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Giovedì a luci ed ombre per gli Eagles Caronno che nel pomeriggio hanno dovuto fare i conti con la giustizia sportiva per poi chiudere la giornata in maniera pressoché perfetta con il perentorio 6-3 sulla Jeraghese nel recupero della 20^ giornata. Certo è che la macchia delle 10 giornate di squalifica inflitte a Matteo Costa per presunta frase discriminatoria a sfondo razziale nei confronti del direttore di gara è un qualcosa che non è andato giù alla società biancoblù che, all’indomani della sentenza del Giudice Sportivo, si è fatta sentire alzando la voce per riportare la propria versione dei fatti smentendo categoricamente l’insulto razzista.
A seguito di quanto emerso dal CU n°32 Delegazione di Varese del 27/02/2025 ASD Eagles Caronno Varesino manifesta tutto lo sdegno possibile per quanto riportato in esso. La vicenda ora si sposterà nelle Sedi più opportune a tutela della Società e soprattutto di un ragazzo ingiustamente accusato di un’azione immonda senza alcun fondo di verità.
ASD Eagles Caronno Varesino è costretta a smentire categoricamente quanto pubblicato sul Comunicato Ufficiale n° 32 del 27/02/2025, tenendo ad esporre la veritiera versione dei fatti a tutela propria e soprattutto di un ragazzo accusato senza alcuna motivazione di razzismo, al termine di una gara per altro vinta, e che per quanto maschia terminata in tranquillità al 90° minuto:
“Rientrando negli spogliatoi a fine gara alcuni calciatori ospiti urtavano più volte la porta dello spogliatoio dell’Arbitro il quale si affacciava sulla soglia della stessa chiedendo chi fosse l’Autore di tale comportamento. Risultava che l’autore del gesto era il calciatore n. 16 Costa Matteo…”
Fino a questo punto della sentenza del Giudice Sportivo nulla da eccepire; il proseguo però risulta essere mera invenzione volta screditare ed incolpare in maniera spropositata “un qualcuno” per una semplice e banale “ragazzata”.
“il quale con atteggiamento arrogante e irridente proferiva nei confronti dello stesso una frase discriminatoria a sfondo razziale. (Art. 28 CGS).”
Queste ultime due righe di Comunicato hanno il peso di una coltellata alla schiena, un gesto di pura vigliaccheria che corre il rischio di andare a creare precedenti pericolosi per il futuro.
Noi di ASD Eagles Caronno Varesino, prima di esplicare la reale versione dei fatti, teniamo a precisare che questo comunicato è “la cosa più lontana possibile da un attacco alla classe arbitrale”, che anzi, temiamo possa essere messa ancora più in difficoltà da quanto accaduto.
“L’Arbitro”, che ricopre un ruolo che sarà sempre circondato da polemiche e discussioni, ha il diritto ed il dovere di far si che vengano punite parole ed azioni offensive e violente, a condizione che queste siano realmente avvenute.
Vorremmo appunto esporre il reale andamento dei fatti:
A seguito dell’uscita dell’Arbitro dallo spogliatoio, e ad un primo “non riscontro” su chi avesse effettivamente commesso l’azione di urtare la Sua porta, questo proseguiva pretendendo il colpevole minacciando di far ricadere le conseguenze sul Capitano. A seguito di quest’affermazione “il Punito” si faceva avanti ricevendo come risposta dal DDG “segno lo stesso te anche se so che non sei stato tu, comunque chi è stato si prenderà due mesi di squalifica”. L’Arbitro rientrava nello spogliatoio, compilava il Referto espellendo “il Punito”.
Qui già sporge spontanea una domanda: “Perché è stato chiesto più volte chi avesse battuto sulla porta e non chi avesse pronunciato la frase razzista?”. E allora viene da chiedersi anche “Come mai è stato minacciato qualcuno di essere squalificato due mesi senza una spiegazione valida e dopo che lo stesso DDG ha dichiarato di sapere che non fosse stato il Punito?”.
Perché minacciare con questi toni, senza asserire nulla di quello che poi è stato inventato, andando a punire qualcuno con accuse così gravi?
ASD Eagles Caronno Varesino è una piccola Società di Paese, che nel corso degli anni ha subito come tutti squalifiche, giuste o sbagliate che queste fossero, senza però mai intraprendere azioni a propria difesa. In questo cosa però non intendiamo subire le conseguenze di queste gravissime azioni non commesse.
Questo primo verdetto lede pesantemente una Società ed un rispettabilissimo ragazzo e la Sua Famiglia con accuse di una gravità assoluta. Ci tuteleremo infatti nelle Sedi opportune della Giustizia Sportiva ed eventualmente anche al di fuori di essa.
Invitiamo inoltre a riflettere e a non sottovalutare l’accaduto, in quanto ciò che è successo oggi a Noi di ASD Eagles Caronno Varesino potrebbe capitare ad altri un domani.
Concludiamo il Comunicato ribadendo il massimo sostegno a tutta Classe Arbitrale confidando che la verità dell’accaduto sia portata a galla permettendo di continuare ad un ragazzo di vivere il calcio dilettantistico come in realtà dovrebbe essere: uno splendido sport ed un grande divertimento.
Redazione