
E anche questa Coppa Italia… se la semo levata dalle… Parafrasi stracult dal caustico Avvocato Giovanni Covelli interpretato da Riccardo Garrone nel primo “Vacanze di Natale” vanziniano. Già, perché è inutile menarsela tanto. La seconda competizione di categoria va bene come prova generale, come test più affidabile di un’amichevole agostana, ma alla fine è pur sempre una zavorra dal cui peso liberarsi senza fare peccato. Alla Pro Patria è spesso stato così. Quantomeno negli ultimi 20 anni. Cioè, dalle finali (perse) nel 2003 (Brindisi) e nel 2004 (Cesena) e dalla semifinale del 2006 con la Sanremese. Premessa utile a sottolineare come la sconfitta ai rigori (2-5) di ieri con l’Alcione non possa (e non debba) costituire dramma o allarme eccessivi. Semmai, può rappresentare un check sullo stato avanzamento lavori biancoblu.
In sintesi estrema sintetizzabile come segue: la squadra c’è nello spirito di gruppo ma non nell’identità tecnica. Ancora semplicemente abbozzata nell’evoluzione di un 3-5-2 che resta il porto sicuro tigrotto. In un organico in cui al netto delle assenze sembrano esserci almeno 4 spot da colmare (banalmente, uno per reparto comprendendo anche gli esterni). Palla a Turotti, quindi. Senza aspettarsi colpacci. Anzi, il percepito (da fuori) è che la convinzione (da dentro) porti ad un mosaico quasi completo. Con giusto qualche ritocco da apportare da qui al primo settembre. Davvero così? Un paio di settimane e scioglieremo il dubbio.
Leandro pausa
Il post di Leandro Greco è allineato e coperto con la consueta dialettica sopra o sotto Ferragosto. Del tipo, ci sono segnali positivi ma anche tanto lavoro da fare. Due opposti le cui proporzioni sono materia di discussione: “Domani sarà un mese di lavoro. In realtà meno. Non è un alibi ma solo la consapevolezza del percorso da fare. Ho visto cose buone e meno buone. Globalmente mi sento soddisfatto. Soprattutto per l’atteggiamento. Potremo giocare anche con altri sistemi di gioco in avanti grazie al lavoro che ha fatto il Direttore. La gente capisce quando una squadra dà tutto in campo. Dal punto di vista emotivo e di autostima, questa è una squadra che va costruita completamente”.
La casa stregata
Gruppo 1 del Primo Preliminare di Coppa Italia in controtendenza rispetto al dato nazionale degli altri 3: 6 successi in trasferta su 7 (compreso il notevole 0-3 della Pro Vercelli a Zanica con l’AlbinoLeffe) contro le 17 vittorie in casa su 21 (18/10 il complessivo). Il Secondo Turno si giocherà a fine ottobre con accoppiamenti predeterminati.
Primo Turno Preliminare Gruppo 1
Juventus NG – Novara 1-0
Lumezzane – Inter U23 1-2
Giana – Atalanta U23 1-4
Lecco – Ospitaletto 0-1
Pro Patria – Alcione 2-5 dtr (1-1)
Pergolettese – Renate 2-4 dtr (1-1)
AlbinoLeffe – Pro Vercelli 0-3
Secondo Turno Preliminare Gruppo A (28/29/30 ottobre)
Vicenza – Pro Vercelli
Atalanta U23 – Alcione
Ospitaletto – Inter U23
Renate – Juventus NG
Tú sí que vales
Di Munno, Ferri, Orfei e Bertony. Il meglio della domenica di Coppa. Cui sommare le parate decisive di Rovida (almeno 4) sul cui personalissimo cartellino gravano però anche l’uscita a vuoto sul gol di Ciappellano e la sostanziale inefficacia sui tiri di rigore (purtroppo per il numero 1 bustocco, non esattamente un dettaglio). Greco può già disporre di una quota ragionevole di punti fermi. Cantiere aperto invece su una certa porosità difensiva (mascherata dagli interventi rovidiani e dall’imprecisione dell’Alcione), sulle prestazioni di Ricordi e Giudici (quest’ultimo sotto gli standard personali) e sull’allergia alla rete di King Udoh, spesso al posto giusto, mai con le polveri asciutte.
Vorrei incontrarti tra 100 giorni
Solo il Campionato. Fuori dalla Coppa, da qui ad aprile la Pro Patria giocherà 38 partite di regular season nelle prossime 35 settimane (un turno di sosta e 3 infrasettimanali). Con solo un impegno feriale (a settembre) prima di febbraio. C’è quindi tempo (parecchio), per lavorare sul gruppo recuperando il gap accumulato nel ritardo da riammissione. Alibi (per la verità), mai rivendicato dal tecnico biancoblu. Primo atto domenica (ore 21) allo “Speroni” con la Pro Vercelli a 100 giorni esatti dal playout del “Piola”. Per la serie, cerchi che si chiudono.
Come un déjà vu
Corsi e ricorsi. Roba alla Giambattista Vico che regge benissimo nel parallelo con la sfida di Coppa Italia di quasi esattamente un anno fa (allora il 18 agosto, ieri il 17) con la Pro Vercelli (in quel caso si trattava del Secondo Turno Preliminare). Nell’ordine, stesso epilogo amaro dagli undici metri, 2-5 complessivo contro 4-5 (ma un anno fa ci furono anche i supplementari); spettatori praticamente sovrapponibili, 541 contro 505 (fischio di inizio alle 18 rispetto alle 21 del 2024); nei paraggi sempre l’arbitro Jules Roland Andeng Tona Mbei Jr (ieri Quarto Ufficiale, allora Direttore di gara).
Undici metri sotto il cielo
La storia della Pro Patria ai rigori è ridotta all’osso: solo 6 trascorsi dall’istituzione in Coppa Italia nel 1958. Ma fino all’introduzione ufficiale FIFA del 1970 il format era differente. Sia come sia, i biancoblu si sono imposti solo 2 volte dovendo soccombere 4. A seguire precedenti (sottolineate le squadre che hanno passato il turno):
4 settembre 1960 Como – Pro Patria 5-2 dtr (0-0) (Coppa Italia)
2 aprile 2003 Pro Patria – Padova 4-0 dtr (1-0) (Coppa Italia Serie C)
3 agosto 2013 Paganese – Pro Patria 3-4 dtr (0-0) (Coppa Italia)
27 agosto 2017 Como – Pro Patria 3-0 dtr (0-0) (Coppa Italia Serie D)
18 agosto 2024 Pro Patria – Pro Vercelli 4-5 dtr (0-0) (Coppa Italia Lega Pro)
17 agosto 2025 Pro Patria – Alcione 2-5 dtr (1-1) (Coppa Italia Lega Pro)
Giovanni Castiglioni
Foto d’archivio