ma anche tra le giovani risorse a disposizione, subentrate a partita in corso.
“In squadra abbiamo tanti giovani all’altezza della situazione – continua il tecnico – e quella di oggi è stata un’occasione per aumentare ulteriormente il minutaggio. Ho voluto dare spazio a tutti, e solo Scapinello e Martinez non sono stati della partita, ma semplicemente per precauzione. Dal 19 ripartiremo con tutto il gruppo. Penso che in Eccellenza siamo stati tra i primi a radunarci, quindi possiamo permetterci di fare una piccola pausa: è giusto che i ragazzi si godano qualche giorno di riposo per tornare ancora più forti”.
Alla ripresa, ci saranno altri appuntamenti ad attendere i nerazzurri. “Abbiamo preferito fare non troppe amichevoli, ma di livello: dopo Biellese e Sant’Angelo, giocheremo contro Varesina e Arconatese, per continuare a prepararci in vista dei nostri obiettivi”.
Obiettivi che è quasi superfluo specificare: “Abbiamo una rosa in grado di poter affrontare serenamente sia il campionato che la Coppa – constata Tricarico –. Non ci nascondiamo – vogliamo salire di categoria -, e per farlo qualsiasi strada può essere quella buona. Mancano ancora quindici giorni all’inizio della stagione e quanto fatto finora mi lascia tranquillo”.
Silvia Alabardi