
Certe volte (facciamo pure sempre), è meglio leggere tra le righe. Quando il Presidente di Lega Pro Matteo Marani dice a margine della Finale Playoff di ieri sera (ma l’aveva già fatto in calce all’ultimo Consiglio di Lega): “Chi non ce la fa non cominci”, fa riferimento a due aspetti della questione iscrizioni alla prossima Serie C. Il primo ovvio, persino banale. A tutela dell’etica e dell’immagine propria e dell’intera categoria, chi non ha i mezzi per farlo eviti di presentare domande avventurose (o sgangherate), illudendo i tifosi ed intasando la burocrazia calcistica. Si dirà, retorico. E infatti lo sarebbe se solo la moral suasion di cui sopra non si legasse al secondo aspetto della questione. Molto più pragmatico del precedente. E cioè, tutte le mancate iscrizioni presuppongono l’accesso all’automatismo della riammissione che coinvolge società retrocesse nell’ultima stagione di Lega Pro (le prime 3 sarebbero nell’ordine, Pro Patria, Caldiero e Sestri Levante).
Diversamente, una domanda irregolare e/o carente (per conseguenza, respinta), darebbe il via al meccanismo del ripescaggio con prima una Seconda Squadra (Inter), poi una vincitrice dei Playoff di Serie D (Ravenna), poi ancora una retrocessa dalla C (Pro Patria), e così via in sequenza (Milan Futuro, Reggina…). Con il non trascurabile dettaglio dei 300 mila euro da tossire a fondo perso onde riguadagnarsi il professionismo. Ergo, appellandosi ad una (comunque inoppugnabile) questione di principio, in realtà Marani difende la Lega che rappresenta. Cercando di sollecitare il riconoscimento di priorità ai club che ne fanno (facevano) parte. Con la Pro Patria prima (potenziale) beneficiaria dell’ennesimo tentativo di risanare una Serie C mai come quest’anno zeppa di club a rischio default. Il più inguaiato? Chiaramente la Lucchese. Ad oggi, non è neppure ipotizzabile immaginarne l’iscrizione. Almeno una riammissione sembra ormai certa.
Chi sale
Entro domani (martedì 4), andranno saldate le pendenze con dipendenti ed erario. Entro venerdì 6 (la perdente della Finale Playoff tra Pescara e Ternana entro mercoledì 11), perfezionata l’iscrizione completa di garanzie finanziarie e documenti relativi alla Licenza Nazionale (a partire dallo Stadio). Da quest’anno, tra i paletti da rispettare ci sarà anche l’indice di liquidità da mantenere entro lo 0.8. Pena raddoppio della fideiussione da 350 a 700 mila euro. A rigor di Comunicati Ufficiali, ad oggi hanno presentato domanda 7 club: Picerno, Trento (entrambe già il 23 maggio), Sorrento, Virtus Verona, Monopoli, Pergolettese e Lecco.
Chi scende
Premesso che devono ancora essere disputati i playout di Serie B (salvo ognuno, tra Salernitana e Sampdoria), con (a monte) il Brescia Gate sempre aperto, circoscrivere il perimetro delle società in bilico non è semplicissimo. Nessun dubbio sulla Lucchese (non si iscriverà), Triestina appesa ad un filo (e con già 9 punti di penalizzazione), Foggia con domanda pronta (e l’impegno del patron Canonico ad integrarla delle garanzie finanziarie). Questi i casi nell’occhio del ciclone. Poi ci sono i work in progress di Casertana (il Presidente D’Agostino ha comunque garantito l’iscrizione), e Ascoli (sempre in attesa di un possibile cambio di proprietà). Con qualche pissi pissi anche per la Pro Vercelli. Ma sotto il pelo dell’acqua potrebbero esserci altre situazioni vacillanti. Solo venerdì si scopriranno le carte. Ed eventuali bluff verranno smascherati.
Te la do io la vigilanza
Quella rappresentata da Brescia e Trapani sarebbe solo la proverbiale punta dell’iceberg. Secondo quanto riportato da un’inchiesta del periodico L’Espresso, il sistema di vigilanza dell’intero mondo del calcio italiano sarebbe stato infatti messo a serio rischio da un presunto sistema di frode legato all’acquisto e utilizzo illecito di crediti di imposta da parte di diversi club (tra cui proprio le già penalizzate Brescia e Trapani). I fondi destinati al pagamento delle imposte sarebbero stati invece convogliati su conti di una società olandese specializzata in criptovalute, attraverso l’intermediazione di uno studio notarile polacco. Roba da spy story. E neppure di altissimo livello. Al riguardo, L’Espresso cita un coinvolgimento (per piccole cifre) anche del Pescara oltre che di Ascoli e Latina. Tutte hanno in qualche modo smentito le illazioni. Ma quanto ed eventualmente come questa vicenda potrà impattare sulla sarabanda delle iscrizioni è materia che verrà sciolta a breve. To be continued…
Giovanni Castiglioni