Da Varese a Parigi, da Parigi a Varese. Andata e ritorno di un viaggio stupendo che ha consacrato, qualora ce ne fosse bisogno, la Polha Varese nell’Olimpo delle società per disabili. Certo, il palco della Ba-Varese Prost Fest non è paragonabile agli scenari da sogno che gli atleti della realtà varesina hanno vissuto alle Paralimpiadi di Parigi2024, ma l’entusiasmo con cui i campioni sono stati accolti dal folto pubblico della Fiera di Varese ha lasciato il segno. La città ha giustamente celebrato ragazzi meravigliosi che attraverso lo sport si pongono, anche involontariamente (e forse proprio qui sta la loro grandezza), come punti di riferimento per chi vive situazioni simili e magari non trova la forza di andare avanti.

Loro l’hanno fatto, grazie allo sport, grazie alla famiglia presieduta da Daniela Colonna Preti, un autentico vulcano di energia e di entusiasmo, e grazie a quei sorrisi che non possono non scaldare il cuore. Non a caso i risultati sportivi raccolti passano in secondo piano come ha ribadito più volte la presidente nel corso della serata: “Quest’anno nel nuoto abbiamo vinto tutto, ma la Polha non è agonismo: siamo nati con un preciso intento e continuiamo a perseguire la mission di far fare sport a bambini, ragazzi e adulti con disabilità. Da parte nostra c’è totale accoglienza per chiunque voglia mettersi alla prova: abbiamo dieci sport e, per quanto il nuoto sia il più consigliato anche dai medici, c’è la possibilità di sperimentare praticamente qualsiasi cosa. Sport con la “S” Maiuscola? Assolutamente sì. Portiamo atleti alla Paralimpiadi dal 1984 e con gli otto di Parigi siamo arrivati ad un totale di 56, di cui molti medagliati: diciamo che la Polha contribuisce alle statistiche nazionali di Varese“.

Il rapporto umano prima di tutto e Colonna Preti, prima di salire sul palco per dare inizio alla lunga serata (rivivi la diretta sulla nostra pagina Facebook), ha voluto sottolinearlo con forza: “Da presidente l’orgoglio più grande è quello di mantenere con gli atleti un rapporto di stima e amicizia. Io sono la persona che ha il primo contatto con chi arriva in Polha, poi li indirizzo nei settori opportuni dove vengono seguiti da atleti, tecnici e volontari, ma resta un filo diretto con tutti perché è questa la nostra grande forza. Prossimi obiettivi? Il calendario degli appuntamenti è davvero ricco, ma il focus più grande non può non andare su Milano-Cortina 2026“.

Davanti ad un pubblico delle grandi occasioni, Michele Marocco ha poi dato il via alla serata introducendo sul palco le Istituzioni, a cominciare dal sindaco Davide Galimberti: “La Polha è stata una delle società più medagliate delle Paralimpiadi e ciò denota la sua importanza non solo per Varese ma a livello internazionale. A colpire è però il contesto di festa che si respira stando a contatto con loro: gli atleti sono stati eccezionali, ma un grande plauso va ai volontari coordinati magicamente da Daniela. Viva la Polha!“. L’assessore allo sport Stefano Malerba ha aggiunto: “La Polha fa parte del tessuto di questa città molto più di altre realtà sportive: vero che parecchi atleti non sono di Varese, ma Varese è orgogliosa di voi e di ciò che avete fatto“. Concorde la vicesindaco Ivana Perusin: “Grazie per il lavoro che fate. Per noi è un onore avervi qui perché voi siete il cuore dello sport che rappresenta il nostro territorio“.

Daniela Colonna Preti, prima di lasciar giustamente spazio agli atleti, ha aggiunto: “Sono presidente dal 1993: ho fatto di tutto senza sapere niente e ho imparato tutto. Da soli non si va da nessuna parte: l’obiettivo della Polha è dimostrare che la persona con disabilità può fare sport, dando così un senso alle loro vite. Noi continueremo a farlo, forti della nostra DV, la Divina Provvidenza che è sempre al nostro fianco“.

Sei gli atleti protagonisti (molti altri non hanno potuto presenziare ma sono stati ugualmente elogiati e salutati attraverso due meravigliosi video emozionali) che hanno parlato delle proprie esperienze, della gioia di poter vivere lo sport e spronato chiunque ad avvicinarsi alla Polha. I sorrisi di Alberto Amodeo, Simone Barlaam, Fabio Bottazzini, Federico Cristiani, Federico Morlacchi e della neomamma Giulia Terzi resteranno stampati indelebilmente nella memoria collettiva di tutti e, da veri campioni quali sono, il pensiero non può non andare al primo medagliato olimpico della Polha, Marco Re Calegari, cui va il collettivo grande augurio di pronta guarigione.
Tutti noi dobbiamo sempre imparare chiude Daniela Colonna Pretie con questi ragazzi impariamo sempre qualcosa di straordinario“.

TC

Tutte le foto di Angelo Puricelli, Agenzia Blitz

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