
Perdi bene con le grandi = vinci sicuro con le piccole. Questa è l’equazione a cui tutto il mondo della Pallacanestro Varese si sta aggrappando dopo la sconfitta, l’ennesima, giocando bene ma non portando a casa niente in termini di punti in classifica (che poi sono la cosa più importante), dopo la sconfitta per 90-87 contro Tortona.
Sul parquet della nuova Cittadella dello Sport, i biancorossi hanno dato l’ennesima prova di crescita sotto tutti i punti di vista: da quello tattico a quello tecnico, passando per quello caratteriale, di un gruppo in grado di andare ad imporre per oltre 35′ il proprio gioco su un campo complicatissimo come quello piemontese.
Poi però ci sono i dettagli, quelli che nelle ultime 4 partite hanno sempre fatto la differenza così come l’hanno fatta ieri, segnando l’ennesimo gap, seppur minimo, che condanna Varese alla sesta sconfitta consecutiva in 7 partite disputate fin qui in campionato ed all’ultimo posto in classifica, benché in coabitazione.
Una squadra, quella di coach Ioannis Kastritis, che ora più che con i fattori esterni deve regolare i conti con i propri “demoni” interni di una situazione psicologica assolutamente non facile, perché quando cresci, lavori ma no porti a casa nulla tutto diventa maledettamente più complicato.
Tutto che poi è nulla, perché 0 sono i punti in classifica racimolati nelle ultime tre ottime partite giocate contro Venezia, Virtus Bologna e Tortona, prestazioni che, per quanto positive, devono dare sì autostima ma non sovra autostima, lasciando un senso di superiorità nei confronti di chi arriverà adesso: Cantù, Udine, Cremona.
Tre tappe che segneranno il corso non solo di questa prima parte di stagione biancorossa ma anche buona parte dell’intero destino in campionato dei ragazzi di coach Kastritis che dovranno dimostrare di sapersi imporre anche con chi, teoricamente, al loro livello, centrando però, questa volta, il bersaglio grosso. Sì perché l’equazione alla quale tutti si stanno aggrappando, ossia quella che perdi bene con le grandi = vinci sicuro con le piccole non è assolutamente scontata ed al momento rappresenta solo l’ultimo appiglio nel quale ancora confidare per non lasciarsi trascinare dal vortice di amarezza e sconsolazione che ancora una volta, l’ennesima ormai da tre stagioni a questa parte, ha già avvolto il popolo biancorosso ma che può trasformarsi in nuovo entusiasmo: dipenderà tutto dalle prossime 3 partite.
Alessandro Burin






















