Incredibile come le cose cambino repentinamente nella pallacanestro.
Solo 12 mesi fa nella Città Giardino si esultava per un girone di andata pressoché perfetto (sconfitte solo contro Roma e Venezia) grazie ad una squadra biancorossa che era riuscita a riportare il basket varesino nelle posizioni che contavano. Allora tutti erano eroi: giocatori, staff, società. Perfino i ragazzi della biglietteria del PalaWhirlpool, costretti ad ore di straordinari per arginare le numerose e particolari richieste delle persone che a tutti i costi volevano vedere dal vivo le imprese degli “Indimenticabili”.
Ad un anno di distanza le cose sono completamente cambiate; l’obiettivo Coppa Italia è definitivamente tramontato così come tutti quelli precedenti. Rimangono solo i playoff, ancora possibili solo nel caso in cui si trovino delle soluzioni a quelli che sono gli attuali problemi della compagine di Fabrizio Frates che, pur avendo qualche colpa, non può essere accusato di essere il solo e vero problema di una stagione che non sta regalando nulla a Varese. La costruzione estiva è stata sbagliata, come ammesso dai vertici durante questi primi mesi di campionato nelle varie interviste rilasciate, anche se ora si sta meditando a qualche cambio, soprattutto nel reparto lunghi dove il duo Hassell-Scekic (quest’ultimo ieri uscito tra i fischi del proprio pubblico) non ha per nulla convinto, subendo contro ogni centro fino ad ora trovato. Non può essere un’operazione repentina, anche perché il budget rimasto a disposizione, o quello che arriverà dalla partenza di un giocatore (Hassell a Strasburgo?), non consentono errori. Per cui, più la decisione è pensata e mirata, più probabilità ci sono di pescare dal cilindro il giocatore in grado di risollevare le sorti della squadra.
La premessa, chiaramente, è quella di aver fiducia in una società che è la migliore in Italia e che per il quarto anno consecutivo ha chiuso con il bilancio in pareggio; non un obiettivo da far esultare il tifoso, certo, ma un traguardo che garantisce lunga vita alla più grande realtà cestistica italiana di tutti i tempi.

Marco Gandini
(foto di Simone Raso)