La Tre Valli Varesine è stata annullata. Dopo le modifiche del percorso della mattinata a causa della forte pioggia, i ciclisti avevano comunque preso il via della corsa arrivando a Varese per cominciare il “giro corto”: un paio di passaggi finché, proprio all’inizio secondo giro (dopo 58km), Tadej Pogacar insieme al plotone principale si è fermato dopo la linea del traguardo. Corsa annullata. Decisiva, sembrerebbe, la bomba d’acqua che ha colpito la corsa al termine della discesa di Bobbiate che ha portato i ciclisti a prendere una decisione drastica

È stato un anno di lavoro intenso da parte della Binda e di tutti i volontari: questa è una decisione molto sofferta e la accettiamo con il cuore in lacrime – è il commento di Renzo Oldani visibilmente commosso che, tra le lacrime aggiunge –. Si era parlato della possibilità di neutralizzare la corsa per un giro, ma la Tre Valli è un appuntamento storico del panorama ciclistico italiano e neutralizzare anche solo un giro sarebbe stato irrispettoso per la storia di questa gara“.

Renzo e la Binda non hanno bisogno di parole di confortoaggiunge il Sindaco di Varese Davide Galimberti perché sono abituati a grandi imprese. Oggi è una giornata triste per il ciclismo e lo sport, ma dopo una bellissima prova della ragazze ha prevalso il senso di sicurezza anche per evitare di assistere a scene che purtroppo si sono verificate in passato in altre corse. La Tre Valli Varesine tornerà più forte il prossimo anno”. Oldani, ancora provato, aggiunge: “L’abbraccio dei ciclisti mi ha dato un enorme conforto, anche perché sono stati proprio loro a dirmi che torneranno qui l’anno prossimo“.

Mauro Vitiello, presidente della Camera di Commercio, prende parola con decisione rivolgendosi allo stesso Oldani: “Non voglio che questa decisione cancelli quanto fatto dalla Binda a livello organizzativo: fin da sabato avete animato Varese con un autentico spettacolo ciclistico e tutti noi siamo orgogliosi di quanto fatto. La sicurezza va messa prima di tutto, ma capisco che questa sia una decisione difficile da accettare“.

Entra in sala stampa l’uomo più atteso, Tadej Pogacar (campione del mondo in carica) che dichiara: “Mi sento di parlare a nome anche degli altri corridori: c’era poca sicurezza, non tanto per l’asfalto, ma perché dopo l’ultima discesa la strada era coperto d’acqua che usciva anche dai tombini e non vedevamo la superfice. Quando succedono queste cose possono capitare incidenti davvero brutti: ci sono state almeno venti forature e addirittura cinque o sei ruote rotte. Un corridore deve poter vedere dove va. Abbiamo ritenuto che ci fosse la possibilità che si verificassero incidenti davvero gravi. Neutralizzare la gara visto che sta smettendo di piovere? Non sono un meteorologo e non potevamo sapere che avrebbe smesso. Posso però dire che per me non è un problema correre con la pioggia o con il freddo, ma non è che se smette di piovere l’acqua sull’asfalto sparisce: ripeto che usciva acqua dai tombini, il problema non era l’asfalto ma il sistema del drenaggio. Sapevamo che oggi il tempo sarebbe stato brutto: con il senno di poi, per quanto sia facile parlare adesso, si poteva accorciare maggiormente la gara delle donne e anticipare la nostra partenza“.

La replica di Oldani (chiaramente senza alcuna polemica) è puntuale: “Abbiamo accorciato la gara delle donne e anche la vostra, ma il punto principale è la vostra sicurezza: non siamo noi a correre, Dobbiamo semplicemente mettervi nelle migliori condizioni possibili per farlo: a tal proposito un grande applauso va alle forze dell’ordine per il lavoro svolto, anche se purtroppo la decisione finale è stata inevitabile. A nome dell’organizzazione rinnovo il mio invito per te e tuoi colleghi all’anno prossimo e, per quanto avrei voluto dare questo trofeo sul palco, te lo consegno ugualmente adesso“. Un grande applauso saluta il gesto di Oldani: il trofeo, autografato dal fuoriclasse sloveno, sarà regalato ai ragazzi di Varese che si approcciano al ciclismo.

Redazione

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