Dopo quattro stagioni e due salti di categoria, Dennis Scapinello lascia la Solbiatese.
A darne notizia è lo stesso giocatore tramite i propri canali social, in un post che lascia chiaramente comprendere il profondo significato che quelle strisce nerazzurre hanno avuto non solo nella sua carriera calcistica ma – da una prospettiva ancora più ampia – anche nel suo percorso di vita, proprio lui che al “Felice Chinetti” è stato leader, capitano e uomo simbolo di tutto il movimento.

Di seguito le parole con cui l’attaccante classe 1995 saluta la squadra, la Società e un’intera piazza che non ha mai fatto mancare il suo sostegno.

Mi siedo a scrivere queste righe con il cuore pieno di emozioni, perché non è semplice salutare quella che per quattro lunghissimi anni è stata casa mia.
La Solbia è stata famiglia. È stata parte di me.

Quattro anni. Quattro stagioni che sembrano volate eppure cariche di tutto. Di gioie, di sconfitte, di abbracci, di litigi.
Quattro anni in cui ho messo dentro tutto: cuore, anima, gambe, testa. E ogni volta che ho indossato quella maglia, l’ho fatto con orgoglio e rispetto. Da quando ho avuto la fortuna di portare la fascia da capitano, ho cercato di essere un punto fermo, una guida, un fratello. Non so se ci sono riuscito, ma so che l’ho fatto con amore sincero.

Grazie.
In primis a Carmine, il direttore. Ma per me sei stato molto di più. Sei stato come un fratello maggiore, una spalla nei momenti duri, un riferimento. Mi hai sempre parlato con il cuore, e io ti porterò dentro come uno dei pezzi più veri di questa avventura.

Grazie ad Aldo, il nostro magazziniere, che a 80 anni corre per tutti noi senza mai farci mancare nulla.

Grazie ai mister che ho avuto: ognuno mi ha insegnato qualcosa

Grazie a chi lavora dietro le quinte!

Grazie a tutti i tifosi che in questi anni mi hanno supportato e mi sono stati vicini, siete stati incredibili!

E infine, ma non per importanza, grazie ai miei compagni. A tutti quelli che in questi quattro anni hanno condiviso con me spogliatoio, le risate, la rabbia e i sogni. Alcuni sono rimasti, altri sono passati. Ma tutti, e dico tutti, mi hanno lasciato qualcosa.

Spero di aver lasciato anch’io qualcosa a ciascuno di voi. Una parola, un consiglio, un gesto. Spero di essere stato un compagno vero. Uno di quelli che si sente. Uno che ha dato tutto.

La Solbia è stata casa. Lo sarà per sempre.
Non è facile salutare, ma lo faccio con gratitudine e con il cuore colmo.
Vado via portandomi dietro tutto.
Questa maglia…resterà per sempre sulla mia pelle.

Grazie Solbia. Di tutto. Per tutto.

Quali colori tingeranno il futuro di Scapinello? Si preannunciano settimane roventi, in cui le qualità fuori categoria del numero 10 saranno nel mirino dei club più ambiziosi di Eccellenza e non solo.

Silvia Alabardi

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