
Una neopromossa in zona playoff? Non capita tutti gli anni, eppure guardando la rosa a disposizione, era prevedibile sin da questa estate che la Rhodense non avrebbe fatto sconti a nessuno. Perno fondamentale del reparto offensivo e capocannoniere orange già nella passata stagione in Promozione, Alessandro Urso non ha fatto altro che ripetersi, questa volta nella categoria che più gli si addice, superando di gran lunga il traguardo della doppia cifra con i suoi diciassette gol stagionali, di cui ben sedici in campionato.
A novanta minuti dal termine di un’annata di grandi numeri e con l’aritmetica certezza di una post-season tutta da vivere, l’attaccante classe 1995 non vuole porsi limiti, consapevole della forza di un gruppo che in queste trentatré giornate ha fatto della compattezza e dell’unione di intenti la propria arma in più. Nel frattempo, guardando a sé, il centravanti orange torna fra i candidati al Pallone d’Oro. Riuscirà a vincerlo? Appuntamento a Ville Ponti lunedì 5 maggio (ingresso gratuito) per scoprirlo in occasione del 14° Premio Varese Sport.
Alessandro, che giudizio puoi dare su questa stagione a livello personale e di squadra?
“A livello personale sono riuscito a segnare, quindi è andato tutto per il meglio. Anche a livello di squadra il bilancio è più che positivo: pur essendo partiti senza particolari ambizioni, siamo rimasti sempre nei piani alti, lottando fino all’ultimo, e ora siamo molto contenti di aver raggiunto i playoff”.
A chi daresti il Pallone d’Oro? E perché dovresti vincerlo tu?
“Mah, sinceramente non ho preferenze e non sono io a dover dire chi potrebbe vincere. Sicuramente siamo tutti ottimi giocatori o non saremmo stati scelti dai mister, che personalmente ringrazio per questa nomination. Poi non so perché dovrei vincerlo io. L’unica cosa che posso dire è che per seguire questa passione faccio uno sforzo doppio, perché alla Rhodense ci alleniamo alla sera e di giorno lavoriamo, a differenza di tanti altri che si allenano di pomeriggio e che quindi sono meno impegnati da questo punto di vista. Non vuole essere una giustificazione, ma è comunque un fattore che può incidere su una stagione”.
In caso di vittoria, a chi dedicheresti il premio?
“Sicuramente alla mia famiglia e in particolare al mio nipotino appena nato, a cui è stata diagnosticata una rara malformazione, ma che pian piano sta migliorando”.
Silvia Alabardi