
In testa al campionato con 46 punti, è l’unica squadra ad aver subito una sola sconfitta nelle ventun giornate disputate finora. Il Pavia, questa volta, sembra avere tutte le carte in regola per raggiungere quell’obiettivo agognato da tanti anni. A braccetto insieme ai comaschi del Mariano, i blues hanno iniziato il girone di ritorno con due vittorie, contro Cinisello e Meda, e due pareggi, contro Legnano e Sedriano. Miglior attacco in assoluto, vantano un totale di 48 reti, di cui 11 realizzate dal loro giocatore più esperto.
Arrivato al “Fortunati” dopo una carriera più che decennale alla Giana Erminio, Fabio Perna è un giocatore che ama mettersi in gioco e sa come fare la differenza in campo. Dopo i tre titoli conquistati a Gorgonzola, l’attaccante classe 1986 è approdato al “Fortunati” con il suo carisma e anche con tanta voglia di vincere.
Prossimo appuntamento: big match con la Caronnese. All’andata avevate subito l’unica sconfitta stagionale. Cosa vi aveva insegnato quella partita e cosa ti aspetti da questo ritorno?
“Ora sicuramente c’è una situazione diversa. A inizio stagione, essendo un gruppo con tanti componenti nuovi, non eravamo ancora pienamente consapevoli di ciò che potevamo fare e non avevamo ancora trovato la quadra, ma è normale che ci voglia un po’ di tempo quando si cambia tanto a livello di rosa. Per le favorite al titolo si parlava di noi, della Solbiatese, dell’Ardor Lazzate, mentre la Caronnese è stata sempre un po’ snobbata. E invece è una squadre che mi ha impressionato molto, per qualità, intensità e gioco. Sarà una partita complicata, che giocheremo in casa nostra, e dovremo cercare di tornare a vincere dopo gli ultimi due pareggi”.
Pareggi giusti? O c’erano i margini per un bottino più ampio?
“Quello con il Legnano è stato un pareggio giusto perché abbiamo giocato sottotono, mentre con il Sedriano avremmo potuto fare qualcosa in più e in quel caso li considero due punti persi. Sicuramente è un momento in cui sotto l’aspetto del risultato stiamo facendo fatica, ma tutto sommato questo calo è comprensibile. Negli ultimi mesi abbiamo speso tante energie per una rincorsa che ci ha portato dai -9 punti di ottobre ai +2 di adesso. Abbiamo vinto tante partite e non saranno due pareggi a toglierci la serenità o a rovinare questa scalata”.
Possiamo dire che la parte più difficile arriva proprio adesso?
“Sì. Recuperare terreno è sempre difficile, sia a livello fisico che mentale, e quando ci si riesce c’è il rischio che inconsciamente si pensi di essere arrivati all’obiettivo. E invece, come dico sempre ai ragazzi, non abbiamo ancora fatto nulla. Il campionato è ancora lungo e il girone di ritorno è sempre più complicato di quello di andata, quindi dobbiamo rimboccarci le maniche per poter difendere quello che abbiamo conquistato”.
In casa, tra l’altro, siete un vero e proprio fortino, con soli 8 gol subiti da inizio stagione. È il vostro punto di forza?
“Il nostro stadio sicuramente ci aiuta perché lo conosciamo bene ed è anche molto più grande rispetto ad altri campi. E anche se una parte della tifoseria ormai non ci segue, giocare in casa dà sempre una spinta in più”.
Passando invece al reparto offensivo, tu e Poesio avete realizzato quasi il 60% dei gol totali. I tuoi sono undici in campionato, più uno in Coppa. La classe – e anche l’esperienza – non sono acqua…
“Diciamo che quando si sta bene fisicamente, si riesce a dare un apporto importante a prescindere dall’età, perché dipende sempre come ci si arriva. Se non mi fossi sentito integro, mi sarei già fermato, e invece non l’ho fatto. Anzi, in questo momento mi sento di dire che non mi fermerò neanche l’anno prossimo. A settembre farò 39 anni, ma lascerò il calcio giocato solo quando mi accorgerò di non farcela più”.
Facciamo un balzo indietro. Prima di approdare a Pavia, hai trascorso ben dodici stagioni alla Giana Erminio, tra Eccellenza, Serie D e Serie C. Quali sono state le stagioni più significative, collettivamente e personalmente, di questa lunga avventura?
“Ci sono state tante annate che mi sono piaciute molto. Ne scelgo tre: la stagione 2012/13, per me la prima alla Giana, quando abbiamo vinto l’Eccellenza; la stagione successiva, quando abbiamo vinto la D, e la stagione 2022/23, quando abbiamo vinto di nuovo la D e a livello di gruppo, nello spogliatoio e in campo, siamo stati davvero bene. Personalmente, scelgo anche la stagione 2018/19, in cui sono stato il secondo capocannoniere del girone con sedici reti. Anche l’anno dopo, da quel punto di vista, stava andando molto bene ed è un peccato che ci siamo dovuti fermare per il covid, visto che a gennaio avevo già segnato dieci gol”.
Dopo aver vestito per così tanti anni la stessa maglia, cosa ti ha spinto a cambiare e abbracciare la causa del Pavia?
“In realtà non è stata una scelta mia e neanche della società. Diciamo che come giocatore avrei trovato poco spazio e l’altra opzione era di passare a un ruolo come dirigente. Fisicamente, però, mi sentivo ancora bene e così ho preferito rimettermi in gioco altrove. Ho scelto il Pavia perché è una piazza che prova a vincere da tanti anni e anche da parte mia c’era tanta voglia di fare un campionato di vertice. Avevo ricevuto qualche proposta dalla D, ma ho rinunciato proprio perché preferivo lottare per un obiettivo più stimolante e provare ad arrivare fino in fondo”.
E ora la nostra schedina. Come finisce Base 96 Seveso-Cinisello? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Casteggio-Rhodense? (domenica, ore 14:30)
“X”.
Ispra-Vergiatese? (domenica, ore 14:30)
“X”.
Lentatese-Legnano? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Mariano-Meda? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Pavia-Caronnese? (sabato, ore 15:30)
“1”.
Sestese-Sedriano? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Solbiatese-Saronno? (domenica, ore 14:30)
“X“.
Ardor Lazzate-Robbio Libertas? (domenica, ore 15:00)
“X”.
Silvia Alabardi