
Dopo aver conosciuto Leonardo Prataviera, il nostro percorso di avvicinamento ai prossimi Campionati Europei giovanili di Mountain Bike (a Jonkoping tra martedì 5 e sabato 9 agosto) prosegue incontrando la prima protagonista femminile tra i quattro varesotti che saranno presto impegnati sugli sterrati svedesi indossando la maglia griffata Team Carbonhubo CMQ (da non perdere anche le parole del presidente bresciano Paolo Novaglio).
Dopo aver conosciuto Leonardo Prataviera, il nostro percorso di avvicinamento ai prossimi Campionati Europei giovanili di Mountain Bike (a Jonkoping tra martedì 5 e sabato 9 agosto) prosegue incontrando la prima protagonista femminile tra i quattro varesotti che saranno presto impegnati sugli sterrati svedesi indossando la maglia griffata Team Carbonhubo CMQ (da non perdere anche le parole del presidente bresciano Paolo Novaglio).

Aurora Strippoli, classe 2011, è cresciuta nel vivaio di Valceresio Bike con Thomas Pedoja e milita in questa stagione nella categoria Esordienti secondo anno. Il suo ex allenatore la descrive come una ragazza forte e determinata, che al primo anno in maglia Carbonhubo ha subito conquistato tanti ottimi piazzamenti e una vittoria a Viggiano in Basilicata. Atleta che va forte in bicicletta ma… i pedali non sono stati la sua prima passione. “Ho iniziato a giocare a calcio alla Cuassese – ci racconta Aurora Strippoli – almeno finché c’è stata l’opportunità di farlo. Quattro anni fa ho smesso ma, spinta dai miei genitori a continuare a fare sport, ho scelto il ciclismo, inteso come MTB, non strada. Mio papà correva, a me è sempre piaciuto e così ho iniziato a fare qualche uscita; poi, il 13 luglio, ancora me lo ricordo, ho partecipato al primo allenamento con la squadra e da quel momento è definitivamente esplosa la passione”.
Carriera fin qui breve ma che ha già avuto parecchie soddisfazioni e Strippoli è destinata a raccoglierne tante altre sfruttando quelle che sono le sue qualità migliori: “A livello tecnico me la cavo abbastanza bene, anche se devo imparare ad affrontare gli ostacoli con più velocità e, soprattutto, devo migliorare in partenza. Spesso perdo terreno proprio lì e devo spendere energie per recuperare. Idolo? Non ho un vero e proprio modello di riferimento, ma se dovessi citare qualcuno direi Nino Schurter per la sua determinazione”.

Il secondo Europeo della sua carriera si profila come snodo importante di quella che fin qui è una stagione in crescendo: “L’inizio non è certo stato dei migliori: tra cadute e forature, il tutto condito da un pizzico d’ansia per le prime gare, non sono andata come mi aspettavo. Poi però ho trovato la giusta confidenza, è arrivata la bella vittoria di Viggiano e nel complesso il bilancio è assolutamente positivo”.
Strippoli ha la sua ricetta per affrontare al meglio l’Europeo: “Zero aspettative di classifica. Non voglio prefissarmi chissà quali obiettivi, ma ho solo intenzione di fare una bella gara, di guidare bene la bici e di dare il massimo sui pedali. Le sensazioni sono buone, vediamo quale sarà il responso in Svezia. La mia prova preferita? Sicuramente l’XCO: non faccio spesso Team Relay e Short Track, per cui mi trovo più a mio agio nel Cross Country anche perché lì dipende tutto esclusivamente da me”.
Matteo Carraro