Grinta e qualità, Camilla Di Iorio guida il Varese e fa il tifo per la Valceresio di suo fratello: “Lui benzina, io diesel”
L’attaccante classe ’01 non si è ancora sbloccata, ma sta contribuendo al super avvio di stagione biancorosso a suon di prestazioni. È l’anima di una squadra che sogna con serietà, cuore e risate. Botta e risposta da non perdere con Andrea
Il peso del reparto offensivo del Varese Femminile è totalmente sulle spalle di Camilla Di Iorio, a conti fatti l’unica attaccante pura della rosa biancorossa; ruolo che la classe ’01 ha accolto con gioia, ripagando la squadra non a suon di gol (al momento il referto stagionale è ancora bloccato) ma con prestazioni di livello assoluto dal punto di vista qualitativo e quantitativo.
“E va bene così – esordisce subito Di Iorio –. So che Lautaro Martinez si è già sbloccato (lo scorso anno, come promesso, l’attaccante biancorossa aveva segnato il suo primo gol subito dopo la prima rete stagionale del suo idolo interista, ndr) e io sono invece in ritardo, ma non ne sento il peso. Sono serena perché questo “difetto”, se così vogliamo chiamarlo, è compensato dalle reti delle mie compagne, e credo di esser già prima nella classifica assist”.
Prestazione che non è mancata nemmeno domenica scorsa contribuendo al brillante 4-1 in rimonta alle Bustecche sul Circolo Giovanile Bresso. Quarta vittoria di un avvio di stagione che vede le biancorosse ancora imbattute e a 13 punti dopo cinque giornate, a -2 dalla capolista Erbusco. Sognare è lecito, ma lo è altrettanto tenere i piedi saldamente ancorati a terra. Inevitabile, però, godersi il momento. “Iniziare in questo modo ci ha portato tantissimo entusiasmo – conferma Di Iorio – perché il primo anno che partiamo così bene: stiamo ancora capendo come gestire il tutto, ma per il momento vogliamo solo proseguire su questa strada”.
La sensazione è che manchino due punti ad un avvio praticamente perfetto… “Sì, purtroppo il mezzo passo falso sul campo del Cavenago non ci voleva, ma non possiamo parlare di scivolone: il livello medio del campionato si è alzato e sta a noi adeguarci di conseguenza”.
Tante novità in casa Varese, ma tu resti come certezza nonché punto di riferimento all’interno dello spogliatoio: che impressione ti hanno fatto le new entry? “In primis parliamo di ragazze che calcisticamente ci servivano come il pane: in rosa mancava questa qualità e, ora che siamo in tante, è aumentata di pari passo la sana competitività che porta ognuna di noi a performare al massimo. A livello umano, poi, nulla da dire: sono tutte ragazze splendide”.
E mister Faccone? “A sua volta ha introdotto tante novità, portando una competenza tecnico/tattica che ben si sposa con le nostre esigenze: mi piace la sua idea di calcio, ci è arrivata in maniera diretta e fin dal primo giorno abbiamo iniziato a lavorare al meglio. È un allenatore che cerca molto il dialogo, ci ascolta tantissimo e il martedì di solito è la nostra giornata di confronto: anche questo aspetto fa la differenza, in positivo, sul nostro rendimento in campo”.
Volendo cercare un difetto che vi portate dietro da tempo, contro squadre sulla carta “più deboli” l’approccio non è sempre perfetto; domenica si è in parte riproposta questa problematica, ma l’avete superata al meglio. “Concordo: dobbiamo sicuramente migliorare nell’approccio alle partite, ma la reazione c’è sempre ed è di squadra. Questo è un aspetto per me cruciale perché nel nostro gruppo se anche solo una ragazza sta male allora stiamo male tutte; e di squadra ne usciamo. Fino all’anno scorso, invece, troppo spesso ci aggrappavamo alle individualità, cosa che avviene puntualmente anche quest’anno, ma sempre accompagnata dall’intera squadra”.
Dati alla mano, la sensazione è che segnate tanto subendo poco. “C’è molta più unità di squadra e, come dicevo, questo si traduce in risultati. Siamo tutte sullo stesso livello: poi, di partita in partita, c’è chi spicca sulle altre, ma sappiamo di poter contare su tutte. Sia in attacco che in difesa”.
Tornando a te, l’aspettativa è di vederti almeno a 12/13 gol… “Per adesso mi prendo le botte (ride, ndr). Per il modulo che stiamo usando è forse più importante questo e, vedendo i difensori che mi trovo davanti, veri e propri colossi d’esperienza, è un periodo altamente formativo. Comunque, direi che la doppia cifra si può fare: il 12 è il mio numero portafortuna. Perché ho il 24? Perché sono stata l’ultima a rispondere (ride ancora, ndr). Ma sento che, a maggior ragione quest’anno, potrebbe portarmi fortuna dato che ho 24 anni”.
Qual è la qualità migliore di questo gruppo? “Quando le cose vanno bene è paradossalmente difficile individuarla e sarebbe troppo semplice indicare l’unione di squadra. Diciamo che, un grande punto a nostro favore, è che chiunque arriva si sente a casa. Il difetto? Come abbiamo detto, l’approccio alle partite. Qualcuna forse deve ancora riuscire a trasformare l’ansia pre-partita nella giusta grinta”.
Domenica l’Accademia Milano: aspettative? “Parliamo di una squadra che si è rinforzata tanto: andremo a giocare su un campo difficile, piccolo e stretto, in cui non potremo sfruttare le nostre giocatrici di corsa come in altre occasioni. Dovremo lavorare sull’intensità, sull’abilità nello stretto: siamo pronte per farlo al meglio”.
Che idea ti sei fatta sul campionato? “L’Erbusco è là davanti per un motivo. Poi il Mantova è sicuramente di primo piano e, secondo me, una tra Desenzano e Sarnico verrà fuori. Ma ci siamo anche noi. Anzi, rispetto agli anni passati ho la sensazione che le nostre avversarie ci studino e abbiano paura nell’approcciarci; un po’ come avveniva per la Pro Palazzolo lo scorso anno”.
Un plus è anche il pubblico: che effetto fa giocare con la tribuna sempre piena? “È bellissimo! Abbiamo un enorme seguito dalla Juniores, ma è bello, ad esempio, vedere anche la famiglia del mister sempre presente; c’è tanta gente che ci tifa e questo ci dà ancor più energia. Menzione d’obbligo anche ai ragazzi del bar, davvero straordinari nel contribuire a creare un bellissimo clima”.
Come ben sappiamo, la famiglia Di Iorio ha il calcio nel DNA e la super domenica di Andrea Di Iorio con la strepitosa vittoria della Valceresio per 5-1 nel big match sul Luisago Grandate offre l’assist perfetto per un confronto fratello/sorella cui Camilla, con un gran sorriso, non si sottrae. “Partiamo con il dire che la domenica, post-partita, è sempre lui a scrivermi: “We sò!”. Soprattutto se segna (ride, ndr). Ci raccontiamo le nostre partite e poi, di solito il lunedì, mi manda i video dei suoi gol e io li commento cercando di usare le migliori parole possibili.
Andiamo di botta e risposta? “Vai, sono pronta”. Chi segna più gol quest’anno? Tu o lui? ”Lui è partito bello in grinta, ma io nel ritorno impazzisco: difficile a dirsi. Lui va a benzina, io sono un diesel. Siamo fratelli facciamo un girone a testa… e vediamo”. Sei squalificata: chi vai a vedere? Varese o Valceresio? “Valceresio tutta la vita!”. Chi è più forte di testa? “Lui”. Piede debole? “Io”. Uno vs uno con il portiere? “Lui”. Rigori? “Lui”. Punizioni? “Lui”. Mentalità? “Io”. Tecnicamente? “Lui”. Proteggere la palla e far salire la squadra? “Io”. Killer Instinct? “Lui”. Testa calda? “Io”. Ultimissima. Con i dovuti scongiuri da entrambe le parti: diamo l’appuntamento per una doppia festa vittoria del campionato? “Assolutamente sì! Sarebbe qualcosa di magico… e non so come potremmo uscirne (ride,ndr)”.