A quota 9 punti dopo sei partite, i nuovi arrivati dell’Ispra si trovano attualmente in settima posizione, a braccetto con compagini quali Caronnese, Pavia e Saronno, dalle note ambizioni di alta classifica. In parte rinnovata rispetto alla scorsa stagione, la rosa nerazzurra ha accolto innesti mirati per affrontare il salto di categoria: tra questi, l’esperto Pietro Tripoli, approdato sul Lago Maggiore fresco del titolo di campione di Promozione con la Rhodense, trascinata in vetta con le sue 24 reti all’attivo.

L’esperienza orange è solo la penultima delle tappe di un lungo percorso che ha portato l’attaccante classe 1987 in svariate piazze d’Italia: dalla Sambenedettese, squadra del suo debutto nel calcio professionistico, al Varese, con cui vinse il campionato di Serie C e disputò due stagioni in Serie B; dalla Pistoiese al Mantova passando per Ascoli, con cui conquistò per la seconda volta la seconda serie italiana; fino agli anni della D tra Cavese, Marsala, Savona, Lavagnese, Ligorna e più recentemente Stresa Vergante, dopo la vittoria del campionato di Eccellenza con la Varesina nel 2022. Ora, il ritorno in questa categoria in cui le sue qualità continuano a fare la differenza.

Guardiamo un attimo indietro: quella con la Rhodense è stata tra le tue annate più prolifiche. Come puoi riassumerci una stagione così magica?
“Vincere un campionato facendo anche bene a livello personale è sempre molto bello. Diciamo che è andato tutto nel verso giusto dall’inizio alla fine; eravamo consapevoli di avere una squadra che puntava al primo posto, ma sapevamo bene che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e che chiaramente in campo avremmo dovuto vedercela con gli avversari. L’obiettivo di partenza era comunque chiaro e pian piano, di domenica in domenica, lo abbiamo raggiunto: vincere quasi tutte le partite e salire in Eccellenza. Personalmente, ho avuto la fortuna di trovare un mister che mi ha capito subito e mi ha messo nel ruolo che da sempre preferisco, quello di centravanti. Rispetto agli anni precedenti, in cui venivo spesso spostato sull’esterno o dietro le punte, ho potuto giocare molto più vicino alla porta e così, essendo più lucido per finalizzare, mi sono ritrovato a segnare gol importanti: 24 in campionato più uno in Coppa. È stata una grande soddisfazione”.

Dopo aver trascinato la squadra in Eccellenza, ora la affronterai da avversario nell’ultimo turno del girone andata il 22 dicembre. Che effetto ti farà? E chi non vedrai l’ora di riabbracciare?
Giocare con gli ex ha sempre qualcosa di magico e mi farà molto piacere rivederli perché sono ragazzi speciali con cui ho trascorso un anno fantastico. Al fischio dell’arbitro, però, inizierà la partita vera e propria e saremo avversari a tutti gli effetti. Non nascondo che sarò anche contento di ritrovare tutta la società e i dirigenti, che mi hanno sempre trattato nel migliore dei modi. Potrò solo ringraziarli e dargli un caloroso abbraccio… e magari fargli anche un gol come regalo di Natale (ride, ndr)“.

Passiamo all’Ispra. Come ti trovi nel reparto offensivo e in generale nelle dinamiche di squadra?
“Siamo sicuramente una squadra con pochi over e stare in mezzo ai giovani non può che fare bene. Davanti avevamo iniziato a giocare con due punte, poi siamo passati a tre e in questo momento sto giocando anche leggermente più indietro, una posizione in cui posso comunque divertirmi. Con García mi trovo piuttosto bene, anche perché ci conoscevamo già dai tempi della Varesina, quando abbiamo vinto il campionato; poi c’è De Bernardi che ho conosciuto all’Off Season e altri ragazzi con cui avevo già avuto a che fare da avversari. In generale, il mio giudizio sull’ambiente non può che essere positivo: la società è famigliare, il mister è molto preparato, e penso che ci siano tutti i presupposti per fare bene”.

Per ora non sono arrivati pareggi ma tre sconfitte (con Saronno, Mariano e Vergiatese) e tre vittorie (con Robbio, Base e, domenica scorsa, Cinisello). Pensi che la squadra sia in crescita?
“In realtà non è tanto una questione di crescita; o meglio, la crescita c’è stata ma a livello di risultati, perché a livello di gioco abbiamo sempre fatto bene, anche nelle prime partite, e da qui in avanti possiamo solo migliorare. Alla prima giornata con il Saronno abbiamo perso 2-0, ma è un risultato abbastanza bugiardo perché per settanta minuti abbiamo avuto in mano il gioco e creato tante palle gol che non siamo riusciti a sfruttare, colpendo anche due pali e una traversa; lo svantaggio è arrivato su un corner fantasma e il raddoppio su rigore, e penso sia stata una partita che abbiamo giocato alla pari, contro una squadra che punta a vincere il campionato. L’unica in cui secondo me abbiamo fatto male è stata la seconda in casa col Mariano, una squadra abbastanza organizzata contro cui siamo andati in difficoltà. Vero che anche con la Vergiatese abbiamo perso, ma tutto sommato penso che la squadra sia in linea con gli obiettivi che ci siamo prefissati”.

Ora vi aspetta l’Ardor, una tra le favorite del girone che proprio settimana scorsa ha subito la prima sconfitta stagionale per mano della Vergiatese. Viene da dire che nulla è impossibile…
“Esatto, ogni partita è a sé. L’Ardor è stata riconfermata quasi in toto dopo i playoff della passata stagione ed è guidata da un allenatore organizzato e volenteroso che conosco molto bene. Sono una squadra completa, ma noi non faremo da vittima sacrificale e andremo a giocarcela come abbiamo fatto col Saronno e nelle ultime uscite. Sinceramente lo spessore dell’avversario è un fattore che mi preoccupa poco, perché le partite contro le big sono sempre un’opportunità per provare a dare qualcosa in più e magari fare il risultato quando gli altri non se lo aspettano”.

Dopo sei giornate, che voto dai alla squadra? Cosa ti è piaciuto di più e cosa secondo te si può ancora migliorare?
“Sicuramente non si smette mai di migliorare, quindi dobbiamo continuare a lavorare concentrandoci su quanto di buono è stato fatto finora. Do una sufficienza tranquilla perché abbiamo avuto alti e bassi, ma stiamo mantenendo una buona media e non è un caso che siamo a un punto dalla zona playoff. Essendo una squadra costruita per salvarsi, per ora possiamo essere soddisfatti, anche se la stagione è lunga e ci sarà tempo per tirare le somme. Intanto, quanto più fieno riusciamo a mettere in cascina, meglio sarà, così da arrivare al giro di boa con abbastanza punti per non fare fatica nel girone di ritorno”.

E ora la nostra schedina. 1, X o 2 per Vergiatese-Solbiatese? (sabato, ore 15:00)
“X”.
Caronnese-Lentatese? (sabato, ore 15:30)
“1”.
Meda-Cinisello? (sabato, ore 16:00)
“X”.
Sedriano-Mariano? (sabato, ore 20:30)
“1”.
Ardor Lazzate-Ispra? (domenica, ore 15:00)
“X. Dire 2 è scontato perché ovviamente mi piacerebbe vincere, ma penso che un pareggio sia un buon obiettivo e personalmente ci metterei la firma”.
Saronno-Pavia? (domenica, ore 15:30)
“X”.
Rhodense-Sestese? (domenica, ore 15:30)
“1”.
Robbio Libertas-Casteggio? (domenica, ore 15:30)
“1”.
Legnano-Base 96 Seveso? (domenica, ore 16:30)
“1”.

Silvia Alabardi

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