Fronte femminile, è da lunedì che alle Bustecche si respira un clima particolare: da una parte l’aria frizzantina è senz’altro frutto del filotto di quattro vittorie consecutive che hanno proiettato le ragazze di Andrea Bottarelli al terzo posto del Girone A d’Eccellenza a 16 punti (a -5 dalla macchina perfetta Pro Palazzolo), ma soprattutto si sente profumo di derby. Domenica 27 ottobre alle ore 17.15 sarà infatti tempo di… Como-Varese.
Un derby che, a livello maschile, manca dalla stagione 2017/18 quando biancorossi e lariani si ritrovarono nel Girone A di Serie D: doppia vittoria comasca (1-0 all’Ossola, 3-1 al ritorno) e, come sappiamo, destini ben diversi con i biancoazzurri che hanno dato il via alla scalata che li ha portati in Serie A e i varesini sprofondanti verso l’ennesimo fallimento prima della rinascita targata Città di Varese. In ambito femminile, però, la situazione è diversa e per la prima volta ci si appresta a vivere un derby (ufficiale, senza contare l’amichevole dello scorso anno) che si prospetta essere davvero infuocato con le lariane, a -1, pronte al sorpasso.
“Siamo davvero emozionate – commenta Alessia Bogni, portiere classe ’00 e sempre più leader dello spogliatoio biancorosso – perché per noi è il primo derby e non sappiamo cosa aspettarci: vogliamo solo entrare in campo e dare il massimo, pur sapendo che affronteremo una squadra davvero forte e ben organizzata. Gli investimenti fatti dal Como non sono un mistero perché, così come fatto con la squadra maschile, la volontà è quella di arrivare in alto anche con la femminile. Sono partite dalla Promozione, e il metro di paragone con l’amichevole della scorsa estate non è più valido, e vogliono ripetersi in Eccellenza: sarà bello e stimolante per noi misurarci contro una realtà che ambisce in fretta a scenari così importanti”.
Come si approccia una sfida del genere?
“Con serenità e tranquillità senza farsi prendere dall’ansia, e lo dico in primis a me stessa (ride, ndr). Il mister ci dice sempre che la cosa più facile e più sbagliata da fare è farsi trascinare dalle situazioni: dovremo esser brave ad approcciare il match e, qualora le cose non dovessero andare come speriamo, tirarcene fuori senza farci abbattere dalle difficoltà per provare a rientrare in partita. L’augurio è quello di poter proseguire la nostra striscia positiva e di provare a goderci il momento perché sarà il nostro primo derby”.
Guardiamo oltre. Dopo il Como ci sarà un altro big match contro la Doverese (attualmente seconda a +2 sulle biancorosse, ndr): cosa possono dire queste due partite in merito al vostro campionato?
“Sicuramente saranno due sfide importanti perché finora, Erbusco a parte, abbiamo affrontato squadre di caratura sulla carta inferiore, o comunque alla nostra portata. La Doverese, così come il Como, è un’altra delle corazzate di categoria che, non a caso, ha perso solo alla prima giornata contro la Pro Palazzolo per poi centrare sei vittorie consecutive, tra cui spicca il 6-1 all’Erbusco. A prescindere dai risultati dovremo essere brave a proseguire per la nostra strada”.
Strada che coincide con un percorso di crescita ben definito: come vedi il Varese rispetto alle precedenti stagioni?
“L’avere una rosa davvero corta, e spesso acciaccata (sorride, ndr), ha fatto in modo che tutte noi ci sintonizzassimo in fretta su un unico obiettivo; in questo, va detto, siamo state aiutate da alcuni ottimi innesti dalla Juniores, ragazze davvero positive e propositive che stanno facendo la differenza. Non posso che essere soddisfatta di quanto stiamo facendo e sono sempre più orgogliosa di far parte della storia di questo Varese”.
E in questo percorso dove ti collochi tu?
“Mi sento sempre più parte integrante della squadra. Secondo me stiamo crescendo tanto anno dopo anno anche a livello di spogliatoio; ormai sono una delle più grandi… voglio e spero di poter trasmettere qualcosa di positivo alle mie compagne più giovani”.
Arrivi da un clean sheet: che sensazione è?
“È sempre una bella soddisfazione: lo stavo inseguendo da un po’, per due volte nelle ultime tre partite ci sono andata vicinissimo subendo poi sempre gol all’ultimo secondo; domenica, invece, tutta la squadra è stata brava a non abbassarsi troppo nel finale e per me chiudere con la porta inviolata vuol dire tanto”.
Nel complesso, però, forse concedente sempre qualche gol di troppo.
“Vero, anche se la media, come ben sappiamo, è stata purtroppo alzata da una partita in particolare. L’Erbusco ci ha travolto a livello fisico nella ripresa e quella è stata anche l’unica volta fin qui in cui siamo crollate mentalmente per esser passate in svantaggio da una situazione di vantaggio nel giro di pochi minuti prima dell’intervallo; il gol a inizio ripresa ci ha definitivamente tagliato le gambe. Poi, in generale, come dice il mister, a noi piace complicarci le cose da sole e concordo sul fatto che troppo spesso abbiamo regalato noi il gol alle avversarie”.
Qual è il tuo bilancio dopo sette giornate?
“Siamo state in primis brave a riprenderci da quella batosta che forse l’anno scorso ci avrebbe tagliato le gambe: ci siamo ritrovate martedì, abbiamo archiviato l’accaduto, e ci siamo date l’obiettivo di conquistare 12 punti nelle successive quattro. L’abbiamo fatto affrontando sfide difficili al netto della classifica: anche domenica, ad esempio, abbiamo faticato ad adattarci al Tabiago finché siamo riuscite a far emergere le nostre qualità”.
Qual è la cosa che ti è piaciuta meno fin qui? E, viceversa, cosa ti è piaciuto di più?
“Non parlerei di cose negative: senza dubbio ci sono tanti aspetti sui cui dobbiamo migliorare, com’è giusto che sia. Quello che invece mi tengo strettissima è l’idea di poter esultare con le mie compagne al termine della partita: ci possono essere momenti negativi, in campo e fuori, ma sapere di essere in un gruppo così speciale vale più di ogni altra cosa. E l’augurio è di poter esultare quante più volte possibili”.
Dove vedi il Varese a fine campionato?
“Non voglio fare troppi proclami: puntiamo a chiudere nella parte alta della classifica, magari in una posizione ancor più bella de settimo posto dello scorso anno. Obiettivo personale? Anche in questo caso mi ripeto: fare meglio dello scorso anno chiuso con quattro clean sheet. Sono già a due… dita incrociate, ma soprattutto: testa al derby”.
Matteo Carraro