
Ultime due presentazioni del mercato estivo in casa Pallacanestro Varese che dà il benvenuto, in maniera ufficiale, a Stefan Moody e Allerik Freeman. Due giocatori che, per motivi diversi, sono stati tra i più attesi ma anche chiacchierati di questa preseason biancorossa, in attesa dell’esordio di domenica in campionato a Sassari dove sono chiamati a fare subito la differenza.
Nella cornice dello sponsor Divani&Divani by Natuzzi di Varese, ad aprire la conferenza è stato il GM biancorosso, Zach Sogolow: “Siamo felici di presentare Moody Freeman. Entrambi hanno avuto un’estate impegnativa: Stefan ha giocato fino a metà luglio in Libano, Allerik ha cercato di recuperare dall’infortunio ma ora sono totalmente concentrati sul lavoro da fare agli ordini di coach Kastritis”.
MOODY
“Sono molto felice di essere qui, siamo un gruppo che sta bene insieme. Mi piace com’è iniziata la stagione dal punto di vista degli allenamenti, ora dobbiamo prepararci al meglio per domenica”.
COSA LO HA SPINTO AD ARRIVARE A VARESE: “Ho scoperto che Varese ha una grande tradizione e storia nella pallacanestro e questo mi ha spinto a scegliere questa soluzione, unito al fatto che volevo fare una prima esperienza in Italia”.
SUL PERCHE’ DEL SUO PRECAMPIONATO CON PIU’ BASSI CHE ALTI: “Devo ancora adattarmi al sistema di gioco che vuole Kastritis ma è una cosa normale penso. Non c’è altra via che il lavoro giorno dopo giorno. Mi sto accorgendo che dall’inizio ad adesso mi sto adattando molto di più alle richieste che mi vengono fatte anche se sono ancora in una fase di sviluppo e conoscenza”.
PUNTI DI FORZA E DEBOLI DELLA SQUADRA: “Stiamo lavorando giorno dopo giorno per mettere insieme tutte le richieste. Non penso quindi di poter dare un giudizio su tutta la squadra e le sue potenzialità”.
SUL NUMERO 42: “Mio papà era un giocatore di football e usava questo numero, così ho deciso di prenderlo anche io”.
FREEMAN
“Dal primo momento in cui sono arrivato sono stato accolto molto bene da tutti: dalla società ai compagni. Ho avuto subito l’impressione di essere in un posto in cui il basket è molto importante. Questo ci dà una spinta in più per fare una grande stagione”.
IL LAVORO AD ALTI RITMI CON KASTRITIS: “Per il tipo d’infortunio che ho avuto, generalmente il periodo perfetto di recupero è di un anno, ora siamo a 9 mesi ma mi sento bene, sento che il corpo sta rispondendo bene e sono molto felice di essere molto più avanti nel recupero degli infortuni. Tutte e analisi mostrano che sono molto più avanti e questo mi aiuta a reggere il ritmo di lavoro in allenamento così come in partita, anche se non sono ancora al 100%”.
L’IMPORTANZA DEL LAVORO DELLO STAFF MEDICO BIANCOROSSO NEL SUO RECUPERO: “Non ci sono tante società in Europa che hanno uno staff medico come quello che ho trovato qui. In un mese di lavoro mi hanno aiutato a recuperare dall’infortunio ma anche a crescere sotto altri punti di vista fisici e questa è la dimostrazione della grandissima professionalità dello staff”.
PUNTI DI FORZA E DEBOLI DELLA SQUADRA: “Risponderemo a questa domanda a febbraio, forse”.
SULLA SUA ESPERIENZA PASSATA IN ITALIA: “La più grande difficoltà che ho trovato a Venezia è stata quella di aver fatto parte di un gruppo fortissimo in tutti e 12 i giocatori e in 40′ non tutti possono giocare. Per quel che riguarda, invece, cosa mi piace del basket italiano dico sicuramente l’atletismo che c’è qui, il che porta a fare un basket più rapido e fluido piuttosto che non lento e fisico come in altri campionati”.
Alessandro Burin