Molta sicurezza concentrata in poche parole; perfino in italiano.
Si presenta così il nuovo centro della Cimberio Varese, Linton Johnson, chiamato dalla società di Piazza Montegrappa a sostituire il deludente Hassell e a portare una ventata di freschezza e di gioia in un ambiente che ha assoluto bisogno di vittorie.
“Sono un giocatore che sa correre velocemente per tutto il campo -dice- e che sa combattere a rimbalzo ogni volta che si crea l’occasione. So di poter dare molto a questa squadra. Come è nata la trattativa con Varese? Questione di casualità; la situazione che avevo io a Sassari e quella che si era creata qua con Hassell, ha fatto si che le nostre strade si incrociassero. Sono molto felice di poter giocare in un ambiente dove da sempre si respira profondamente il basket giorno dopo giorno”.
A dir la verità la Città Giardino ti aspettava già due anni fa con Vitucci.
“Onestamente stavo bene ad Avellino e comunque non si erano create create le condizioni affinché io venissi qui. Che idea mi sono fatto? A livello societario mi sembra impeccabile; basti pensare che dopo solo due giorni avrò già una casa tutta mia. Con Frates ho già parlato di tanti argomenti, ma non ancora di quelli che saranno i miei ruoli. Per quel che riguarda i miei nuovi compagni, invece, non posso ancora esprimermi; un solo allenamento non è abbastanza. Bisogna testarci in partite vere e proprie. Solo dopo lunedì potrò farmi un’idea più chiara”.
Già, lunedì; la Partita.
“Non mi preoccupa il match con Milano. Sono uno abituato a giocare forte contro ogni tipo di squadra, dalla più debole alla più forte. Capisco l’importanza e l’aspettativa che aleggia intorno a questo match, ma alla fine vale 2 punti esattamente come tutte le altre gare”.
Esperto del campionato italiano ma eterno romantico. “Quando sono arrivato in Italia avevo solo due paia di pantaloni perché sapevo che un paese come questo mi avrebbe dato molto. Perfino una moglie. Ora, però, vorrei che finisse questo assurdo periodo di crisi perché questo paese possa tornare sugli alti livelli del basket passato, che era fatto da grandissimi giocatori”.
E ai tifosi cosa dici?
“Continuate a supportare la squadra, perché siamo solo a metà campionato. State tranquilli e vedrete che i risultati arriveranno”.

Marco Gandini
(foto di Simone Raso)