Il derby contro il Como ha elargito un verdetto insindacabile: questo Varese non è ancora pronto per competere con le big del campionato per il salto di categoria. Ciò non toglie, comunque, gli indiscutibili meriti di un gruppo che non vuole porsi né limiti né obiettivi, se non quello di continuare a divertirsi e crescere per poter arrivare, un domani, ad essere quella squadra “ammazza-campionato” in grado di compiere il balzo in Serie C.
Certo, per quanto concreti, ragionamenti del genere non sono mai facili a maggior ragione dopo una pesante sconfitta e con un’altra super sfida all’orizzonte. Domenica, infatti, le ragazze di mister Bottarelli saranno impegnate alle Bustecche contro la Doverese, attuale seconda forza del campionato (a -3 dalla capolista Pro Palazzolo e a +5 sul Varese). Proprio per questo, però, le biancorosse dovranno dimostrare di aver già dimenticato il derby e Michela Lunardi, top player classe ’96 lo sottolinea: “Siamo ripartite cariche e motivate: quest’anno, fin dal primo istante, abbiamo iniziato ad allenarci bene e intensamente, con una voglia che l’anno scorso non c’era da parte di tutte, e mi ci metto dentro anche io. Testa solo alla Doverese”.
Cosa vi ha detto il derby?
“Che abbiamo affrontato la squadra che vincerà il campionato, e su questo non ho dubbi, ma anche che possiamo chiudere fra le prime cinque della classifica: abbiamo provato a giocarcela alla pari, poi le loro qualità sono indiscutibili, ma ritengo che questo gruppo abbia le possibilità di chiudere comunque in alto”.
In generale come avete vissuto quel match?
“Con tanta ansia da parte di tutte perché comunque era il nostro primo derby e sapevamo di andare ad affrontare una squadra quasi impossibile da battere. Difatti il pronostico è stato rispettato e, dopo averci giocato contro, posso dire che il Como non è imbattibile ma nettamente più forte di noi. La differenza la fa l’intensità e il ritmo di gioco: parliamo di ragazze abituate al professionismo, che avranno senz’altro una metodologia diversa e più serrata d’allenamento e, fisicamente parlando, sono molto più strutturate”.
La sconfitta di Como ha similitudini con quella contro l’Erbusco?
“Sì e no. Vero che anche in questo caso abbiamo preso quei gol prima dell’intervallo che inevitabilmente ti buttano giù, ma nonostante quello abbiamo provato a giocarcela fino alla fine con ogni ragazza che ha messo in campo tutto ciò che aveva. Come ho detto, però, il divario è netto. Dopo l’Erbusco siamo ripartite con quattro vittorie: il calendario è ora molto più complicato, ma sarebbe bello fare lo stesso”.
E la Doverese?
“A differenza del Como, che per certi versi era una squadra totalmente nuova, sappiamo chi incontreremo domenica: bene o male la Doverese è rimasta quella dello scorso anno, con innesti comunque importanti che ne hanno alzato il livello. Sono fiduciosa: con l’atteggiamento propositivo che abbiamo dimostrato in settimana possiamo fare bene e magari portarla anche a casa.
In generale che idea ti sei fatta di questo Varese?
“Come ho detto prima quest’anno si percepisce più voglia da parte di tutte sia in allenamento sia quando si entra in campo per vincere. Abbiamo acquisito consapevolezza e, ad esempio, io stessa ho iniziato con un’altra testa, con voglia di far bene e di aiutare le compagne. Nella passata stagione, anche a causa di qualche infortunio di troppo per quanto questo non debba essere un alibi, non sempre sono riuscita a mantenere il livello che avrei voluto. Le qualità per far bene non mancano, dobbiamo renderci conto di essere un gran bel gruppo e alzare sempre più il livello”.
E cosa manca per raggiungere il livello delle big?
“Di sicuro né mentalità né atteggiamento perché quelli sono aspetti ormai acquisiti. Torniamo al discorso di prima: sicuramente Como, Pro Palazzolo ed Erbusco hanno fatto investimenti fuori dal comune per la categoria e allenamenti di stampo professionistico pagano la domenica”.
Da questo punto di vista come si pone la società?
“Vivendo quotidianamente le Bustecche siamo contente di come questo Centro sia sempre più pronto e non vediamo l’ora di poter abbracciare i nostri tifosi in tribuna, aspetto che credo possa invogliare sempre più gente a venirci a vedere. La società sta crescendo di pari passo: l’aiuto e la vicinanza da parte della dirigenza non manca e sono certa che sarà sempre più importante. Questo contribuisce a motivarci e spingere sempre al massimo per dimostrare di meritate una maglia prestigiosa come quella del Varese”.
Un giudizio sulla difesa?
“Abbiamo una linea molto giovane e per questo qualche distrazione di troppo c’è ancora, ma le ragazze lavorano sodo in settimana affinché tali errori non vengano più ripetuti. Stanno poi dando un contributo importante a livello realizzativo perché sulle palle inattive quest’anno abbiamo un notevole tasso di pericolosità: ripongo molta fiducia in loro”.
E sull’attacco, invece, cosa puoi dirmi?
“Questo è il primo anno che ho al fianco fin dall’inizio Cami (Di Iorio, ndr) e abbiamo imparato a conoscere i rispettivi modi di giocare. Avendo poi per la prima volta una trequartista (Dora Ossola, ndr) stiamo affinando l’intesa, conoscendoci e aiutandoci l’un l’altra: ad oggi, personalmente, mi trovo davvero bene”.
Obiettivo personale?
“Quest’anno non mi sono posta quote gol da raggiungere, ma ho solo tanta voglia di aiutare le compagne al massimo delle mie capacità per vincere quante più partite possibili”.
Chiudiamo guardando al girone di ritorno, la sfida al Como è già stata lanciata?
“Assolutamente sì. Le affronteremo con una consapevolezza diversa e la prepareremo al meglio sperando che possa accadere qualcosa di bello”.
Matteo Carraro