Sabato 5 e domenica 6 Ottobre la città di Samarate ha ospitato un Corso Nazionale di Arti Marziali organizzato dal Comitato Regionale Endas Lombardia e dallo Sporting Club Samarate, guidato dal Maestro di Teakwondo Vitale Monti, con il patrocinio del Comune di Samarate. L’evento ha visto oltre 150 Maestri di Taekwondo, Hapkido e Kung-Fu Vietnamita stile Lao Long Dao, che si sono allenati nella palestra scolastica sotto la guida di Maestri di fama internazionale: Hernando Reyes, ottavo dan proveniente dalla Spagna, Efstratiou Anastasios, quinto dan dalla Grecia, Giovanni Sotgia, settimo dan dalla Sardegna, Marco Guarneri (Maestro di Kung-Fu Vietnamita stile “Lao Long Dao”). Questo corso, che ha approfondito anche aspetti giuridici, alimentari e atletici, non si è limitato solo all’Arte Marziale in quanto tale, ma ha voluto risultare anche un valido sostegno a tutte le Associazioni Sportive Dilettantistiche. A fare da corollario ai grandi Maestri ci sono stati anche degli aggiornamenti su aspetti fiscali e nuova riforma dello sport con il dott. Ugo Gaspari, sull’alimentazione dello sportivo con il dott. Sebastiano Marchetta e sulla preparazione atletica con il Prof. Massimo Romano. Presente anche l’Assessore allo Sport del Comune di Samarate Alessio Sozzi.

Maestro Monti, qual è il giudizio complessivo sull’evento di Samarate?
“Il Corso di Aggiornamento Tecnico Nazionale Arti Marziali, organizzato dal Comitato Regionale Endas Lombardia, in collaborazione con lo Sporting Club Samarate, l’Unitam e l’I.L.L.D.A. ha sicuramente un bilancio più che positivo. Docenti di alto livello, italiano e internazionale, affluenza molto consistente di insegnanti tecnici ed atleti da tutta Italia, corsi di grande interesse, sia teorici che pratici, ne hanno fatto un momento importante per la formazione e l’aggiornamento di Maestri, Atleti e semplici praticanti di Taekwondo. Inoltre la presenza oltremodo significativa dell’Hapkido e – in questa occasione, per la prima volta – del Kung Fu vietnamita stile Lao Long Dao, del Maestro Guarneri, ha dato al tutto un respiro ancor più ampio”.

Intende far proseguire anche i Corsi di Spada Coreana?
“I corsi di spada coreana sono sicuramente di grande interesse, e già nel recente passato hanno riscosso un buon successo tra i nostri praticanti e i nostri insegnanti tecnici. Stiamo valutando che tipo di strada possa essere percorribile, per proseguire anche in quella direzione, e sicuramente nella prossima primavera organizzeremo un evento con il Maestro Jeong Seong Kim”.

Cosa ipotizza in merito al Taekwondo, nel futuro?
“Il Taekwondo ha innanzi a sé sicuramente un futuro di ulteriore espansione, e di continuo miglioramento tecnico; un’ evoluzione costante che è nel suo DNA da sempre. Noi, come Unitam, perseguiamo assolutamente la strada della continua ricerca, del miglioramento anche grazie ai progressi della scienza dello sport, ma allo stesso tempo vogliamo conservare, preservare e trasmettere lo spirito reale, e originario della nostra arte marziale, lavorando sulle tecniche tradizionali e offrendo ai nostri praticanti la possibilità di accedere all’intero patrimonio tecnico del Taekwondo, a quello storico e filosofico, e non solo alla limitata e circoscritta parte “sportiva” della disciplina”.

Come ha visto gli atleti Italiani del Taekwondo a Parigi 2024?
“Non tocca a me, o all’Unitam esprimere giudizi sulle prestazioni degli atleti olimpici italiani che hanno gareggiato nel Taekwondo a Parigi. I risultati e la resa sull’ottagono di gara sono stati sotto gli occhi di tutti. Posso però sottolineare che il tipo di combattimento olimpico cui si è giunti oggi, non rispecchia certo quello che era il vero spirito marziale del Taekwondo, anche quando espresso nella sua incarnazione agonistica”.

Quale Taekwondo hanno espresso gli atleti delle altre Nazionali alle ultime Olimpiadi?
“Mi rifaccio a quanto appena espresso: il combattimento del Taekwondo olimpico attuale è profondamente differente dalla tecnica, dalla tattica e dallo stile del taekwondo, che affonda le sue radici nello spirito di un’Arte Marziale millenaria. Gli attuali regolamenti, e la condotta scelta dalle nazionali dei vari Paesi negli ultimi anni hanno portato in una direzione che predilige tatticismi e impostazioni tecniche, che nella grande maggioranza dei casi portano meramente alla ricerca del punto da far segnare sul tabellone. A Parigi ho visto pochi atleti gareggiare, e combattere secondo il vero spirito del Taekwondo”.

Per voi l’Hapkido è più uno Sport o una forma di “Autodifesa”?
“Abbiamo avuto la fortuna di avere per l’ennesima volta con noi, per le lezioni di Hapkido, il Maestro Harnando Reyes Mazabel, presidente della European Hapkido Federation. Una delle massime espressioni di quest’ arte marziale; sottolineo “Arte Marziale”, perché così ad essa ci si deve accostare, e questo è il rispetto che assolutamente merita. Certo, la sua massima efficacia è nella difesa personale reale, e in questo senso esprime il suo massimo potenziale; la sua perfetta complementarità con il Taekwondo ci permette di offrire ai nostri allenatori, e ai nostri praticanti l’opportunità di un’ evoluzione tecnica molto importante”.

Maestro Monti, ora una domanda in qualità di Presidente Regionale dell’ENDAS. Cosa prevede, riguardo a queste arti marziali, la nuova riforma dello sport?
“Più che in riguardo alle arti marziali, è più corretto parlare di Associazioni Sportive Dilettantistiche. Infatti, la nuova riforma dello sport, prevede tutta una serie di adempimenti fiscali e burocratici, che stanno creando non pochi problemi alle piccole realtà, che poi sono la vera essenza dello Sport dilettantistico italiano. L’introduzione del lavoro sportivo ha già costretto tutte le ASD a modificare i propri Statuti Sociali, e ad aumentare il carico di lavoro burocratico. Inoltre dal 1 Gennaio 2025, con la modifica alle “Quote di Iscrizione e di Frequenza”  da de-commercializzate a defiscalizzate, ogni ASD dovrà aprire una Partita IVA, ed emettere una Fattura Elettronica ad IVA “ZERO”, per tutto ciò che versano i propri Soci; tutto questo porterà sicuramente molte associazioni a chiudere, non potendosi permettere un Commercialista. A parer mio se il Legislatore, anziché equiparare gli adempimenti per tutte le ASD da “zero a quattrocentomila Euro, avesse pensato a fare differenti adempimenti in base agli importi, forse si sarebbe fatta una vera riforma dello Sport Italiano”.

Parola al Maestro Eustratiou Anastasios

Maestro Eustratiou Anastasios, quali sono le origini del Taekwondo?
“Il Taekwondo, noto anche come Tae Kwon Do, è l’Arte Marziale che ha avuto origine in Corea, ed è riconosciuta come una delle più antiche forme di arti marziali al mondo, risalente a oltre duemila anni fa”.

Quali sono le principali differenze tra Kyorugi e Poomsae nel Taekwondo?
“I Poomsae sono combattimenti immaginari contro due o più avversari, e sono codificati a livello mondiale; comprendono tecniche di calci, pugni e di parate. Il kyorugi è il combattimento che si svolge tra due atleti, che seguendo un regolamento e con apposite protezioni che si affrontano”.

Secondo lei, il Taekwondo è più Sport o Autodifesa?
“Il Taekwondo è caratterizzato dall’uso estensivo di calci in piedi e in salto, nonché di pugni ed è praticato per lo sport, l’autodifesa e lo sviluppo morale e spirituale dell’atleta”.

Ha anche intenzione di insegnare sia Poomsae sia Kyorugi nel Taekwondo?
“Per insegnare il Taekwondo, un buon docente dovrebbe allenare i propri atleti in tutte le parti del Taekwondo, che sono i Poomsae, i Kyorugi ed i Gyeokpa, ossia l’arte di rompere le tavole di legno”.

Parola al Maestro Hernando Reyes Mazabel

Maestro Hernando Reyes Mazabel, secondo lei l’Hapkido è uno sport o un’autodifesa?
“Secondo me l’Hapkido può andare in entrambe le direzioni, poiché può essere utilizzato come sport, perché è un’attività fisica in cui vengono preparate tutte le parti del corpo, rafforzando il sistema osseo, muscolare, articolazioni e il corpo in generale. È considerata anche un’Arte Marziale di autodifesa, perché fin dall’antichità venne utilizzata come Difesa Personale nelle guerre e nelle invasioni dei paesi estremo-orientali, nei territori invasi dal Giappone, non era consentito l’uso di alcun tipo di arma; in questo modo iniziarono a sviluppare vari sistemi di difesa ed attacco, trasformando così il proprio corpo, soprattutto le estremità, in un’arma. È importante però sapere che da quel momento il corpo viene preparato, migliorando anche la salute fisica e mentale delle persone che lo praticano”.

Maestro Guarneri, quali sono le origini del Kung-Fu vietnamita?
“Le Arti Marziali vietnamite, conosciute nel loro insieme come “Vo”, hanno una storia più che millenaria, risalente ai regni del Vietnam antico. Sono una vasta gamma di stili, tecniche e filosofie diverse, che hanno subito nei secoli sia le influenze degli stili cinesi sia quelle degli altri paesi estremo-orientali. Originariamente, queste tecniche erano insegnate solo ai nobili ed ai membri dell’esercito ma, successivamente, si iniziò anche ad insegnarle alla popolazione, dando origine a molteplici scuole e stili diversi”.

In cosa si caratterizza lo stile “Lao Long Dao”?
“Lo stile Lao Long Dao è stato codificato dal Maestro Fondatore Su To. Marco Guarneri ha un’esperienza marziale internazionale di ormai 42 anni, che nasce e si sviluppa a partire dai suoi studi. Nato a Brescia il 27 dicembre 1963, inizia sin da piccolo la sua pratica dell’arte marziale vietnamita in Italia, presso i migliori maestri vietnamiti. Nel 1996 la Scuola Lao Long diventa F.I.L.L.D. (Federazione Italiana Lao Long Dao). Nel 2000 La F.I.L.L.D. diventa I.L.L.D.A. (International Lao Long Dao Association), in cui il praticante può accedere alle due vie marziali principali: LAO LONG DAO (la via dell’antico drago, la sintesi degli stili tradizionali che, mediante un programma molto vasto, affronta tutti gli aspetti dell’arte marziale), oppure THIEU LAM (lo stile più immediato ed efficace, nel combattimento ravvicinato, e nella difesa “da strada”). Alle due vie principali si affiancano poi le vie complementari o specializzazioni: VO DAO (l’acrobatica marziale), VU KHI DAO (la via delle armi antiche), VIET TU VE (la difesa personale tradizionale vietnamita), QUYEN (lo studio specializzato ed approfondito delle forme sia in chiave tradizionale che agonistica), il VIET DAU (lo studio del combattimento vietnamita sia in chiave tradizionale che agonistica) ed il LUC DAO (la via dell’energia con lo studio dell’energia interna ed esterna mediante la meditazione, le respirazioni energetiche e le tecniche di rottura)“.

Quali sono le principali differenze tra il Kung-Fu Vietnamita e il Kung-Fu Cinese?
“Le arti marziali vietnamite, sono tutte state influenzate pesantemente dal Kung-Fu cinese. Il Vietnam è stato però, nel corso dei secoli, fatto oggetto di molte invasioni da parte di altre nazioni. Ciò, unito al fatto che fisicamente i vietnamiti sono ancora più minuti delle altre popolazioni estremo-orientali, ha spinto le arti marziali vietnamite ad orientarsi principalmente verso un approccio che sfrutti, ancora maggiormente degli stili cinesi, la velocità, l’astuzia e la flessibilità, rispetto ad uno basato invece sulla forza e sul confronto fisico diretto. Questa è la differenza principale tra i due generi di Kung-Fu”.

Intendete insegnare anche una versione tradizionale del Kung-Fu vietnamita?
“Nei corsi dell’international Lao Long Dao Association si insegna quasi esclusivamente una versione tradizionale delle varie vie marziali. Per poter poi partecipare alle varie competizioni agonistiche, vengono tenuti per gli atleti anche appositi allenamenti per accentuare l’utilizzo di tutte quelle tecniche consentite in ambito agonistico, a scapito di alcune tecniche più tradizionali, le quali possono non essere compatibili con i regolamenti da gara”.

La chiosa finale dell’Assessore Alessio Sozzi

“La città di Samarate ha avuto l’onore di ospitare questa splendida iniziativa grazie all’impegno del Maestro Monti e dello Sporting Club Samarate. Un Corso che che è andato oltre il semplice aspetto tecnico perché si è parlato di Fiscalità, Alimentazione e di Preparazione Atletica Generale, e devo ammettere sono riusciti ad appassionare anche me. Moltissimi atleti, e Maestri provenienti da tutta l’Italia e anche dall’estero, che con la loro competenza e passione hanno entusiasmato e coinvolto tutti i presenti. Ringrazio a nome dell’Amministrazione gli organizzator, e spero di ospitare altre iniziative di questo genere, coinvolgendo, chissà, anche altre realtà sportive samara tesi”.

Nabil Morcos

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