
La domenica di Varese, Varesina e Castellanzese ha per certi versi rispecchiato il sabato delle rispettive Juniores, concludendo così una giornata sicuramente non esaltante per i colori della nostra provincia. Al di là del bottino a referto (appena due punti) i risultati della 2^ giornata di Serie D vanno a disegnare un podio diverso da quello della settimana scorsa e aprono riflessioni interessanti sui rispettivi momenti di forma fisica e mentale.
Sul gradino più alto sale la Castellanzese. Non cambia il risultato, ma il peso specifico dello 0-0 casalingo contro il Caldiero Terme è sicuramente superiore rispetto a quello di Breno. Da una prova anonima, i neroverdi di mister Del Prato hanno tirato fuori carattere e qualità riuscendo a mettere in grande difficoltà una squadra di prima fascia. La difesa ha tenuto bene, mentre l’attacco ha purtroppo peccato di incisività; spicca però la propensione offensiva di una squadra che non ha paura a gettarsi in avanti consapevole di avere parecchie armi a disposizione. Bella anche la cornice di pubblico, con un Provasi particolarmente caldo. Il rischio? Facile trovare stimoli contro avversari di questa caratura, bisognerà confermarsi anche con squadre di medio-basso livello.
Stesso risultato per il Varese che impatta 0-0 all’Ossola contro un ottimo Chisola e s’inverte di posizione con i neroverdi. La situazione di classifica dei bosini resta la migliore (tra le squadre della nostra provincia) e la sfida di ieri pomeriggio ha permesso di raccogliere le solite certezze, in positivo e in negativo. Se il carattere non manca (e ha permesso di “rischiare” di vincere una partita del genere), l’attuale coperta corta impone una gestione delle energie più centellinata e l’impossibilità di attingere a piene mani dalla panchina. Ciò non ha impedito a mister Ciceri di passare da un 4-3-3 ad un più offensivo 4-2-3-1 per cercare di vincere: atteggiamenti del genere piaceranno sempre ad un pubblico esigente come quello di Varese. Ultimo, ma non meno importante, i meriti al Chisola: mister Ascoli (che non si è sottratto né al ricevere complimenti né all’elargirne) predica calma e allontana qualsiasi volo pindarico, ma questa è una signora squadra che farà strada in campionato.
Le note dolenti riguardano la Varesina. La sconfitta interna per 3-2 contro l’Oltrepò ha per certi versi dell’inspiegabile, ma evidenzia fin da subito la necessità di non adagiarsi sugli allori per ciò che è stato, bensì di lavorare per ciò che dovrà essere. L’operato della società di Venegono Superiore ha raffinato i gusti della tifoseria che si è ormai abituata a stare in alto: dopo due sconfitte ben vengano i malumori, specchio dell’ambizione di una piazza che ha tutte le carte in regola per rialzarsi. L’infortunio di Sassi è una tegola pesante nell’economia di squadra, ma il rientro di Costantino e gli ultimi innesti (uniti ad una condizione crescente) potranno e dovranno portare alla svolta. Mentalmente la Varesina è in questa fase la squadra più fragile e in un contesto del genere l’entusiasmo dei terribili giovani di mister Granoche ha trovato terreno fertile per prevalere (con grande merito). Peccati di superficialità? Forse. Spilli e Gheller dovranno lavorare in maniera certosina a livello caratteriale e l’occasione per rialzarsi arriverà il prossimo weekend contro la Nuova Sondrio, squadra che (al netto dello zero a referto) non può mai essere sottovalutata.
Matteo Carraro