A volte basta poco, che poi è tanto, per convincere qualcuno sul proprio conto. A maggior ragione diventa ancor più semplice se per farlo ti viene richiesto di fare ciò che ti è sempre venuto così maledettamente naturale, posto che poi la rottura del tendine d’Achille destro ti abbia costretto ad un lunghissimo lavoro per ritornare il giocatore che davvero eri e chissà se mai, poi, lo ridiventerai del tutto.

Allerik Freeman ci ha messo, ci sta mettendo e ci continuerà a mettere tanto impegno per provare a a tornare quel giocatore da alta EuroCup/bassa Eurolega, come livello tecnico, che era prima del grave infortunio che nel dicembre 2024 lo ha costretto ad uno degli stop più duri che possano capitare ad uno sportivo. Un percorso lungo che continuerà ad essere tale, a meno di grandi ripensamenti dell’ultima settimana (che possono essere sempre dietro l’angolo, qualora, debiti scongiuri facendo, non ci fosse proprio una ricaduta a livello d’infortunio muscolare), con la maglia della Pallacanestro Varese, in questa e nella prossima stagione.

I biancorossi infatti, dopo la prove espresse dall’ex Reyer Venezia sia al Trofeo Lombardia che, soprattutto, all’Andreas Variskas di Atene contro due squadre di grande calibro quali AEK e Panionios (rispettivamente 17 e 9 punti a referto) avrebbero ormai deciso di confermare il giocatore, per il quale, nel momento dell’ufficialità non ancora pervenuta, scatterebbe un contratto 1+1 (per quest’anno la cifra si aggirerebbe intorno ai 140/150 mila dollari) con buyout importante a favore di Varese per l’estate, che legherebbe così potenzialmente Freeman ai biancorossi anche per la prossima stagione.

Una decisione, quella della società di Piazzale Gramsci, frutto non solo della crescita tecnica e fisica del giocatore, benché ancora lontano dalla forma ottimale (per quella si dovrà attendere come minimo altri 2-3 mesi) ma anche dell’atteggiamento sempre positivo, professionale e molto serio del ragazzo durante gli allenamenti. A questo si aggiunga un importante dose di leadership che proprio Freeman ha portato all’interno della squadra, cosa questa assolutamente non scontata per un giocatore facente parte sì del gruppo ma nemmeno sotto contratto.

Così Varese ha scelto di dare fiducia a Freeman, tenendo ben conto dei rischi di una scelta simile, soprattutto sulla lunga distanza, come fosse, ed in effetti è, una maratona il recupero dall’infortunio al tendine d’Achille, che difficilmente restituirà a Varese il vero Allerik, che però può contare sull’eccellenza dello staff medico varesino che ha dimostrato in questi anni di saper lavorare al meglio contro qualsiasi tipo di infortunio, vedasi il caso Okeke, e che già in poche settimane ha rimesso il giocatore in grado di stare in campo e farlo pure bene, senza dimenticare quanto però ancora sarà lunga la strada da fare.

Alessandro Burin
Foto Ossola

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