Il Gazzada Schianno si prepara a voltare pagina e a iniziare una nuova stagione con un volto nuovo in panchina. Dopo sei intense e significative stagioni sotto la guida di mister Simone Tamborini (pronto a rilanciarsi nella Juniores Regionale del Bosto) la dirigenza gialloblù ha scelto Giuseppe Colombo come nuovo allenatore per la Prima Squadra, pronta ad affrontare un altro campionato di Seconda Categoria (il terzo consecutivo per la Società rifondata nel 2019). Per Colombo si tratta di un atteso ritorno sulla scena calcistica provinciale dopo un anno sabbatico.

La sua ultima avventura risale a due stagioni fa, quando era al timone dell’Eagles Caronno, sempre nel girone varesotto di Seconda. Ora, il richiamo del campo è stato troppo forte, e il tecnico è pronto a rimettersi in gioco con entusiasmo, con l’obiettivo di plasmare un nuovo ciclo per il Gazzada Schianno. “Ho tanta voglia di rientrare – esordisce un entusiasta Giuseppe Colombo -. La scorsa stagione mi sono fermato un anno perché era il momento di farlo. Mio figlio è stato un anno all’estero, è tornato in Italia, ha giocato, ed era tantissimo tempo che non andavo a vederlo allenando. Quindi mi sono preso un anno da spettatore, seguendolo la domenica”.

Una pausa giustificata, ma la passione per il campo ha presto ripreso il sopravvento. “La voglia di rientrare c’è sempre stata: ho avuto questa possibilità e l’ho colta con grande motivazione. Poi è ovvio che bisogna vedere: io vengo con grande voglia di riprendere, ho il mio modo di allenare e l’ho mantenuto negli anni, poi si vedrà, speriamo che vada bene”.

Arrivi in una squadra nuova in cui dovrai conoscere pian piano tutti i giocatori. Quale sarà il metodo che percorrerai con questa squadra?
“Io sono abituato a stare con i piedi per terra e, come dicevo, sono abituato a guardare i numeri che, secondo me, contano molto. Questa è una squadra che viene da due salvezze meritate, ma all’ultima giornata. Non ritengo assolutamente di essere un allenatore così bravo da arrivare io e cambiare le cose. Io penso di essere un allenatore normale che cerca di fare il meglio”.

E per quanto riguarda gli obiettivi?
“Cercherò di portare la mia esperienza e cercheremo di fare un buon campionato, poi il migliorare la classifica e una salvezza un po’ più tranquilla. E poi si vedrà, chiaramente è prematuro dire come si giocherà, perché io i giocatori li conosco poco e, come penso tutti gli allenatori, in base alle caratteristiche dei giocatori poi cerchi di far giocare la squadra”.

Il campionato si prospetta molto tosto, ci sono squadre che salgono, che sicuramente arrivano con ambizioni, squadre che sono scese che cercheranno subito di risalire. Che campionato di Seconda si immagina per l’anno prossimo?
“Molto equilibrato. Nella mia esperienza, anche da altri gironi che ho avuto, normalmente ci sono due, tre, quattro squadre di un livello un po’ più alto, magari due, tre di un livello leggermente più basso. E poi l’esperienza mi ha segnato che magari arrivare quinti e quintultimi non c’è una grandissima differenza di valori. C’è l’anno che va bene, c’è però soprattutto l’atteggiamento, il modo di stare in campo, la voglia di giocare. Penso che in queste categorie la differenza la faccia una parola un po’ abusata che è il gruppo. Quando le cose vanno bene, si parla sempre di un grande gruppo. Io penso che l’allenatore debba essere bravo a fare l’allenatore, la società a fare la società e i giocatori a fare i giocatori. E poi avere un grande rispetto gli uni per gli altri e pensare che, secondo me, se fai le cose per bene in un campionato equilibrato, puoi toglierti delle buone soddisfazioni”.

Francesco Vasco

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