Ritrovare l’unità di gruppo. Questa è la prima missione per la Pallacanestro Varese che si appresta a vivere un derby contro l’Olimpia Milano, domenica 15 dicembre alle ore 17:00 a Masnago, in un clima di grande burrasca dopo la debacle di Cremona e la contestazione, ormai aperta, dei tifosi alla società biancorossa.

Ritrovare l’unità di gruppo e d’intenti tra i giocatori, apparsi disuniti, slegati e per nulla affiatati ma soprattutto ritrovare spirito e garra per una squadra dismessa nella testa e nelle motivazioni ancor prima che nelle gambe e nel fisico. Come questo sia possibile per un gruppo che deve vivere ogni partita da qui alla fine della stagione come una finale per non retrocedere? E’ il grande dilemma che lo staff tecnico sta cercando di risolvere, espresso a chiare lettere da coach Mandole in conferenza stampa nel post gara di Cremona, puntello atavico di un gruppo non ancora settato su quello che è il senso d’urgenza del momento: “Vincere, per non retrocedere“.

Certo, la decisione della società di scegliere due giocatori come Sykes e Tyus quali baluardi della rimonta salvezza, che mai in carriera hanno vissuto una situazione di stress simile perché mai hanno lottato per “salvare la pelle”, non aiuta certo un gruppo che invece ha bisogno di una scossa fortissima a livello caratteriale e di durezza mentale per uscire da questa situazione: è chiaro che però, ci si aspetta che la leadership e il carisma del nuovo asse play-pivot possa essere la vera molla in grado si spingere tutto il gruppo a fare un salto in avanti in questi termini.

Bisogna poi ritrovare l’unione soprattutto tra il gruppo ed il coach, in quello che è apparso palese agli occhi dei presenti a Cremona, uno scollamento tra i giocatori e la panchina, con un linguaggio del corpo tutt’altro che positivo non solo nel rapporto tra i compagni ma soprattutto tra interpreti in campo e coach Mandole in panchina. In tal senso, la scelta forte della società di confermare il coach argentino, è un chiaro messaggio che è stato mandato alla squadra più che ad una piazza che invece, di Mandole, si attendeva l’esonero.

Ritrovare l’unione di gruppo e d’intenti che sarà fondamentale perché il rischio di giocare domenica in un’Itelyum Arena in aperta contestazione è alto e solo la forza, la coesione e l’unione del gruppo potrebbero controbattere ad una situazione ambientale molto complicata.

Alessandro Burin

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