
In altri ambiti si parlerebbe chiaramente di lieto fine. Nel calcio di provincia dominato ancora dal campanile il discorso è invece un po’ più complesso. Sia come sia, giovedì 17 luglio 2025 andrà a libri come il giorno in cui a Palazzo della Loggia è nata ufficialmente l’Union Brescia, spinoff della FeralpiSalò il cui trasloco dal Garda ha permesso al capoluogo di preservare il professionismo dopo le ben note magagne celliniane. Pensieri e parole del regista dell’operazione, l’ormai ex patron salodiano Giuseppe Pasini: “Dal caffè preso nella cucina della Sindaca Laura Castelletti è nato tutto. Abbiamo scelto il nome Union Brescia, intanto per non incespicare in questioni puramente legali relative a vecchi marchi. Ma anche perché Union vuol dire che non è il club di Pasini ma che il Brescia è dei bresciani: imprenditori, professionisti, cittadini e tifosi devono ritrovare il senso di appartenenza che si è un po’ perso….Ringrazio i tifosi della FeralpiSalò: spero che questi 100 -120 tifosi ritrovino nell’abbraccio del Brescia quel calcio vissuto a Salò. Se oggi siamo qua è anche grazie a loro. Un saluto anche al Sindaco Cagnini. Ci ha chiesto una settimana fa di poter dare la possibilità ad altri club di Salò di avvantaggiarsi di quella struttura e ovviamente abbiamo detto sì. E ringrazio anche i tifosi del Brescia, saranno il dodicesimo uomo in campo. Oggi leggo sui giornali che c’è una spaccatura. Per me non è così, c’è semplicemente chi la pensa in maniera diversa. E noi vogliamo far vedere loro che questo progetto non è fatto per speculare ma per riportare il Brescia dove merita di essere, in Serie B. Il programma è semplice: nei prossimi tre anni vogliamo riportare il club in cadetteria”.
Faccio in fretta un altro inventario
Come a Renato Zero, anche al Presidente della Triestina Ben Rosenzweig non sembrano prospettarsi strade alternative alla vendita. Tolle da menare anche in tempi ristretti viste la messa in mora dei giocatori e (pare), la ferma volontà della Federazione di procedere all’esclusione preventiva del club alabardato ove non venissero rispettate le scadenze dell’imminente fine mese. Poi un giorno (forse) si capirà come sia stata resa possibile l’iscrizione giuliana al Campionato 2025/26. Ma questa è un’altra storia. Nello specifico, secondo il quotidiano Il Piccolo, la proprietà americana starebbe valutando l’unica offerta rimasta per l’acquisizione dell’Unione. Un’offerta che farebbe capo a un gruppo italiano interessato a rilevare la società, pagare i debiti e rimettere in bolla la gestione del club. Considerato che (comunque vada), la Triestina dovrebbe ripartire il 24 agosto da un cospicuo meno 13 (7 punti certi, almeno altri 6 in arrivo), a stralcio delle passata nequizie amministrative.
Giovanni Castiglioni