La sintesi perfetta arriva dalla madrina Sarah Maestri: “Io lo avevo detto a tutti che avremmo segnato all’ultima occasione, d’altronde avevo appena finito di sgranare il rosario. Certo, il pareggio è arrivato, ma questo punto è come una sconfitta, è come se avessimo perso”. È così: Ely e Terracciano (e l’arbitro) hanno impedito la sconfitta al Varese, ma la gioia del pareggio è offuscata dalla consapevolezza che i ragazzi di Gautieri hanno disputato una partita non da Varese. O meglio, troppo in linea al Varese mai incisivo di questa stagione. “Io – dice Simone (nella foto a lato) – ho usufruito della promozione che mi ha fatto venire allo stadio con un euro, ma ho visto una partita da un euro. Rispetto agli altri anni il Varese è demotivato, non vedo i giocatori in campo. La squadra non ha gioco e non c’è collettivo. Lo dimostrano le zero occasioni da rete”.
Marco (nella foto in alto) è scettico: il Varese per lui è irriconoscibile: “E’ difficile capire il perché, i giocatori ci sono, ma sembra non ci siano con la grinta…loro strameritavano di vincere, se facevano il 2-0 nessuno poteva dire nulla. Sembrava che i biancorossi fossero guariti, invece siamo ripiombati nella stessa fanghiglia. La voglia di vincere dell’Avellino era doppia della nostra”.
Il responsabile numero uno per i tifosi è Gautieri, che per loro ha ben più di una colpa. “Non è all’altezza – dice Carlo -, forse bisognerebbe cambiare ancora. Secondo me non mette i giocatori in condizione di rendere al meglio”. E’ d’accordo Beppe, tifoso del Varese da moltissimo tempo: “Gli altri hanno giocato, e noi no. Questa partita è stata un regalo, hanno messo in porta palla e portiere. Accettiamo questo dono. Tutto sommato forse era meglio Sottili, aveva un progetto”. La sua chiosa è su Neto, che oggi ha giocato 20 minuti: “Farlo entrare così e in quel ruolo non è un bene per lui. Si merita ben altro”.

LA PARTITA
LE PAGELLE
LA SALA STAMPA

Luca Mastrorilli