
Pochi giorni fa, nella sfida casalinga contro il Magenta, è arrivata la prima X in campionato per la formazione brianzola dell’Ardor Lazzate, in questo momento in quattordicesima posizione con sette punti. Gli altri sei, ottenuti contro Altabrianza Tavernerio e Arcellasco Città di Erba, risalgono alle prime due giornate, prima di quattro capitomboli che potrebbero essere stati archiviati proprio grazie al 3-3 casalingo di domenica che per ben due volte ha annullato il vantaggio avversario.
A dirigere le operazioni nella mediana gialloblù troviamo Andrea Mira, ex Varesina e Solbiatese che nella passata stagione aveva momentaneamente abbandonato il nostro girone per dividersi tra Tritium e Fucina. Giocatore esperto abituato a campionati di vertice, il centrocampista classe 1995 è pronto a rimboccarsi le maniche insieme ai compagni per recuperare il terreno perduto e rilanciarsi in un campionato dove parecchie squadre potranno provare a dire la loro.
Partiamo dall’inizio di stagione: cosa puoi dirci sul vostro andamento?
“Innanzitutto c’è da considerare che siamo una squadra nuova che si sta ancora formando. Abbiamo fatto un buon precampionato e vinto le prime due partite, pur senza prestazioni ottimali; poi sono arrivate queste quattro sconfitte un po’ inaspettate, innescate secondo me dal secondo tempo con l’Arconatese. Era la nostra prima partita di un certo livello e dopo un ottimo primo tempo abbiamo subìto tre gol che a livello mentale non sono stati un colpo facile da incassare. La fiducia è venuta meno e tutto ciò si è ripercosso nelle partite successive, che per noi erano scontri diretti con squadre altrettanto attrezzate per restare nei piani alti. Il calendario sicuramente non ci ha aiutato, ma da parte nostra non siamo stati perfetti e abbiamo ancora molto da migliorare. Domenica sarebbe bastato veramente poco per portare a casa i tre punti, ma personalmente vedo il bicchiere mezzo pieno perché abbiamo ripreso a fare quello che facevamo all’inizio e siamo anche andati in gol con tre giocatori diversi. Abbiamo dimostrato di essere una squadra che crea tanto e secondo me questo pareggio può essere il nostro trampolino di lancio”.
Perché sia effettivamente così, cosa dovrete aggiustare? E cosa, al contrario, hai apprezzato di più in queste prime uscite?
“Penso che dovremo crescere il più in fretta possibile, in modo da trovare un maggiore equilibrio, e in settimana con il mister lavoreremo tanto per questo. Io dico sempre che a parte i punti, che ovviamente sono importanti, bisogna guardare anche gli altri numeri della classifica, come la differenza reti. In questo momento stiamo subendo parecchio, quindi per tornare a vincere dobbiamo innanzitutto correggere questo problema. Quello che invece ho apprezzato di più è la capacità del gruppo di restare coeso anche nei momenti difficili. Penso che abbiamo ottime qualità che non siamo ancora riusciti ad esprimere al cento per cento, quindi i margini di miglioramento non mancano”.
La classifica ovviamente non è delle più liete, ma a parte un’Arconatese già in fuga tutte le altre squadre sono ancora a distanza ravvicinata. Forse sarà un campionato ancora più equilibrato di quel che si potesse pensare?
“Questo girone ormai lo conosco bene: ci ho giocato almeno per otto stagioni, riuscendo anche a vincerlo per due volte, e devo dire che è sempre stato così. Non mi sorprende che l’Arconatese abbia già questo distacco perché sono un gruppo che gioca insieme da anni e il loro punto di forza è proprio la continuità, non solo in campo ma anche in panchina. Per il resto, la classifica in effetti è talmente corta che, pur non avendo fatto un buon campionato, siamo solo a sei punti dalla seconda, e questo lascia ben sperare. Potrà succedere davvero di tutto e non si potrà sottovalutare nessuna partita”.
Domenica, al “Felice Chinetti”, potreste avere tra le mani un’occasione preziosa. Anche la Solbiatese, in effetti, ha commesso qualche passo falso. Che partita ti aspetti?
“Loro sono una corazzata che forse ancora più di noi deve provare a vincere il campionato. Noi scenderemo in campo a viso aperto, sperando di recuperare del tutto la fiducia. Per me sarà una partita speciale, perché a Solbiate sono stato bene e ho vissuto la mia miglior stagione a livello realizzativo. E poi è sempre bello giocare in uno stadio del genere, che c’entra poco con la categoria”.
La vostra è una società in cui le ambizioni non mancano. Per mantenervi in linea con le aspettative, dove vorreste vedervi alla fine del girone di andata?
“Le ambizioni della società erano sicuramente diverse rispetto a quanto fatto in questo inizio di stagione, quindi possiamo solo assumerci le nostre responsabilità. Siamo passati dall’essere a pari punti con l’Arconatese a perdere tre partite in una settimana, perché il calcio è anche questo e basta un attimo per cambiare un’intera stagione. Ora, comunque, non dobbiamo guardare troppo la classifica; o meglio, dobbiamo guardarla ma senza allarmismo, con il solo scopo di migliorare. Proprio per questo, per la fine del girone di andata, mi aspetto di vedere una squadra che ha fatto il suo percorso di crescita, ha temprato il carattere davanti alle difficoltà ed è uscita dal momento negativo che stiamo vivendo. Solo a quel punto ci preoccuperemo di dove siamo e cercheremo di darci un obiettivo finale. Il campionato, dopotutto, non è uno sprint ma una maratona, e lo stesso discorso vale anche per tutti gli altri”.
Silvia Alabardi