
Serenità e fiducia. Questo traspare in maniera chiara dalle parole di Andrea Colombo, dirigente della Robur Et Fides che sta vivendo un momento sicuramente complicato in Serie C. I gialloblu, dopo un inizio scoppiettante, con due vittorie in altrettante partite, hanno dovuto affrontare ben 6 sconfitte consecutive, figlie non solo dell’ambientamento, normale, ad un campionato fisico come quello della Serie C, quanto anche ad un calendario che gli ha messo davanti 4 delle migliori squadre del torneo.
Colombo, però, sa bene che questi periodo fanno parte di un percorso di crescita più ampio, da valutare sul medio-lungo termine ed è con questa convinzione che esprime massima fiducia a coach Biffi ed alla squadra costruita in estate.
Colombo, partiamo dalla sconfitta con Pavia del weekend. Cosa non ha funzionato?
“È stata una partita dove sicuramente ci abbiamo messo impegno e l’atteggiamento giusto. Abbiamo sofferto la loro fisicità e il non aver mai fatto canestro non ci ha permesso di portare la partita dalla nostra parte. Ci hanno massacrato a rimbalzo d’attacco, poi nel terzo quarto siamo rientrati a -4, buttando via la palla per il -2, e successivamente abbiamo sprecato quattro volte il -2. Abbiamo preso un parziale di 10-0 nel terzo quarto e la partita è finita lì. Il fatto di avere le polveri bagnate sta penalizzando il nostro modo di giocare. Nelle ultime due partite vedo però una riscossa dal punto di vista dell’atteggiamento.”
Quella con Pavia è stata l’ultima di sei sconfitte consecutive, un momento sicuramente non facile…
“Che fosse un campionato difficile lo sapevo fin dall’inizio, per un gruppo che doveva prendere le misure soprattutto a livello fisico. Siamo partiti molto bene con due vittorie, poi abbiamo avuto qualche sconfitta di fila in cui siamo stati surclassati sia dal punto di vista dell’energia che della fisicità, mentre nelle ultime due partite abbiamo un po’ aggiustato il tiro. Non faccio drammi: sei sconfitte di fila non fanno piacere, ma abbiamo tirato 5/32 da tre e 6/31 da tre nelle ultime gare, con tanti tiri buoni presi, quindi ho fiducia che prima o poi entreranno”.
Difficoltà dovute anche al fatto che siete tra le squadre più giovani del campionato?
“Certamente. Tutti, tolto Fedrigo, sono nati dopo il 2000 e molti hanno un ruolo nuovo, come lo stesso Ivanaj che non ha mai fatto il leader massimo in una squadra. Credo che la fiducia sia il fulcro di tutto. Non siamo così scarsi, però quando le cose vanno male, va tutto male. Come società non facciamo drammi: sapevamo di dover trovare un equilibrio e la classifica non rispecchia il nostro valore.”
Immagino, dunque, che la fiducia a coach Biffi sia immutata…
“Assolutamente sì. Renato, da giocatore, era un vincente e da allenatore lo è altrettanto: è una componente fondamentale della nostra squadra. Il gruppo lo segue, gioca secondo le sue indicazioni, e non è nella nostra filosofia intervenire sull’allenatore in questo momento della stagione. Le difficoltà si superano insieme. Continuo ad avere fiducia in questa squadra. Abbiamo costruito volutamente una squadra ‘small’ e non rinneghiamo la nostra scelta adesso. Il nostro percorso guarda al medio termine. Siamo comunque realistici: sei partite perse in fotocopia devono farci capire dove sbagliamo. Nelle ultime quattro abbiamo giocato con le più forti del campionato, quindi anche questo conta.”
Alessandro Burin























