
Era il 31 gennaio 2021, i palazzetti ospitavano le partite a porte chiuse causa Covid19 e Cantù vinse 97-82 contro la Pallacanestro Varese di coach Bulleri che però, alla fine dell’anno, si salvò proprio a discapito dei cugini biancoblu. Quella è stata l’ultima sfida di una lunghissima rivalità sportiva quale il derby che finalmente torna di scena, domenica 16 novembre alle ore 17:00 sul parquet dell’Itelyum Arena di Masnago.
Un match che la Pallacanestro Varese non può sbagliare perché dopo 6 sconfitte consecutive ed una sola vittoria in questo inizio di campionato i ragazzi di Kastritis hanno bisogno di dare una risposta importante a sé stessi, al pubblico ma soprattutto alla classifica, smuovendola e accorciando la distanza proprio dai cugini, avanti di 4 punti.
Una sfida speciale, a maggior ragione per chi con il biancorosso cucito addosso ci è nato ed oggi è capitano di quella squadra che da bambino tifava soprattutto nei derby con Cantù e che domenica giocherà il suo primo in Serie A, Matteo Librizzi.
Librizzi, partiamo dall’ultima sconfitta con Tortona: quanta rabbia e quanta voglia di rivalsa vi lascia l’ennesima partita persa nel finale?
“Sicuramente tanta. Aggiungiamoci anche le sfide con Venezia e Bologna che abbiamo affrontato nella stessa maniera: ce la siamo giocata con tutte fino alla fine e se ne avessimo vinta almeno una non avremmo rubato nulla. Queste prestazioni sono state frutto del duro lavoro fatto in allenamento, però non abbiamo portato a casa nemmeno un punto, quindi non possiamo essere soddisfatti ed anzi, dobbiamo essere ancora più incazzati domenica per vincere il derby”.
Da un paio di settimane ormai siete cresciuti sensibilmente, soprattutto a livello d’identità difensiva. Cos’è scattatO?
“L’arrivo di Iroegbu ci ha dato una grandissima mano, perché è un giocatore intenso che si sposa perfettamente con il nostro modo di giocare. Siamo stati bravi ad inserirlo subito al meglio, sbloccandoci dal punto di vista difensivo”.
Dal punto di vista mentale come state vivendo questa situazione di classifica e risultati?
“Non è facile. Anche se stiamo giocando meglio siamo in una situazione di classifica brutta e l’unica cosa che possiamo fare è tenere alto l’entusiasmo in allenamento e continuare a lavorare, tanto è inutile lasciarsi sopraffare dal senso di sconforto”.
Ha iniziato benissimo anche questa stagione, seguendo l’onda lunga di quanto fatto l’anno scorso. Sotto quale punto di vista sente di poter migliorare ancora?
“Come ho detto più volte, devo essere più bravo nei giochi a due, pick’n’roll o pick’n’pop che sia. Cerco sempre di dare il mio contributo, in primis a livello di atteggiamento e poi di efficacia in campo”.
Più volte però Kastritis l’ha redarguita, soprattutto in difesa. Come mai?
“Il coach vuole sempre il massimo da noi, soprattutto in fase difensiva, quindi quando mi “cazzia” lo fa sempre per stimolarmi e portarmi a fare meglio senza mai abbassare il filo della tensione”.
Andiamo sul derby: cos’ha significato sempre per lei questa partita?
“Questa non è una partita è la partita. Lo si sente nell’aria, la città la vive in una maniera diversa. E’ un evento attesissimo che sinceramente non vedo l’ora di giocare, perché per me ha sempre rappresentato un evento speciale ed esserne protagonista, ora, è davvero qualcosa di bellissimo”.
Da tifoso si ricorda un derby in particolare?
“Uno no, però ho ricordi di tanti vari spezzoni. Ciò che sicuramente mi ricordo è l’ambiente che si crea a Masnago in questa occasione e non vedo l’ora di viverlo nuovamente domenica”.
Cosa ne pensa dell’episodio che quest’estate ha visto coinvolto Okeke, quando alla festa promozione di Cantù ha rivolto un coro non proprio gentile nei confronti della sua ex squadra e dei suoi tifosi…
“Penso che Leo abbia fatto una stupidata in quel caso. Quelli sono gesti che non dovrebbero appartenere a noi giocatori, diciamo che voglio pensare sia stata semplicemente una goliardata usciata male. E’ stato un episodio che ha dato molto fastidio a me come a tutto l’ambiente, però non le ho dato più di tanto peso perché la ritengo una cosa che lascia un pò il tempo che trova”.
Che squadra è la Cantù di quest’anno e che partita si aspetta?
“Cantù è una squadra che ha molto talento ed appena troveranno la quadra migliore secondo me faranno davvero bene. E’ una partita da non sottovalutare e da aggredire dal primo al 40esimo minuto”.
Alessandro Burin






















