Debutto complicato, ma gli Eagles hanno presto spiegato le ali e in quel di Caronno Varesino si è subito tornati in lidi abituali per quella che è stata la storia recente del club biancoblù nelle ultime stagioni del Girone X di Seconda Categoria. Partite “pazze” che ben restituiscono il valore della squadra di mister Bongiorni, ma che al tempo stesso delineano la necessità di migliorare sotto alcuni punti di vista (dopo cinque giornate 12 gol fatti e 10 subiti, alias uno dei migliori attacchi e una delle peggiori difese); intanto, però, la classifica recita 10 punti all’attivo e un secondo posto in comproprietà con il sorprendente Varano Borghi (peraltro battuto 3-2) a -1 dalla capolista Valcuviana.

E, all’indomani del pirotecnico 4-3 sul Bosto, gli Eagles Caronno guardano con fiducia al prossimo big match casalingo contro la Cuassese (8 punti), squadra in ascesa e lanciatissima da due successi consecutivi senza subire gol. Domenica 19 ottobre si riproporrà dunque quello che è ormai diventato un grande classico di categoria, una sfida cui gli Eagles si approcciano con entusiasmo e la solita umiltà che contraddistingue da sempre la società. A confermarlo è Matteo Vedovato, centrocampista classe ’02 uscito dalla cantera del Morazzone che si sta ritagliando un ruolo sempre più importante in casa biancoblù. “Siamo contenti del momento che stiamo attraversando – esordisce Vedovato – perché i nostri risultati dimostrano che ce la possiamo giocare con tutti. Sicuramente, però, non mancano gli aspetti da migliorare: segniamo tanto e subiamo troppo. Abbiamo comunque enormi margini di crescita ma, per adesso, siamo felici di aver riscattato al meglio la sconfitta iniziale”.

A proposito del ko contro l’Uggiatese, oltre alle tre vittorie raccolte fin qui, a referto c’è anche il pareggio con la Concagnese. Le due new entry lariane vi sono risultate indigeste: sintomo del fatto che non sapevate cosa aspettarvi?
“La premessa è che oggettivamente non conosciamo almeno metà delle rose, per cui non credo che le nostre non vittorie contro le due squadre comasche dipendano da questo. Aspetto che, forse, ha influito, ma non dimentichiamoci che siamo in Seconda Categoria e in generale è difficile conoscere nel dettaglio il valore delle varie rose; penso che queste dinamiche lascino il tempo che trovano. Detto questo è sicuramente più facile, in senso lato, affrontare una squadra come il Bosto che ormai conosciamo da parecchi anni. Il valore di quella vittoria? Ha certificato la nostra voglia di non mollare mai, di dare tutto fino al 95’: il 4-3 è un po’ il nostro marchio (sorride, ndr)”.

Cosa ti è piaciuto di più in queste prime uscite?
“Il fatto che tante partite sono state decise da chi è entrato. Ciò dimostra una cosa, ovvero che giochiamo realmente in venti: anche chi è infortunato riesce a dare qualcosa, magari solo con una parola o uno sguardo. Questo dice tanto del nostro gruppo. Siamo uniti, ci teniamo davvero l’uno all’altro e penso che questa sia la nostra vera forza”.

E su cosa invece sentite di dover ancora lavorare?
“Sicuramente sulla tranquillità e sulla gestione della partita. Spesso andiamo in vantaggio, ma facciamo fatica a tenere il controllo fino alla fine, forse anche a causa della nostra giovane età media. Stiamo però migliorando anche da questo lato e sono convinto che con l’esperienza impareremo a gestire al meglio i vari momenti del match”.

All’orizzonte ci sono tre sfide toste, due in particolare: Cuassese, Buguggiate e poi il Tre Valli. Cosa dobbiamo aspettarci?
“Sono partite che è bello giocare, sia per me che per tutti i miei compagni. Ti misuri con squadre che già a inizio anno erano date tra le favorite e queste sono proprio le sfide che ti caricano. Poi, in un campionato così equilibrato, può succedere di tutto. Noi pensiamo una gara alla volta, ma è chiaro che incontri del genere ti fanno salire l’adrenalina: sono le sfide che tutti vorrebbero giocare”.

Qual è l’obiettivo per questa stagione?
“Di mio gioco sempre per vincere, odio perdere in qualsiasi cosa faccia. Come squadra vogliamo migliorare quello che abbiamo fatto l’anno scorso per poi essere liberi di sognare. Con la giusta testa e l’atteggiamento che stiamo dimostrando possiamo toglierci soddisfazioni importanti. L’obiettivo è crescere, poi vedremo dove arriveremo”.

Parliamo di te: cresci calcisticamente nel Morazzone, giusto?
“Sì, il Morazzone è stata per tantissimi anni la mia seconda casa. Ho ancora tanti amici di quel gruppo, ho avuto ottimi rapporti con tutti gli allenatori e lì sono cresciuto sia come calciatore che come persona. Posso solo spendere parole spettacolari per quella società: dal presidente a ogni singola persona che ci lavora, sono speciali”.

Il passaggio agli Eagles com’è nato?
“Un po’ per l’Università, un po’ per le amicizie. Conoscevo già diversi ragazzi che giocavano a Caronno e l’ambiente mi ha subito colpito. Qui sei libero di esprimerti, ti senti accolto fin dal primo giorno: dirigenti, staff e compagni sono persone splendide. Auguro a chiunque di trovarsi in una società così. Non siamo professionisti, è vero, ma l’approccio e l’organizzazione sono da professionisti veri”.

Obiettivo personale per questa stagione?
“Vorrei segnare qualche gol in più. In Juniores segnavo tanto, mentre l’anno scorso ne ho fatto solo uno. Posso sicuramente dare un contributo più concreto in zona gol, anche se il primo traguardo resta sempre il bene della squadra”.

Matteo Carraro

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