Dopo un mesetto di attività in casa Varese Basketball è giunto il momento di mettere il punto e capire qual è lo stato dell’arte fra Serie B e settore giovanile. Il punto della situazione con coach Davide Roncari, tenendo conto che la prossima uscita del Campus è prevista per martedì 17 contro Marnate in casa della formazione allenata da coach Donati.

Coach, qual è il tuo bilancio di questo inizio di stagione dando uno sguardo a tutto il settore giovanile?
“Guarda, parto da sotto con l’Under 15 e dico che Manera, classe 2010, mi sta piacendo ed è un bel prospetto così come Cunego. Il veronese è un ragazzo interessante, l’abbiamo conosciuto a Roseto e, fra l’altro, ad ora è in foresteria in attesa che i genitori si trasferiscano qui a Varese (dove nelle vicinanze l’ex pro del mondo del ciclismo ha delle attività, ndr). A livello di Under 17 i nomi sono i soliti noti ovvero Bottelli, Turconi, Acciari, Zanitelli, Kangur. Abbiamo provato a dividerli in maniera equa così da avere due squadre equilibrate pur sapendo che se li avessimo tenuti insieme avremmo avuto serie ambizioni di conquistare lo scudettino di categoria”.

Curiosità: il figlio d’arte Kangur come lo inquadri?
“Guarda, lui mi sta stupendo parecchio. Fisicamente è molto sviluppato, ma, soprattutto, ha la testa da giocatore vero. Questo è un fattore importante. Ora si sta allenando quasi sempre con l’Under 19 e anche questo è un dettaglio che deve far riflettere”.

Finiamo la carrellata con l’Under 19 e la prima squadra.
“Thomas Scola ha disputato un’ottima partita con Gazzada e in questo mese sta facendo molto bene. Poi devo dire che Tapparo sta prendendo in mano la situazione a livello di spogliatoio e questo collima con la decisione di averlo fatto capitano. Ha anche iniziato ad allenare facendo il terzo assistente nella Under 15 e anche questo è un dato da non sottovalutare. Aiuta i ragazzi a immergersi in un sistema di gioco che non è facile da apprendere”.

Dando uno sguardo alla prima uscita dei tuoi, a Gazzada avete disputato una signora prova.
“Per noi era la prima amichevole stagionale e ammetto di essere molto soddisfatto di quanto visto nei primi 35′ mentre negli ultimi 5′ mi sono molto arrabbiato. Senza quel black out finale avremmo vinto di 18 punti. Noi dobbiamo capire in fretta che non possiamo permetterci di regalare nemmeno 5′ ai nostri avversari. Quest’anno si lotta per evitare gli ultimi sei posti che significano poule retrocessione. Qui entrano 48 squadre complessivamente e ne retrocedono 12: il 25%. Bisogna essere attenti al gioco. Poi, va detto che ci mancavano Prato, Villa e Assui per cui non posso non essere contento”.

Anche in casa Campus quest’anno si porrà un accento particolare alla difesa?
“Abbiamo gli stessi input della A e anche le riunioni fra noi componenti dello staff tecnico spingono in questa direzione. In attacco sappiamo bene cosa vogliamo fare, ora noi dobbiamo creare anche una identità precisa in difesa. Il nostro è un modo di giocare che richiede tante energie e, aggiungendo la difesa, dovremo essere bravi ad addizionare ancora più energia. La difesa è un punto su cui quest’anno metteremo la lente di ingrandimento”.

Matteo Gallo

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