
Due vittorie su due, un inizio sprint e un entusiasmo palpabile: in casa Varese Femminile si respira aria di grande positività, ma il gruppo non vuole perdere la bussola. Lo sa bene (e lo ribadisce) capitan Michela Di Giorgio, anima e adesso anche centenaria della squadra (premiata con una targa per le oltre 100 presenze in biancorosso), che meglio di chiunque altra incarna lo spirito biancorosso.
La squadra ha assimilato in fretta i tanti cambiamenti, dall’arrivo di mister Faccone alle new entry in rosa, e (numeri alla mano) il Varese ha inaugurato nel migliore dei modi il nuovo ciclo. Vietato fermarsi adesso, perché gli ostacoli da superare sono ancora tanti e l’Uesse Sarnico si presenterà alle Bustecche (domenica 28 settembre fischio d’inizio alle ore 15.30) con la voglia di giocare uno scherzetto a una delle attuali tre capoliste del Girone A d’Eccellenza.
“Sicuramente iniziare in questo modo è stato importante – riconosce la centrocampista classe ’98 – ma restiamo con i piedi per terra. Sono state due partite positive, anche se non brillantissime a livello di gioco. Abbiamo tanto su cui lavorare, però c’è un bel gruppo, c’è unione, e alla fine è questo che ci ha permesso di portare a casa i risultati. Penso alla trasferta con la Real Trezzano: parata clamorosa di Alessia (Bogni, ndr) sul rigore, mezz’ora finale in dieci… vincere così ti dà una spinta pazzesca”

Cosa ti porti dietro da queste due prime uscite?
“L’unione e l’aiuto reciproco. Ci sono stati dei momenti di difficoltà, ma ci siamo sempre sostenute a vicenda. Dopo la prima giornata una delle ragazze nuove ci ha detto: “Non mi sentivo al 100%, ma siete state tutte lì con me”. Ecco, per me è questa la chiave: quando c’è gruppo, puoi anche non essere al top, trovi comunque il modo di reagire”
Domenica arriva l’Uesse Sarnico. Che partita ti aspetti?
“Sappiamo poco di loro, come di molte altre nuove squadre in questo campionato. È un’incognita, ma giochiamo in casa nostra e questo deve essere un vantaggio: lavoreremo tutta la settimana per farci trovare pronte, e poi… che bello vedere la tribuna piena! Magari ogni tanto la gente si dimentica che giochiamo anche noi (ride, ndr), ma quando c’è pubblico ti senti davvero carica”.
Parliamo del nuovo mister: che impressione ti ha fatto mister Faccone?
“Molto positiva. È una persona umile, aperta, con cui puoi parlare facilmente. Si vede che ha voglia, e sta creando un bel feeling con tutte. Mi piace che non si concentri solo sull’aspetto tecnico, ma anche sull’atteggiamento: per lui il modo in cui stai in campo conta tantissimo. E questo lo apprezzo molto”.
Lui e mister Bottarelli sono due personalità diverse: cosa è cambiato nella gestione della squadra e delle partite?
“Con mister Bottarelli abbiamo vissuto un percorso lungo e importante, quattro anni che non dimentico e che ci hanno fatto crescere. Nell’ultima stagione, però, credo si fosse avvertito il fatto di essere giunti alla fine di un ciclo: ci ha dato tutto quello che poteva darci e lo ha sempre fatto al massimo delle sue possibilità. Mister Faccone è arrivato nel momento giusto perché noi stesse avvertivamo l’esigenza di una scossa; e poi, occhio a non farsi ingannare dalle apparenze, perché parliamo di un allenatore con una gran bella personalità… e domenica scorsa ha alzato la voce”.
Veniamo a te, secondo anno da capitano: senti il peso della fascia?
“Continua ad essere una responsabilità, però non sono sola: in questo gruppo ci sono tante leader, e la cosa più bella è che siamo tutte sullo stesso piano. Cosa mi ha detto il mister? Mi ha confermato la fascia a occhi chiusi: anche per questo ho subito avvertito grande fiducia da parte sua ed è una persona che cerca spesso il dialogo e il confronto, anche solo per capire lo spogliatoio. Il fatto che si fidi così tanto mi fa sentire coinvolta in pieno”.
Rispetto allo scorso anno c’è una rosa molto più lunga: qual è stato l’impatto delle nuove ragazze?
“Molto positivo, sia a livello calcistico che umano. Ci serviva allargare la rosa perché, tra infortuni e imprevisti, eravamo spesso contate. Ora siamo tante, e questo è al tempo stesso uno stimolo: sai che se sbagli puoi essere sostituita o non partire titolare la prossima, e questo alza la competitività. Si è creato un bel mix tra chi c’era e chi è arrivata”.
A livello di potenzialità, dove può arrivare questo Varese?
“Sognare non costa nulla, no? Io ci credo sempre. L’ho fatto ogni anno, anche quando c’erano squadre molto più forti. Questa volta il campionato sembra molto equilibrato: tante si sono rinforzate, vero, ma io credo tantissimo in questa squadra e in questo progetto. Gli innesti sono azzeccati, c’è entusiasmo e voglia. Non dico che vinceremo, ma… provarci sì, sempre”.
Le avversarie da tenere d’occhio?
“Erbusco e Mantova senza dubbio, ma occhio anche alla Rhodense: si dice che abbiano un buon settore giovanile e si siano rinforzate bene. Detto questo, mai sottovalutare nessuno: giocheremo sempre per dare il massimo contro chiunque e già da questa domenica saremo chiamate a dimostrarlo”.
Matteo Carraro