
Missione compiuta per Progetto Ma.Go che centra la promozione in Serie B Interregionale al termine di un’annata clamorosa, soprattutto da gennaio in poi, che ha visto i ragazzi di coach Gabriele Donati dominare in lungo ed in largo il campionato realizzando una striscia di 18 vittorie consecutive.
Proprio coach Donati è stato uno dei segreti di questo successo: l’allenatore che due anni fa aveva lasciato il neonato progetto Varese Basketball per tentare l’impresa di portare l’ambiziosa Marnate in Serie B, riuscendoci in maniera magistrale. Con lui riviviamo le emozioni di questa stagione e diamo uno sguardo anche a quello che può essere il futuro, che al momento rimane però incerto.
Coach, quanta soddisfazione per questa promozione assolutamente non scontata?
“Tantissima. Ho detto ai ragazzi durante tutti i playoff che sembrava stessimo facendo qualcosa di scontato ma non era assolutamente così. Abbiamo fatto qualcosa di davvero incredibile perché fare 18 vittorie consecutive come le abbiamo fatte non è assolutamente una cosa casuale. Chiaro che poi un certo tipo di vittorie ti danno tranquillità in allenamento e ti permettono di lavorare in una certa maniera. Dalla sconfitta di Pavia il 25 gennaio abbiamo capito che potevamo andare a giocarcela e con il passare delle settimane il nostro livello si è alzato sempre più, arrivando alla vittoria finale”.
Da una sconfitta è nata questa striscia di 18 vittorie consecutive. Cosa c’è dentro questo filotto?
“C’è un tornando di emozioni uniche che dà l’impressione di aver fatto qualcosa d’irripetibile. Da quella sconfitta c’è scattato qualcosa dentro che ci ha fatto capire che se fossimo tornati a giocare a Pavia lo avremmo fatto per vincere e così è stato. In quel momento eravamo terzi in classifica con Academy lanciatissima e Pavia che stava facendo un signor campionato. Io però lì ho avuto la convinzione, come dicevo, che se fossimo tornati in casa loro avremmo vinto e poi quando questo è accaduto in finale playoff abbiamo giocato una partita mostruosa con un primo tempo da incorniciare. Con Savigliano sapevo sarebbe stata una partita diversa, fatta di nervi e di voglia e siamo stati bravissimi a portarla a casa e festeggiare così la promozione”.
Due anni fa lei ha scelto di sposare questo progetto con l’obiettivo di raggiungere il traguardo che avete appena tagliato. Quanto è soddisfatto del percorso fatto finora?
“Io due anni fa ho preso la decisione di sposare questo progetto parlando con persone squisite che avevano mostrato subito grande interesse per me dopo un anno non semplice a Varese, il primo dell’era Scola, che portava con sé tutte le difficoltà di un cambio epocale come quello che c’è stato. Mi sono sentito fin da subito a casa e abbiamo cercato fin dall’anno scorso di creare qualcosa: abbiamo fatto un bellissimo lavoro l’anno passato mentre in questa stagione abbiamo puntellato la squadra con giocatori di grande talento ed esperienza, creando così un collettivo in grado di raggiungere questa vittoria”.
Lei ha parlato di collettivo ma io le faccio i nomi di Negri, Passerini, Filippi e Calzavara che indelebilmente hanno segnato questa promozione…
“Parto con il dire che il vero segreto del nostro successo è stato l’essere riusciti a creare un collettivo straordinario. Se devo fare un nome su tutti però, in realtà, faccio quello di Alessandro Arui che in questi due anni è cambiato tantissimo, diventando un giocatore straordinario per me. Si è messo in discussione e non era una cosa scontata per un senior come lui. La sua intelligenza tattica ed esperienza hanno giocato un ruolo fondamentale. Poi è chiaro, quelli che hai citato tu ci hanno dato una marcia in più: Calzavara è diventato bravissimo nel prendere tutto ciò che la singola partita gli dava, Passerini è una certezza, Filippi un giocatore atleticamente fuori categoria e Negri un compagno di viaggio con cui ho condiviso tantissimo dentro e fuori dal campo e che per me è stato fondamentale. Sono orgoglioso di aver condiviso con loro ma in generale con tutto il gruppo questa grande avventura”.
Ed ora?
“Ora chi lo sa. La società ha guadagnato il diritto di giocare il campionato di B Interregionale che è molto impegnativo ed avrà fatto o starà facendo le sue valutazioni, avremo un incontro in settimana per capire se ci sono i presupposti per andare avanti insieme o meno. Voglio capire se c’è la voglia, come due anni fa, di avere me, di costruire un progetto e di andare avanti insieme ancor prima che parlare di un discorso economico o altro. Insomma, tutte quelle caratteristiche che mi hanno invogliato due anni fa a venire qui. Se ci saranno tutte le condizioni per andare avanti insieme lo faremo, altrimenti sarà stata un’esperienza bellissima”.
Alessandro Burin