Il brutale 3-0 di domenica sul Renate (terza vittoria stagionale con successi concentrati nelle ultime 4 giornate), ha mandato un inequivocabile messaggio alla concorrenza: non date per spacciata la Triestina. Dal -20 iniziale (7+13 in scomode rate) al -9 attuale. Cioè, 12 lunghezze dalla Pro Patria penultima. Un’enormità in assoluto. Un gap ragionevole se parametrato alle sole 7 gare sin qui disputate. E se calibrato sulle difficoltà delle avversarie (va da sé, non solo quelle biancoblu). Del settembre giuliano hanno convinto l’investimento tecnico (obbligato?) sui giovani (domenica a segno Gunduz e Kljajc), e l’incisività in panca del tandem Geppino Marino / Daniel Ciofani. Quanto possa durare questa bolla di rendimento è difficile (facciamo pure impossibile) dirlo. Ma le due imminenti trasferte a Novara e Cittadella (piazze in evidente rella con zero successi per i piemontesi e un punto nelle ultime 5 per i granata), potrebbe fornire ulteriore booster agli alabardati.  

“Rocco” e i suoi fardelli

Ma il futuro dell’Unione sarà determinato soprattutto dalla sua stabilità societaria. Messa in serissimo pericolo dalla gestione Ben Rosenzweig e ora affidata a Tom Zelenovic, businessman americano di origini croate che nella sua presentazione ufficiale di mercoledì scorso ha fatto professione di pragmatismo: “Non farò alcuna promessa su ciò che faremo, penso che abbiate già sentito abbastanza promesse. L’unica cosa che posso dirvi è che lavoreremo sodo e in modo professionale nell’interesse del club. Non voglio cercare di guadagnarmi la vostra fiducia con le parole, preferisco farlo con il nostro lavoro ed è per questo che siamo qui. Il mio piano personale è quello di essere molto coinvolto, almeno fino a quando le fondamenta del club non saranno solide…House of Doge è divenuto il maggiore azionista del nuovo gruppo di investitori che ora controlla LBK, questo è un investimento a lungo termine per tutti. I club non finiscono in crisi dall’oggi al domani e non ne usciremo dall’oggi al domani, ma stiamo lavorando e lavoreremo con tutte le nostre forze per risolvere questa situazione, chiedo a tutti voi pazienza e sostegno. I primi passi fondamentali sono già stati fatti, effettuando una significativa iniezione di capitale per risanare i debiti passati e salvare il club”. Il destino del club del “Rocco” è quindi legato a doppio filo ad un mercato (quello delle criptovalute) dominato dalla estrema volatilità. A maggior titolo in virtù degli incentivi alla circolazione generati dalle normative favorevoli adottati dall’amministrazione Trump. Un cambio di paradigma finanziario che ha alimentato la speculazione. Insomma, per quanto forzato il sillogismo che porta a The Donald può rappresentare una chiave di lettura alternativa di ciò che attende la Triestina.            

Giovanni Castiglioni             

Articolo precedenteNuova sfida per Marco Pedoja: dirigerà il Centro Federale di Mecenate
Articolo successivoJuniores Nazionali, 4^ – Il Varese spreca l’impossibile: 1-1 con la Pro Sesto. Varesina show: 5-1 alla Vogherese

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui