
L’Istruttrice di Muay Thai o Thai Boxe, Esterella Lanzi, ci racconta i notevoli risultati ottenuti ai campionati italiani, svoltisi a Roma, dei ragazzi della scuola di Cairate, spiegandoci lo svolgimento delle gare, evidenziandone le nazionali più emergenti e ripercorrendo un ricordo della sua esperienza con la nazionale italiana.
Istruttrice Lanzi, quali traguardi avete raggiunto?
“Abbiamo disputato questi campionati italiani nella FederKombat, federazione riconosciuta dal CONI, la quale porta gli atleti italiani di Muay Thai o Thai Boxe a svolgere anche i mondiali; il nostro Marco Cipollaro, alla sua prima partecipazione nella categoria Juniores (età 14-18 anni), -75 Kg ha vinto l’oro nel “contatto leggero”; il “contatto leggero” non prevede il KO, si vince l’incontro totalizzando il maggior numero di punti, e predilige sia il colpo tecnico che il comportamento corretto sul ring, anziché la potenza. La nostra Alice Magnoli ha vinto la medaglia d’argento, alla sua seconda partecipazione, nel “contatto pieno”, il quale predilige la potenza, ed è previsto anche il KO; Nel “contatto leggero” e nel “contatto pieno” si combatte con le protezioni e con le calze paratibia; il “contatto leggero” prevede tecniche di pugni, calci, ginocchiate e gomitate solo al corpo ma non diretti al viso, mentre nel “contatto pieno” sono previste anche le gomitate al viso, il quale è protetto dallo stesso caschetto della Boxe, senza i parazigomi; questa volta ho portato solo due atleti, e spero di portarne anche degli altri ai prossimi campionati italiani”.
Come si svolge un combattimento di Muay Thai?
“Il regolamento è simile a quello previsto nella Boxe occidentale e in ogni categoria sono proibiti dei colpi, come ad esempio quelli diretti dietro la nuca o le gomitate al viso; gli atleti combattono nelle diverse categorie di peso, e sono previsti tre round. Nella stessa giornata si disputano varie fasi, fino alle semifinali e alle finali; il Muay Thai include anche il “clinch”, il combattimento “corpo a corpo” che prevede anche le tecniche di proiezione”.
Quali sono stati i vostri pregi?
“La costanza e la dedizione durante gli allenamenti, la ricerca dell’affinamento tecnico e il nostro impegno anche nell’insegnare il metodo corretto di gestione del ring”.
Quali nazionali sono protagoniste nel Muay Thai?
“Ad esempio, la patria del Thai Boxe, la Thailandia ha delle regole molto diverse dalle nostre; lì si inizia a combattere sin dall’ età di otto anni, e si diventa atleti professionisti già a quella di dieci. Si distinguono nel complesso molte nazionali, in particolare Francia, Inghilterra e Australia. Ammetto che anche l’Italia se la cava molto bene, soprattutto per merito delle due categorie, che ai campionati mondiali in Turchia, hanno raggiunto il secondo e terzo posto”.
Un suo ricordo dell’esperienza con la Nazionale Italiana?
“L’incontro vinto contro un atleta molto forte, che mi valse la vittoria del titolo europeo; ne apprezzai in particolare il mio corretto comportamento tecnico, soprattutto durante la fase di “clinch” o di “corpo a corpo””.
Obiettivi futuri?
“L’evoluzione tecnica dei nostri atleti. Cipollaro nella federazione “Road to better”, un torneo riservato ai giovanissimi, avrà la possibilità di poter essere selezionato per entrare a far parte della nazionale italiana di Muay Thai; nel complesso vorremmo far competere e combattere molti nostri atleti di Muay Thai nei campionati italiani”.
Nabil Morcos