Trattenere Alviti: questa è la mission principale della Pallacanestro Varese per il mercato 2025/2026, con i biancorossi che vogliono porre al centro del nuovo roster l’ala di Alatri, per ripartire nel segno della continuità non solo in panchina con la conferma di coach Kastritis ma anche in campo.

Proprio la presenza del coach greco è il primo tassello del mosaico che il club di Piazzale Gramsci ha iniziato a costruire in queste settimane per convincere Alviti a sposare nuovamente la causa biancorossa. Lo stesso giocatore, infatti, ha regalato parole al miele per Kastritis nella serata di saluto ai tifosi della scorsa settimana quando ha detto: “A Kastritis, che ha mostrato fin da subito grande considerazione per me e non era scontato. Ha ribaltato una squadra che non aveva una direttrice chiara e ci ha portato verso la salvezza“. E proprio a differenza delle ultime stagioni, dove le incognite anche sulla guida in panchina erano alte in casa Pallacanestro Varese, la certezza di sapere chi guiderà la squadra e soprattutto l’essere già inserito in un sistema di gioco consolidato e che ha già mostrato tutta la propria bontà è un altro elemento che si sta giocando la società nell’opera di convincimento verso il giocatore.

Opera di convincimento che passa poi dai numeri, quelli che ha saputo registrare Alviti in questa stagione, la sua migliore a livello personale, chiusa con 13.9 punti e 4.7 rimbalzi di media, tirando con il 44,2% da tre ed il 61% da due, dimostrazione del feeling creatosi tra Alviti e l’ambiente biancorosso, intenso anche come popolo, che lo ha eletto ad icona.

Chiaro, poi, che tutte queste cose si scontrano con ciò che di più rilevante c’è in questi accordi, ovvero la parte contrattuale: l’idea di Varese sarebbe quella di arrivare a prolungare il contratto con un altro 1+1, sempre con uscite (ad oggi sono 90.000 euro per un club di Eurocup e 75.000 euro per uno di BCL) alzando la cifra dell’ingaggio che dovrebbe andare così ad aggirarsi intorno ai 200.000 euro.

Proprio la portata dell’operazione (complessivamente attorno ai 300.000 euro) anche in questa sessione di mercato starebbe, per il momento, rallentando gli interessamenti attorno ad Alviti, anche se a playoff ancora in corso è difficile avere un quadro preciso della situazione, visto che proprio le squadre impegnate nella corsa al titolo, in Italia, sarebbero le uniche in grado di andare a fare un’operazione del genere, posto che la vogliano fare.

C’è poi la questione Europa, con Alviti che ha sempre messo in chiaro la volontà di tornare a giocare sul palcoscenico continentale e a 29 anni, dopo una stagione del genere, sarebbe il momento perfetto proprio per farci ritorno e da questo punto di vista la Pallacanestro Varese spera di poter tornare a competere in FIBA Europe Cup che, seppur modesta, è pur sempre una competizione internazionale che permette ai giocatori di mettersi in luce, come accadde ad Hanlan l’anno scorso, sbarcato poi al CSKA Mosca, a McDermott accasatosi al Pinar Karsiyaka e Mannion, che l’unica vera offerta per lasciare Varese la ricevette dal Bahcesehir, con cui i biancorossi giocarono la semifinale del torneo, anche se poi non se ne fece nulla.

Seppur cauto, c’è comunque ottimismo sulla buona riuscita dell’operazione, per un tassello che sarebbe fondamentale nella costruzione del nuovo roster e darebbe già in partenza una dimensione diversa alla nuova Pallacanestro Varese versione 2025/2026.

Alessandro Burin

Articolo precedenteDolphins imperiosi a Parma, Frogs secondi. Giaguari ai playoff, agli Skorpions basta una vittoria
Articolo successivoLa Varese School Cup diventa Master!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui