E’ un venerdì atipico quello che si sviluppa in casa Pallacanestro Varese, dove la società decide di prendere la parola in un momento cruciale per il club e per la sua possibile permanenza in Serie A, per la quale moltissimo passerà dalle prossime prossime 5 partite di campionato. Lo fa, tramite le parole dei GM Sogolow e Horowitz, chiarendo la situazione relativa a Nino Johnson, che non rientrerà in squadra, e di come il club stia sostenendo in tutto e per tutto le scelte di coach Kastritis: “Dal momento in cui abbiamo deciso di affidare la squadra a coach Kastritis ci siamo affidati completamente a lui e alle sue scelte. Siamo convinti che seguire il suo metodo di lavoro e la sua cultura sia la strada migliore per poter raggiungere il nostro obiettivo. Coach Kastritis ha deciso di accettare questa sfida ereditando una situazione complessa dal punto di vista dei risultati e di altri fattori che sono figli di errori fatti fino al suo arrivo, come l’aver terminato i visti a novembre e che non dipendono da lui. Per questo dobbiamo fare e stiamo facendo il massimo per poterlo sostenere in tutto e per tutto e dargli ogni possibilità di lavorare al meglio e nel miglior contesto possibile”.

SULLA SITUAZIONE DI JOHNSON CHIARISCONO COSI’: “Stiamo parlando con gli agenti per cercare di risolvere questa situazione con una transazione per chiudere il rapporto ma non siamo ancora arrivati ad un accordo. Il fatto che lui si stia allenando da solo fa parte dei suoi diritti come giocatore e comunque vogliamo tenerci la possibilità, fino a che non arriveremo ad un accordo per chiudere il rapporto, di avere a disposizione un numero legale di giocatori in caso di tantissimi infortuni, ovviamente questa sarebbe l’ultima ipotesi per noi attuabile”.

Per fare chiarezza, il quadro che esce da questo intervento è che il reintegro di Johnson non viene valutato se non come ultima ipotesi in caso di impossibilità da parte della società di schierare un numero minimo di giocatori in campo per poter giocare (ipotesi alquanto improbabile e che avrebbe del catastrofico), a far intendere come non ci sia l’intenzione di reinserire il giocatore in squadra, in ossequio al rispetto di quella cultura del lavoro e della chimica di gruppo che si sta creando nel roster e che viene vista come la strada unica e migliore per arrivare alla salvezza. Sulla scelta, ovviamente, come raccontatovi a più riprese, intervengono delle ragioni soprattutto extra campo che non vengono rese pubbliche per chiari motivi di privacy e che però risultano determinanti per la scelta finale.

Chiarito il punto, è poi tempo di concentrarsi sul campo e sulla sfida di domenica alle ore 20:00 contro Treviso. Match al quale non parteciperò Justin Gray, ancora out per infortunio, mentre Alviti, che oggi ha svolto una seduta differenziata a causa di un piccolo attacco influenzale, sarà regolarmente del match: “La squadra si è allenata bene questa settimana, siamo completamente concentrati sulla sfida di domenica per cercare di fare il nostro meglio contro una squadra dal grande talento offensivo e che ama correre. Noi dovremo cercare di imporre il nostro ritmo di gioco partendo dalla difesa e attaccando al meglio i loro punti debolI”.

SULLE CONDIZIONI DI GRAY E ALVITI: “Davide sarà sicuramente della partita domenica, ha avuto un piccolo attacco influenzale nei giorni scorsi ma nulla di preoccupante. Gray viene valutato giorno dopo giorno ma in questo momento è molto complicato possa essere in campo domenica”.

SE VISTA LA SITUAZIONE CI SARA’ MAGGIOR SPAZIO PER FALL IN CAMPO PER DARE FISICITA’ ALLA SQUADRA: “Non mi piace mai parlare dei singoli: tutti i giocatori che io ho a disposizione hanno la possibilità di essere protagonisti in campo la domenica. Ogni giocatore lavora in settimana per essere pronto a dare il massimo in campo e per farlo seguendo il nostro modo di intendere il gioco e lo sforzo sul parquet”.

TREVISO SQUADRA PIU’ FACILE DA AFFRONTARE, RISPETTO A REGGIO EMILIA, PER CARATTERISTICHE: “Ogni partita in LBA è complicata, non ci sono partite facili o difficili e per noi ogni settimana è una sfida differente da affrontare e cercare di superare al meglio, mettendo in campo le nostre regole e la nostra cultura di gioco. Treviso è una squadra che gioca in una maniera completamente diversa da Reggio Emilia ma noi dobbiamo in primis guardare a noi stessi, alla nostra capacità di imporre il nostro modo di giocare indipendentemente da chi abbiamo davanti, portando il nostro massimo sforzo difensivo possibile sul campo”.

Alessandro Burin

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