
Cosa bolle nel pentolone giallonero? Nel pieno dell’off-season il presidente dei Mastini Carlo Bino ha voluto incontrare informalmente la stampa al bar della Acinque Ice Arena per fare il punto della situazione in casa Varese. Al centro della discussione le riflessioni sul percorso compiuto fin qui e le prospettive per i prossimi anni, spaziando dalla più stringente attualità alle prospettive future (alias Serie A) con un’unica grande certezza: i Mastini continueranno ad essere protagonisti.
“A un mese e mezzo dalla fine della stagione avevo voglia di fare una chiacchierata per tirare le somme del progetto HCMV Varese Hockey – esordisce il presidente giallonero – perché in questo periodo tutti noi abbiamo potuto riflettere a mente fredda su quanto successo nell’ultima stagione e, più in generale, nel triennio appena concluso. Tralasciando i risultati, il bilancio è pienamente positivo: siamo partiti da zero riaccendendo, tutti insieme, la passione hockeistica di Varese, avvicinando tanti sponsor alla nostra realtà e si è creato un gruppo fantastico che segue questo movimento tenendolo attivo. I numeri parlano chiaro: se guardiamo da dove siamo partiti e dove siamo oggi non possiamo che essere orgogliosi e, anche a livello prettamente sportivo, abbiamo dimostrato di esser sempre lì a giocarcela. Dopo aver vinto tutto il primo anno non era scontato ripetersi e capisco la delusione dei tifosi, perché perdere non piace a nessuno, ma abbiamo sempre dato il massimo e continueremo a farlo”.
Legandosi all’immediato futuro, Bino rilancia: “Vogliamo allestire una squadra e uno staff dal cuore giallonero, con persone che credono nel progetto e nella città, che vogliono giocare per i Mastini: questo dovrà essere il fil rouge che ci unirà nel prossimo triennio. Claude Devèze ne è l’esempio perché parliamo di un allenatore che ha fortemente voluto tornare in quella che è ormai diventata casa sua. E da qui partirà la costruzione della squadra: ogni giocatore deve avere voglia e orgoglio di vestire questa maglia. Il fatto di avere tantissime richieste da parte di tanti ragazzi che vogliono venire qui ci gratifica e ci sprona a dare il massimo per raggiungere il risultato sportivo. Il cuore giallonero, però, trascende i risultati: chi ci segue si deve sentire partecipe di questi due colori che hanno fatto la storia dell’hockey nazionale e deve contribuire a creare questa magica alchimia divertendoci insieme. Società, tifosi e sponsor dovranno dare il proprio contributo in tal senso: se riusciremo a ottenere questo risultato faremo un triennio stupendo come quello appena vissuto. Lo scorso anno, purtroppo, in alcuni momenti ho percepito dall’ambiente solo la necessità di vincere: in casi del genere, però, se non vinci viene meno quanto c’è di bello intorno che per me vale il 90%. Guardandomi intorno vedo stadi vuoti, sponsor che abbandonano società e poca stampa al seguito; qui a Varese, invece, abbiamo tutto. La parte sportiva è importante, ma non deve soffocare il resto: spostando il focus sul cuore giallonero diamo spazio alla parte sportiva, ma teniamo al centro il progetto di noi Mastini che abbiamo creato insieme”.
In tal senso la società è a buon punto sulla costruzione del roster 2025/26. La Federazione ha confermato i due stranieri più un solo ucraino (i Mastini si erano schierati a favore del terzo straniero), per cui questa “limitazione” influirà sulle scelte di mercato. “Ripartiremo da dove siamo arrivati – prosegue Bino – e il roster è praticamente definito: restano alcuni tasselli da definire, ma siamo a buonissimo punto e con calma inizieremo gli annunci. Bene o male ci confermeremo sul budget dell’anno scorso: stiamo monitorando attentamente la situazione stranieri (se la conferma di Makinen è ormai scontata, quella di Kuronen appare più lontana, ndr), avremo fin dal principio un ucraino nel roster, e coach Devèze avrà ovviamente voce in capitolo in tal senso. Perla? La risposta sul suo futuro ce l’avremo questo mese: lui sta ancora facendo il militare per cui al momento la situazione è in stand-by”.
Su Devèze, Bino apre un discorso specifico: “Ho fortemente voluto riportare qui Devèze a Varese perché avevo la sensazione che mancasse qualcosina al nostro rapporto: lui all’epoca aveva preso la sua scelta, ma i rapporti sono sempre rimasti ottimi. Parliamo di un allenatore che conosce la piazza, sa come si vince ed è già dentro le dinamiche della squadra: da qui a vincere ce ne passa, ma Claude è la scelta migliore che potessimo fare”.
Contrariamente a quanto annunciato in un primo momento, Asiago e Unterland non parteciperanno all’IHL ma s’iscriveranno all’ALPS. Come si schiera in tal senso Varese? “Abbiamo fatto una riunione a Peschiera del Garda con tutte le società dell’IHL e le italiane dell’ALPS: c’è la volontà, entro due anni, di tornare a fare una Serie A. I budget non sono troppo diversi, anche se ovviamente dovremo implementarlo: non si tratta di cifre impossibili, ma avendo due stagioni per lavorarci potremmo arrivare pronti”.
Infine, ma non meno importante, le prime date. “Il 25 agosto ci sarà il primo allenamento sul ghiaccio – conclude Bino – ma poiché Devèze sarà qui a Varese molto prima, con chi è disponibile ha previsto alcuni ritrovi off-ice; il campionato inizierà il 20 settembre. Gli annunci? Stiamo facendo tutte le valutazioni del caso, ma entro metà giugno vogliamo definire tutte le situazioni”.
Matteo Carraro