
In attesa dell’inizio ufficiale della stagione che scatterà il 25 agosto e delle prime sgambate – primo torneo ad oggi il 13 e 14 settembre – andiamo a conoscere il neo coach del Campus Tommaso Sacchetti, che è ovviamente molto contento per la fiducia e l’incarico ricevuto: “Assolutamente! È un bel percorso e ne sono molto felice. Poi io sono cresciuto a Varese, ho fatto le scuole a Varese e per me Varese è casa: lavorare a casa propria ha un altro sapore. È una soddisfazione diversa rispetto a lavorare in altre società, per quanto io sia stato fortunato ad iniziare in piazze come la Fortitudo Bologna e Cantù; sono ambienti prestigiosi, ma quando si lavora a casa c’è un’altra spinta”.
Però, raccogli la pesante eredità di Roncari che è arrivato a un passo dallo scudettino Under19 e ha centrato due salvezze con la serie B.
“È il bello del nostro mestiere. Se c’è un peso vuol dire che c’è qualcosa per cui lavorare. Se non ci fosse un aspetto del genere, saremmo meno stimolati. Roncari ha fatto un ottimo lavoro ed è una persona squisita: i risultati parlano per lui, ma anche lo sviluppo dei giocatori che ha fatto e questo è il mantra che oggi c’è a Varese. Quest’anno abbiamo ben 6 squadre in Eccellenza, che è un record storico (due Under15, due Under17 e due Under19, ndr), e il nostro obiettivo è sviluppare i giocatori: più loro migliorano più, di conseguenza, migliora la squadra. L’idea principale è questa e avere così tante squadre ad alto livello diluisce un po’ il talento, ma gli obiettivi che ci siamo prefissati sono di migliorare il singolo e portarlo al servizio della squadra. Siamo Varese e non teniamo un profilo basso. Pensiamo che i risultati di squadra siano conseguenza del lavoro fatto in palestra individualmente e in gruppo: più lavoreremo bene, più ci potremo togliere degli sfizi. In Serie B sarà tosta come l’anno scorso”.
Ecco, da questo punto di vista, se abbiamo parlato di peso dell’eredità di Roncari, non ci sarà pressione per i risultati della Serie B con l’unico obiettivo di mantenere la categoria a fine anno.
“Pressione da parte della società non ci sarà. Ci sarà per lavorare al massimo per migliorare i giovani giocatori, per farli diventare la miglior versione di loro stessi. In Serie B è ovvio che meglio ci si piazza meglio è, anche perché con una squadra di giovani non sai mai quale potrà essere la loro reazione alle sfide senza domani dei playout. Quest’anno è cambiata la formula e ci sarà anche chi si fermerà senza fare né playoff né playout”.
Come vedi questo nuovo girone lombardo centrico?
“Il livello medio si è alzato rispetto al girone dello scorso anno. Va detto che la scorsa stagione non ci aspettavamo di pagare dazio così pesantemente quando si è incrociato il girone con quello toscano. Ho visto che si sono parecchie squadre molto giovani, un po’ sul nostro stile: posso citare Tortona o anche Saronno che avrà i giovani di Cantù. Mi aspetto un girone competitivo”.
Alla luce di ciò, come andranno in campo i tuoi ragazzi? Che pallacanestro volete fare?
“Saremo lo stesso gruppo a livello Under19 e Serie B. L’idea è quella di mantenere un ritmo molto elevato come avvenuto negli ultimi anni: per come sono costruite le squadre e per come siamo molto giovani, io punto ad esasperare ancora di più questo aspetto. Penso che per come è costruita la squadra e per come sono le nostre idee non dobbiamo andare a duecento all’ora, ma a quattrocento all’ora. Proveremo anche a mettere un’impronta difensiva più aggressiva e su questo, devo essere sincero, da quando è arrivato Kastritis stiamo lavorando molto perché lui segue ed è molto presente anche nel settore giovanile. È molto bravo sotto certi aspetti, soprattutto difensivi e tutti noi cercheremo di rubargli qualcosa per darlo alle nostre squadre”.
Matteo Gallo